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LOMUTI PORTA IL CAMPO LARGO AL CAMPOSANTO

TACCO&SPILLO

Ve la ricordate la disputa tra apocalittici ed integrati che il piglio di Eco consegnò al dibattito culturale facendone quasi una categoria antropologica per capire gli italiani? O ancora la rasoiata con cui Bobbio cambiò i significati di destra e sinistra per riportarli a nuova vita? Ora che la bellezza di questi dibatti non si ritrovi più in giro è il segno della povertà dei nostri tempi a cui Letta, segretario del PD e collezionatore accanito di sconfitte e gaffe, ha saputo dare nuova forma con la storiella del campo largo, sempre invocato e sempre sabotato proprio con le sue battute al vetriolo contro Verdi, Sinistra e M5S. Eppure è in Basilicata che s’è toccato il surreale della politica ed il laboratorio per piazzare Giordano alla presidenza della Provincia di Potenza, perfino con lo scalpo facile dei sindaci del PD, s’è trasformato in una saga tutta paesana d’equivoci e d’appropriazioni felici, in cui ad esempio La Regina e Lacorazza hanno subito cantato vittoria e preso meriti per loro e la corsa alle regionali e comunali unita coi grillini che però il buon senatore del MS5 Lomuti, con critiche e smentite, ha portato direttamente al camposanto. Cantano Emis Killa e Jake La Furia: “Il tuo sangue è mischiato al mio, da qui fino al camposanto”.

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