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ELEZIONI POLITICHE 2022, UN SISTEMA ELETTORALE CAPESTRO E PREVARICATORE

Non c’è più da tempo la possibilità di esprimere la preferenza sui candidati, che sono invece nominati in automatico dai capi partiti o per amicizia o per fedeltà

Come si potrebbe mai definire l’attuale sistema elettorale per l’elezione dei Deputati e dei Senatori se non capestro e prevaricatore, avendo annullato di fatto la volontà degli elettori. Non c’è più da tempo la possibilità di esprimere la preferenza sui candidati, che sono invece nominati in automatico per il semplice posizionamento in quel esiguo elenco di candidati scelti unicamente dai capi partiti o per amicizia o per fedeltà o per familiarità o per comparanze varie. Ma vi è di più, vi è un arretramento nell’esercizio proprio del voto, ovvero come nelle migliori tradizioni dei popoli analfabeti si vota soltanto apponendo una crocetta. Ed ancora: dare un voto e in realtà darne due, anche se non espresso sulla scheda o non voluto convintamente dall’elettore. Nei fatti chi vota per un venerdì 9 settembre 2022 Fatti del giorno 5 www.lecronache.info partito di una coalizione nel sistema proporzionale vota in automatico, e forse in modo inconsapevolmente o in contrasto con la propria volontà, anche per quello dell’uninominale. Una vera e propria violenza perpetrata nei confronti degli elettori, il cui sentimento diffuso ora è di rabbia e della volontà di voler disertare le urne. Questo stato di cose non è più tollerabile, come non è tollerabile un sistema elettorale regionale che va profondamente modifica- to dando senso ai tre principi ispiratori contenuti nello Statuto Regionale, ossia alla governabilità, alla rappresentanza territoriale e a quella di genere. Mentre per il sistema elettorale nazionale occorre che siano i parlamentari eletti a modificarlo, cosa davvero improbabile essendo il frutto dell’attuale legge, o da quanto previsto dalla Costituzione con una proposta popolare sottoscritta da cinquantamila elettori o ricorrendo ad referendum abrogativo, che richiede però la sottoscrizione di cinquecentomila elettori o proposto da cinque Consigli Regionali. Entrambe queste due ultime eventualità sembrano per davvero irrealizzabili dovendosi da un lato mobilitare i partiti esistenti, avendo tutti l’interesse opposto, e dall’altro i Consigli regionali anch’essi rispondenti a logiche interne e di interessi dei propri partiti. Per modificare il sistema elettorale regionale, con una proposta di iniziativa popolare, occorrono invece cinquemila sottoscrittori, iniziativa che sarà fatta. Il che servirà a riavvicinare le persone alla politica, comprendendo che diventano protagoniste del proprio destino e decidendo una volta e per sempre quali rappresentanti possono e devono governare questa regione. Nelle prossime settimane verrà quindi presentata ed illustrata la proposta di modifica della legge elettorale regionale n. 20 del 20 agosto 2018.

Aldo Michele Radice

Già consigliere regionale e presidente del consiglio regionale di Basilicata

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