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SANITÀ, BRAIA ATTACCA BARDI: «CON LUI L’APICE DEL FALLIMENTO»

Manifestazione all’esterno dell’ospedale Madonna delle Grazie per un piano straordinario di rilancio

Una catena umana contro il degrado della sanità materana È la manifestazione che ha animato l’Ospedale Madonna delle Grazie organizzata da Cgil, Cisl e Uil. Sotto accusa, per la gestione della sanità, finisce la Regione e il clima da campagna elettorale si fa sentire. «Immediatamente un piano straordinario per rilanciare la Sanità in provincia di Matera e del Madonna delle Grazie all’interno della riforma regionale che attendiamo da 3 anni. Il grido di dolore dalla Asm e dall’Ospedale Ma- donna delle Grazie è totale, tra qualche mese l’ospedale si smobilita. Le responsabilità sono tutte regionali», dice forte e chiaro Luca Braia, consigliere regionale e capogruppo di Italia Viva. «La manifestazione è l’ennesima dimostrazione che le nostre denunce non solo non hanno sortito effetto ma sono cadute nel vuoto – aggiunge Braia che snocciola i numeri del fallimento della sanità in provincia di Matera – 220.000 prestazioni in attesa, i pochi medici e il personale sanitario oggi diventati stoici, sempre più in affanno. L’adesione alla manifestazione davanti al Madonna delle Grazie è coerente con la necessità di arrivare finalmente a un punto di svolta nella sanità lucana sempre più in affanno». Ed ecco il duro attacco politico: «Sono anni che chiediamo un’inversione di tendenza ma dal governo regionale attuale non è stato fatto nulla, da Bardi, da Leone a Fanelli, da Forza Italia a Fratelli d’Italia sino alla Lega, il fallimento è totale», dice Braia che è pure candidato all’uninominale alla Camera alle prossime elezioni. Non a caso il riferimento alle urne arriva subito: «Speriamo che il 25 settembre il giudizio delle lucane e dei lucani sia nell’urna. Le dimissioni al Crob del direttore sanitario, unitamente alla alle dimissioni di Stopazzolo all’Asp, ancora non sostituito, le criticità delle strutture pubbliche, a partire dalla sanità in provincia di Matera in particolare al Madonna delle Grazie, la medicina territoriale che arranca privando tantissimi lucani e lucane del diritto alla cura di prossimità, sono un chiaro ed evidente segnale che la governance sanitaria in Regione Basilicata non esista più, nonostante i direttori generali in Dipartimento che si sono succeduti nel tempo oltre che nei vari presidi». Per Braia è «necessario destinare risorse economiche adeguate per attrarre medici all’altezza della sfida e per le specializzazioni. Altre decine di medici se ne andranno, le liste di attesa sono infinite, non si opera, pronto soccorso allo stremo e per una città come Matera e la sua provincia è inaccettabile. Dopo Asp e Asm , il Crob fallimentare ciò che la Regione sta facendo, o meglio non facendo. Il giudizio dei cittadini lucani con il risultato delle lezioni spero – conclude Braia – sia coerente con ciò che la cittadinanza lucana tutta oggi pensa e manifesta nei confronti della sanità lucana».

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