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TERZO POLO E FDI DOMINANO LA SCENA LA LEGA ALLE PRESE CON BEGHE INTERNE

Impalpabile l’azione di Pd e 5s che si salvano solo grazie all’attivismo di De Filippo e Lomuti

La frattura nella Lega è sempre più evidente anche se ancora non ufficializzata. All’apertura del comitato elettorale di Pasquale Pepe mancavano i soliti Cicala, Vizziello e Zullino. Ormai la loro assenza deve considerarsi consolidata e non più frutto del caso. Tutti e tre fanno ancora parte formalmente del Gruppo Consiliare della Lega al Consiglio Regionale, ma è evidente che la frattura è ormai consolidata. Se a questo si aggiunge l’ormai quasi ufficiale rottura con Dina Sileo e il passaggio di Tommaso Coviello in Fratelli d’Italia, la Lega si presenta a questa consultazione elettorale dimezzata nella sua rappresentanza istituzionale. Pasquale Pepe rilancia dicendo che la Lega sarà il primo partito, forse è il caso che inizi a fare chiarezza al suo interno e definire il perimetro del Partito in Basilicata.

CICALA TRA FRATELLI D’ITALIA E PITTELLA

Ancora in bilico il destino dei fratelli Cicala, depositari di un consenso personale e di una rete di relazioni in Val d’Agri per adesso stanno fermi. I rumors si dividono, i segnali che arrivano dal territorio ci indicano che i signori di Viggiano starebbero sostenendo la candidatura di Pittella. Amedeo Cicala del resto, pur provenendo da Forza Italia, si innamorò di Pittella già alle scorse elezioni regionali e alle provinciali dove fece la lista insieme, salvo poi salire sul carroccio del vincitore in tempo per le ultime elezioni regionali dove ha eletto il fratello. La sirena di Pittella suona forte e il richiamo potrebbe essere forte ma Cicala non è uomo da passi avventati. Abile politico, sicuramente sta valutando anche l’impatto che una sua scelta avrà sul suo futuro. Un eventuale passaggio di Cicala unitamente a Vizziello e Zullino formalmente alla corte di Pittella, non soltanto trasformerebbe i centristi nel primo gruppo consiliare in Regione ma determinerebbe anche la fine anticipata della maggioranza e, forse, della legislatura.

CON UN OCCHIO ALLE POLITICHE E UNO ALLE REGIONALI

Questa campagna elettorale che appare dagli esiti piuttosto scontati e che determinerà il dominio di FdI nel centrodestra e nel panorama politico regionale, infatti, non è altro che il preambolo della campagna elettorale delle regionali che, invece, appare molto più confusa e in corso di definizione. Dopo l’iper attivismo durante la fase di preparazione delle liste, si può notare il silenzio del Generale Bardi. Il Governatore non appare da nessuna parte e, ad oggi, non ha fatto un solo passo in campagna elettorale. Assente alla visita del leader leghista Salvini, non ha ancora dato un segnale del suo impegno politico. Probabilmente si muoverà per Forza Italia e sulla consistenza elettorale del Partito di Berlusconi misurerà il suo appeal sul territorio nel tentativo di superare le resistenze di FdI e Lega sul suo rinnovo a via Anzio.

FRATELLI D’ITALIA SI PRESENTA

Di tutt’altra tenuta la situazione in FdI, il partito di Giorgia Meloni ha superato senza traumi il gran rifiuto di Vizziello e il passaggio del suo capogruppo alla Lega. Ha assorbito il colpo e ha ingrandito il Gruppo Consiliare, con la sostituzione di Caiata con Giuzio ha anche messo nel corretto equilibrio il rapporto tra vecchi e nuovi e si prepara a questa campagna elettorale nella condizione migliore anche confortata dai sondaggi. Il Partito appare tutto mobilitato per la campagna elettorale e ogni frizione passata appare superata. La forza del gruppo territoriale potrà essere un’ulteriore spinta verso la definitiva affermazione come primo partito lucano.

IMMOBILISMO DEMOCRATICO

I Dem sembrano immobili, quasi rassegnati al proprio destino o, comunque, non capaci di smuovere il territorio nel tentativo di dare un segnale di presenza in vita. La campagna elettorale di De Filippo è l’unica cosa che si fa sentire, il segretario regionale e la struttura partito è infatti assente e immobile, non se ne percepisce la presenza. Ad oggi non si registrano attività del Pd sul territorio che vadano oltre le iniziative di De Filippo né si vede l’attivismo dei sindaci e degli amministratori che per anni è stata la colonna vertebrale del Partito Regione. Non sappiamo se è una scelta strategica e se, molto più prosaicamente, il lento logoramento del Partito non abbia allontanato i vertici dei Dem dalla base e impedisca ogni forma di coinvolgimento popolare.

IL MOVIMENTO CINQUE STELLE NON PERVENUTO

Parimenti impalpabile è il M5S, il partito che alle scorse elezioni politiche sconvolse la Regione vincendo i collegi uninominali e eleggendo una immensa pattuglia parlamentare, dopo aver perso nel corso della legislatura molti pezzi, non ha ancora iniziato la campagna elettorale sul territorio. Ad oggi non esiste nessuna iniziativa del Movimento sul territorio. Di Turco, capolista paracadutato da fuori al Senato, non si registra traccia. Pare che in queste ore sia in corso una sua due giorni lucana, ma nessuno se ne è accorto. Per loro fortuna c’è un po’ di attivismo da parte del referente regionale e capolista al plurinominale alla camera, Arnaldo Lomuti che proprio ieri ha inaugurato il proprio Comitato Elettorale, come raccontiamo nelle nostre pagine odierne. Il M5S è il candidato più indicato all’elezione del famoso terzo seggio alla Camera dei Deputati ed evidentemente fonda questa speranza la sua attesa. Con però l’alone del terzo polo che incombe.

PITTELLA POLESE

Di tutt’altro taglio l’azione dei centristi, il segretario regionale Pessolano, dopo aver sacrificato la sua ambizione personale per consentire l’allargamento del Partito, è quotidianamente presente nel dibattito elettorale fornendo la spinta politica ai candidati. Pittella e Polese hanno avviato una presa massiccia sul territorio recuperando molto delle relative reti di contatti e spaccando il Pd, anche sulla base storica degli ex Dc che, se pur non sono più macchine da voto, dicono tanto in termini di rappresentanza. I centristi e Fratelli d’Italia sono i partiti che maggiormente appaiono in grado di unire la rete territoriale dei candidati e il supporto politico del Partito. Campagne elettorali complete di politica e territo- rio con strutture che avanzano e si coordinano come un solo uomo superando anche le naturali discussioni interne. È passata solo una settimana ed è ancora presto per tirare un bilancio della campagna elettorale ma fino ad’ora anche se su versanti e con punti di partenza differenti sono proprio FdI e i centristi ad avere meglio messo in campo le campagne elettorali sul territorio. Saranno le prossime settimane a farci capire se tutta la campagna elettorale sarà così.

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