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IL CARCERE DI POTENZA RICEVE LA VISITA DELLA CAMERA PENALE

Col presidente Lapenna, le avvocatesse Zolla e Sassano: situazione buona, ma sull’assistenza legale e sul personale sanitario si può migliorare

La Camera Penale Distrettuale di Basilicata ha aderito all’iniziativa “Ferragosto in carcere” proposta dall’Unione Camere Penali Italiane, unitamente all’Osservatorio Carcere. L’iniziativa si è svolta anche presso la Casa Circondariale di Potenza. La Delegazione della Camera Distrettuale lucana è composta da tre avvocati penalisti ed in particolare dal Presidente Sergio Lapenna, dal Responsabile Distrettuale Osservatorio Carcere, Francesca Sassano e dal Segretario della Camera Penale, Shara Zolla. «Questa del “Ferragosto in carcere” è ormai una tradizione che l’Unione predispone ogni anno -spiega il Presidente Sergio Lapenna -. Abbiamo trovato tutto sommato una situazione favorevole, nel senso che il carcere è in ristrutturazione, quindi i numeri sono esigui: ci sono solamente 54 detenuti di cui pochi in attesa di giudizio. Ci hanno fatto visitare anche il nuovo padiglione che è terminato e che è veramente avveniristico. Per quanto riguarda i detenuti, invece, parecchi non hanno una vera e propria assistenza legale, per cui come Camera Penale Distrettuale di Basilicata e parlando anche con l’Ordine degli Avvocati avvieremo l’iniziativa del “Segretariato dei difensori per i detenuti” e ovviamente in questo elenco di legali che saranno a disposizione, metteremo i giovanissimi avvocati  che hanno uno, due, tre, quattro, massimo cinque anni di esperienza, perché il vero problema di questo Paese è che non dobbiamo avere una visione carcerocentrica, per cui le persone che possono stare fuori, devono stare fuori». Attenzione posta invece sui temi della salute, è espressa dalla Responsabile Distrettuale Osservatorio Carcere, Sassano: «Nel ringraziare la Direttrice Petraccone, nessuna critica, ma il vero punto debole all’interno delle carceri di Potenza che è rappresentato dalla carenza di personale medico, dalla carenza di personale infermieristico e anche dalla carenza, e questo non riguarda l’Asp di Basilicata ma riguarda  ovviamente il legislativo, del personale penitenziario. Per chi volesse e deve averne cognizione e utilità, alcuni numeri: la guardia medica era di 4 unità ed è scesa a 3, con persone che ovviamente nei turni estivi non riescono a coprire le esigenze complete; il personale medico addetto è di 1; gli specialisti ci sono, ma al bisogno; il personale infermieristico è presente in numero di 5 ma con 2 persone che non sono presenti per motivi di salute personale. Le criticità quindi si ravvisano all’interno di una struttura che oggi ha soltanto 54 unità ma che a pieno regime, e stiamo parlando della fine dell’anno, dovrà raggiungere il numero complessivo nel rispetto della “Torreggiani” di 160 detenuti». Ma il mondo della Casa Circondariale non è chiuso in se stesso, bensì accoglie iniziative come quelle  scolastiche che ci spiega il Segretario della Camera Penale, Zolla:  «Con delle terze liceo del Pier Paolo Pasolini, abbiamo avuto tre anni di progetto, che vi preannuncio perché poi ci sarà la presentazione ufficiale di tutto il prodotto e di quello che è venuto fuori dalle interviste proprio con gli operatori, a testimonianza dell’impegno di questa struttura, comprendendo che fare entrare il mondo sociale all’interno della struttura carceraria significa non soltanto di educare le persone detenute all’interno, ma educare anche la società: le persone che si trovano ristrette hanno sicuramente un background, un percorso personale molto doloroso e molto particolare, ma ciò non significa che non possano essere rieducate. Questo progetto è la testimonianza proprio del ruolo che può svolgere la società all’interno di una struttura carceraria e di cosa può restituire, nel futuro, una esperienza all’interno purtroppo di queste mura».

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