UNA POLTRONA IN CONSIGLIO PER DUE: GIORGETTI-CARLUCCI, NON È ANCORA FINITA
Infinito lo scontro pentastellato per il posto nell’Assise regionale: ad ottobre il verdetto del Consiglio di Stato
Nuovo anno solare, nuovo round giuridico nell’ambito dello scontro tutto targato Movimento 5 stelle per una poltrona per due: quella del Consiglio regionale contesa, sin dall’originaria proclamazione degli eletti del 2019, tra Carmela Carlucci e Gino Giorgetti. Sulla vicenda, oltre ai verdetti “satellite”, 2 sentenze cardine: quella del Tar di Basilicata del gennaio 2020, che ufficializzò l’elezione di Carlucci, inizialmente rimasta fuori dal Consiglio poichè risultata prima dei non eletti, e la successiva, di conferma, da parte del Consiglio di Stato. Giorgetti, però, non s’arrende proseguendo la propria battaglia legale a suon di ricorsi e il caso adesso, nell’estate 2022, è tornato all’attenzione proprio dei massimi giudici amministrativi italiani. Il consigliere regionale pentastellato per neanche 1 anno, Giorgetti, punta tutto su un documento postumo e ufficiale che, a differenza dei verdetti della Giustizia amministrativa, gli dà ragione. Si tratta, da ricordare che le regionali lucane si sono svolte nel marzo del 2019, del verbale, redatto dall’Ufficio centrale circoscrizionale, datato 17 luglio 2020. Per effetto di tale atto, sulla carta, Giorgetti, risulterebbe «eletto avendo conseguito un totale di 2985 voti di preferenza rispetto alle 2970 preferenze attribuitegli dalle sentenze del Giudice amministrativo di primo e secondo grado» mentre Carmela Carlucci «risulta prima candidata non eletta avendo conseguito 2962 voti di preferenza rispetto alle 2970 preferenze attribuitegli dalle sentenze del Giudice amministrativo di primo e secondo grado». Numeri differenti, di conseguenza, rispetto a quelli del primo esito elettorale, posti a base del ricorso di Carlucci contro l’esclusione dal Consiglio. L’anno scorso, sul documento chiave, il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Basilicata in parte dichiarò il ricorso di Giorgetti improcedibile e per il resto lo rigettò. Da parte sua, Carlucci, si è nuovamente costituita in giudizio, non solo evidenziando le diverse pronunce già rese in suo favore, ma anche formulando richiesta di condanna alle spese del doppio grado di giudizio oltre che, in aggiunta, di risarcimento del danno per lite temeraria. Valutando «complesso» l’unico motivo, in questo caso, di gravame, la difesa di Giorgetti lo ha “riassunto” in 5 pagine, il collegio giudicante del Consiglio di Stato ha ritenuto «che la causa non sia matura per la decisione e che pertanto si impone un breve rinvio della trattazione della stessa alla prossima udienza». Manca poco più di un mese, ad ottobre la sentenza.