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A CRONACHE BARDI LANCIA L’OPA SUL BIS IN REGIONE

Il presidente rivendica la coerenza con cui aveva detto di non candidarsi alle politiche e «così è stato»

Depositate ufficialmente le liste per le prossime elezioni politiche i commenti sui candidati di destra, sinistra e anche di centro si sprecano. Ma nonostante la Basilicata sia stata al centro di un turbinio mediatico non di poco conto (dalla calata dei big nazionali nelle liste lucane al “caso” del baby segretario regionale del Pd La Regina) a restare in rigoroso silenzio è stato proprio il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. Nonostante il suo nome sia circolato ininterrottamente per giorni nella rosa dei papabili, Bardi ha preferito non proferire parola e concentrarsi su quella che definisce “la Basilicata del futuro”. A 24 ore dall’ufficilità delle candidature, tanto alla Camera quanto al Senato, Bardi ha deciso di dire la sua proprio a Cronache Lucane. Presidente Bardi, è stato in silenzio per tutte queste settimane, il suo nome era gettonatissimo tra i candidati, ma alla fine resta a fare il Presidente. Cosa pensa di queste candidature? «Ho parlato una volta e ho detto che non mi sarei candidato. Così è stato. C’è chi ha detto che ho spinto per approvare la legge sul gas gratis a tutti i lucani per farmi la campagna elettorale. Forse così avrebbero fatto coloro che hanno detto e pensato queste sciocchezze, che offendono i lucani e danno anche la misura del loro livello. Ma sono abituati male, vanno capiti». Il caso La Regina ha monopolizzato l’attenzione per 48 ore, poi alla fine ha rinunciato alla candidatura: cosa ne pensa di quella vicenda? «Dispiace umanamente, ma i contenuti letti sui social erano inaccettabili. Mi colpisce comunque molto il ruolo – anche violento – che hanno i social media. Non c’è più differenza tra reale e virtuale». E questi candidati napoletani del centrosinistra, da Di Maio ad Amendola, è una sorta di “vendetta” per tutte le cose che le hanno detto e che anche noi abbiamo scritto? «Potrei dire al capogruppo del Pd in Consiglio regionale che mi accusò di essere “napoletano” che adesso dovrà farsi la campagna elettorale per un napoletano vero. Ma non lo farò. C’è una differenza di stile e di sostanza. E poi trovo offensivo non nei miei riguardi, ma nei riguardi delle centinaia di migliaia di lucani che sono nati in Basilicata, figli di lucani, che sono andati fuori a lavorare, a metter su famiglia e poi magari sono tornati in Basilicata, considerarli dei “non lucani”. Però a questi “critici” ormai ridicolizzati dai recenti fatti devo dar ragione su una cosa…» Cosa? «Sono del tutto estraneo agli ultimi 30 anni di politica lucana. E lo rivendico. Forse è questo che dà loro fastidio. Dà fastidio che i lucani li abbiano bocciati senza appello e che per la prima volta stiamo facendo delle cose che i cittadini aspettano da anni…» Il riferimento immagino sia alla legge sul gas gratis a tutti i lucani, giusto? «Esatto. Sorrido quando sento politici di lungo corso, che hanno governato questa regione per 30 anni dire che si poteva fare meglio, fare di più, fare altro. Potevano farlo loro. Ma non lo hanno fatto. Hanno preferito gestire tutti i soldi provenienti dalle concessioni, che in Basilicata ci sono dal 1998, per gonfiare la spesa corrente e fare “politica”, cioè clientelismo. Noi invece abbiamo dato i benefici delle compensazioni ambientali direttamente ai cittadini. C’è un cambiamento culturale epocale. Basta con l’intermediazione della politica: capisco che per certi politici di professione e per certi sindacalisti con aspirazioni politiche sia inaccettabile ». Torniamo alle candidature: ci sono “stranieri” anche nel centrodestra… «Mi pare ci siano tante candidature territoriali, tanti esponenti del centrodestra che in questi anni hanno lavorato tanto e bene in Basilicata. Mi dispiace molto per il mio amico Giuseppe Moles, che è stato un ottimo sottosegretario. La candidatura della Presidente del Senato, della seconda carica dello stato, in Basilicata, la vedo come una grande opportunità per la nostra regione, per avere un peso importante nel prossimo governo e nel prossimo parlamento a maggioranza di centrodestra. Il problema non sono gli “stranieri”, ma cosa si fa per il territorio. La carta d’identità da sola serve a poco, ai cittadini interessano i risultati. A volte mi sembra che la difesa della “lucanità” serva solo a difendere le rendite dei “soliti noti”, che non mi pare abbiano migliorato la vita dei lucani negli ultimi 30 anni». Presidente Bardi adesso lei cosa farà: si ricandiderà, come ha detto proprio a Cronache TV? «Adesso sono concentrato solo sui benefici da far arrivare nelle bollette dei miei concittadini: ma non c’è solo il “gas gratis a tutti i lucani” che è una sfida epocale, un cambio di rapporto tra cittadini e istituzioni, un modo per far sì che i lucani possano tornare a fidarsi della Regione. Stiamo lavorando su temi cruciali, delineati nel piano strategico regionale, come lo sfruttamento sostenibile e redditizio della risorsa acqua e della risorsa foreste, due temi fondamentali per creare valore, posti di lavoro e ulteriori benefici per tutti i territori e tutti i lucani. E poi c’è il tema della Sanità: dopo la pandemia, siamo concentrati sull’abbattimento delle liste di attesa e inoltre metteremo in campo una strategia sull’ospedale di Matera, che è una nostra priorità, dopo decenni di abbandono. Insomma, mi pare ci siano cose più importanti delle candidature. E poi in questi giorni si è parlato così tanto di candidature che i lucani non ne possono più. Io sono qui, in regione, ieri, oggi, al lavoro solo per la Basilicata. Ci sono stato in questi anni e ci sarò – se i lucani vorranno – anche nei prossimi anni. Non ho altri interessi, voglio solo fare qualcosa di buono e di bello per la mia terra, per la terra dei miei genitori, dei miei avi e dei miei figli».

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