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ELEZIONI POLITICHE: ROMA COME MELFI ?

Per evitare la debacle Letta non imiti Simonetti

Le elezioni comunali e quelle politiche nazionali hanno sistemi diversi, tuttavia in tutte e due le competizioni chi perde, fa uno dei peggiori risultati della storia del suo partito e della sua coalizione, consegna su un piatto d’argento l’istituzione al competitore, dovrebbe riconoscere di aver sbagliato tutto. Se questa debacle era ampiamente prevedibile il perdente dovrebbe dare testate contro un muro per non aver fatto nulla di speciale per recuperare. Un anno fa Melfi è andata alle urne per rinnovare consiglio comunale e sindaco. L’amministrazione comunale uscente, non più brillante per qualità degli indirizzi e processi, non ha preparato la partita, cioè alleanze, candidature (a partire dal sindaco) e programmi. Si è fatta trovare impreparata. Non ha studiato. E come a scuola, ha preso quattro! Oggi in Italia andiamo a votare per il parlamento, che poi darà origine ad una maggioranza e un governo. Il governo ultimo ha amministrato il paese, tra tecnica e politica, secondo un’agenda forzata dettata dai vincoli sovranazionali. I partiti più filogovernativi si sono fatti sorprendere da una crisi di governo e anche qui non hanno preparato le elezioni (anticipate sì, ma sarebbero arrivate poco dopo per scadenza naturale). Mentre hanno governato non hanno attivato relazioni solide e coerenti in funzione della futura competizione elettorale. Un anno fa a Melfi abbiamo spiegato al centrosinistra che stava prendendo un granchio; caparbiamente e stancamente sono andati avanti, parlando male degli altri invece che bene di se stessi, ed è stato disastro. Oggi a Roma nessuno ha detto al centrosinistra che non caverà un ragno dal buco a costruire il campo largo o l’unione dei partiti socialisti, socialdemocratici, laburisti e democratici, parlando male degli altri invece che bene di se stessi. Sembra esserci un destino comune tra Roma e Melfi. Letta ricorda gli errori commessi da Simonetti un anno prima. Come allora anche quest’anno ci sbilanciamo nelle previsioni che per giunta alle amministrative di melfi furono tutte centrate. Ebbene, tutti dicono che il centro destra bm vincerà facile. Tuttavia c’è modo e modo di perdere. Se Letta verrà travoltò farà bene a tornare ad insegnare nelle università di Parigi perché Calenda e Renzi diventerebbero l’opposizione del Paese. In caso contrario, il centro sinistra potrà far valere la massima che i voti non si contano solamente bensì si pesano.  Per farlo però, consigliamo, torni sui contenuti e non sugli attacchi agli avversari.

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