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STELLANTIS MELFI, CASSA INTEGRAZIONE PER I LAVORATORI ADDETTI ALLA MENSA

Filcams e Uiltucs: «Non si può perdere ulteriore tempo perché la crisi dell’automotive ed il generale contesto di crisi non lasciano spazio all’improvvisazione»

«Nella sede della Regione Basilicata a Potenza è stato firmato l’accordo per la cassa integrazione straordinaria di 52 settimane che serviranno a tamponare la precaria condizione dei lavoratori del servizio mensa nello stabilimento Stellantis di Melfi. I 42 dipendenti della società Atlas Ifm, infatti, giustamente hanno paura di perdere l’occupazione ed il risultato raggiunto non può che essere solo punto di partenza. È necessaria l’equiparazione di trattamento e tutele per tutti i lavoratori impegnati nel sito produttivo. Quando avevamo lanciato l’allarme nel lontano gennaio 2021 sul “Piano Tavares”, il quale avrebbe prodotto perdite per migliaia di posti di lavoro nell’area industriale di Melfi, fummo accusati di essere visionari e profeti di sventura. Ma i fatti purtroppo ci stanno dando ragione, una magra consolazione, Stellantis con la strategia di silenziare, spacchettare, incentivare, lentamente sta di fatto stravolgendo l’area industriale di Melfi. Il 13 aprile 2021 avevamo promosso con il Comune di Melfi un incontro con sindaci, parlamentari, Confindustria, dove formulammo proposte per rendere attrattiva l’area industriale di Melfi ma non abbiamo avuto alcun riscontro, anche se alcune di quelle proposte potevano dare qualche risultato immediato, perché la soluzione per noi è quella di creare le condizioni per attrarre nuove iniziative economiche capaci di assorbire i posti di lavoro a rischio». È il commento dei segretari di Filcams Cgil Michele Sannazzaro e di Uiltucs Uil Donato Rosa al termine dell’incontro svoltosi a Potenza negli uffici della Direzione generale per lo sviluppo economico, il lavoro ed i servizi alla comunità della Regione Basilicata dove le sigle sindacali hanno firmato il verbale di accordo che assicura il proseguimento delle attività lavorative per i lavoratori della Atlas Ifm che lo scorso primo luglio ha avviato le procedure di licenziamento di 73 dipendenti di cui 13 operanti nel sito di Melfi. La revoca della procedura, dopo diversi incontri con le organizzazioni sindacali, non mette, però, definitivamente al sicuro i posti di lavoro. «Il pericolo è che Stellantis – sottolineano Sannazzaro e Rosa- voglia rinunciare al servizio mensa facendo così venir meno i posti di lavoro degli addetti alla ristorazione. Lo avevamo intuito già lo scorso anno e lo avevamo denunciato. Avevamo chiesto di attivare tutto quanto possibile per non arrivare impreparati al presentarsi del possibile scenario che, purtroppo, si sta concretizzando. Chiediamo, ancora una volta, alla Regione Basilicata di correre quanto prima ai ripari e di attivare un tavolo specifico affinché si possano in breve tempo trovare le soluzioni migliori per garantire anche ai lavoratori dei servizi impiegati all’interno dello stabilimento i diritti e le tutele che coprono gli altri dipendenti metalmeccanici. Riteniamo profondamente ingiusta la disparità di trattamento». Per i segretari di Filcam Cgil e Uiltucs Uil «non si può perdere ulteriore tempo perché la crisi dell’automotive ed il generale contesto di crisi non lasciano spazio all’improvvisazione. Serve una visione, una progettualità capace di far fronte allo tsunami che già ha cancellato tanti posti e che potrebbe spazzare via l’area industriale di Melfi . Non è allarmismo, non è pessimismo, il nostro, ma è realismo. Ci aspettiamo, dunque, che alla firma di questa mattina per la cassa integrazione straordinaria seguano altri incontri istituzionali che vedano coinvolti tutti i soggetti capaci di dare un contributo alla messa a punto di un piano risolutivo che metta al sicuro l’occupazione dei lavoratori impegnati nel sito produttivo di Melfi».

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