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SALE LA TEMPERATURA SULLA POTENZA-ROMA: CANDIDATURE IN VIAGGIO TRA TELEFONI E BINARI

Calenda spariglia le carte dopo lo strappo da Letta: 5 stelle in sordina e destra in fermento

Un tempo le domeniche d’agosto trascorrevano serene, senza che nulla accadesse. Gli ita-iani erano al mare, impegnati a digerire le copiose merende che si portavano sulla spiaggia, divisi tra frittate di maccheroni, parmigiane di melanzana e panini. Le canoniche tre ore che servivano per digerire prima di farsi il bagno erano l’unica vera battaglia che si combatteva in quei giorni in un mix tra medicina e legenda. Le notizie più importanti riguardavano il calcio mercato e ogni tifoso sognava il grande campione e lo scudetto.

UN’ESTATE ROVENTE

Gli appassionati di meteo anche quest’anno ci fanno sapere che questa è l’estate più calda degli ultimi anni ma la temperatura percepita è ancora più alta per chi vive la tensione delle candidature e per chi come noi deve cercare di raccontarla. Inizia la settimana decisiva che si apre con importanti novità politiche. Calenda tra un tweet e un altro comunica urbi et orbi che l’accordo con il Pd non esiste più. Il pericolo della vittoria del fascismo non basta ad accettare lo spostamento a sinistra della coalizione con l’ingresso di Si e M5S. Non vorremmo mai essere nei panni di chi sta provando ad ottenere una candidatura nel centrosinistra con un campo che si allarga e si restringe in continuazione come il campo visivo degli ubriachi.

IPOTESI CHE VERRANNO SMENTITE

Vi assicuriamo che anche il lavoro del cronista non è semplice, provare ad immaginare ipotesi logiche che rischiano di essere smentite poche ore dopo la loro proposizione è impresa ardua alla quale, però, non è possibile sottrarsi per servire il lettore ed il cittadino. Proviamo ad immaginare le ricadute che avranno le ultime scelte di Calenda in Basilicata, sperando che un tweet del leader di Azione non ci smentisca prima che il giornale vada in stampa.

IL CENTRO, AZIONE E ITALIA VIVA

Stando all’attuale formulazione appare possibile che Italia Viva e Azione andranno insieme. In tal caso dobbiamo immaginare un accordo tra politiche e regionali. La coalizione non ha nessuna possibilità di spuntare un eletto nei collegi uninominali di Camera e Senato ma potrebbe giocarsi entrambe le partite sul proporzionale. Inimmaginabile, infatti, che i centristi vincano l’uninominale superando sia il centrodestra che il centro-sinistra, difficilissimo che Azione o Italia Viva superino Pd o FdI sul proporzionale Senato. La Legge elettorale è complessa. In Basilicata il quoziente pieno scatta con il 33%, risultato irraggiungibile anche per Pd e FdI, inimmaginabile per Italia Viva ed o Azione. A quel punto bisognerà vedere i migliori resti. Se non sbagliano le candidature fino a scendere molto sotto la media nazionale il primo seggio è assegnato con il quoziente pieno al cdx. Sul secondo e terzo seggio alla camera e sul secondo al senato tutto può accadere.

LA SINISTRA

Privata di Azione e Italia Viva, la coalizione di centro-sinistra si schiaccia a sinistra. Tutto ciò cambia gli equilibri locali. I collegi uninominali appaiono difficilmente raggiungibili dalla coalizione Pd-sinistra e la loro contendibilità è puramente teorica. L’accordo tra Pd e sinistra determinerà quasi sicura-mente che uno dei due collegi uninominali venga assegnato alla sinistra o ai Cinque Stelle. Probabile a questo punto la candidatura di Lomuti al maggioritario di Camera o Senato. Lo scenario muta totalmente nel proporzionale. Al Senato non sembra più sicura l’elezione del candidato del Pd, anche se la candidatura più probabile sembra essere quella di Vito De Filippo. Al Proporzionale l’elezione del capolista, e’ probabile, ma non certa. Si dovrà capire quanto perderà il Pd a causa della rottura con i centristi. In pole una candidatura moderata di qualità, identikit che corrisponde quasi in toto al profilo di Salvatore Margiotta che avrebbe già ottenuto la deroga al limite dei mandati. Tutta da definire la partita dei Cinque Stelle che avendo perso quasi tutti gli eletti tranne Lomuti potrebbero optare o per candidature di consiglieri regionali o a uomini nuovi.

IL CENTRODESTRA

Con la rottura dell’alleanza tra centro e sinistra i collegi uninominali di Camera e Senato diventano quasi certi per il centrodestra. Non è ancora chiaro a quale partito saranno assegnati ma sembra che Fdi non abbia particolare premura di ottenere uno dei due collegi. A questo punto restano in campo Lega e Forza Italia. Per gli uomini di Alberto da Giussano il candidato più probabile è sicuramente Pasquale Pepe che potrebbe optare per la Camera dei Deputati per riservarsi una ricaduta potenziale anche sul proporzionale, oppure una candidatura al Senato lasciando libera la possibilità di giocarsi il seggio alla Camera a Cicala. Per Forza Italia la partita è complessa. Con i seggi quasi sicuramente assegnati al centrodestra torna in caldo l’ipotesi Cupparo. Il Governatore, al di là delle dichiarazioni di facciata, pare davvero lavorare per il bis. Mentre l’assessore insidierebbe Moles cercando in tutti i modi una candidatura in Parlamento che potrebbe arrivare o con il sottosegretario all’editoria fatto fuori o più ragionevolmente candidato fuori Regione. Il recente scontro con Coldiretti e le organizzazioni agricole e la linea scelta dall’imprenditore di tenere il profilo basso e non rispondere alle polemiche lascia intendere che stia provando a giocarsi la partita. Residuali le speranze di ottenere una candidatura eleggibile da parte di Casino.

FRATELLI D’ITALIA

In FdI sembrava tutto fatto per le candidature capolista di Rosa e Caiata. La recente vicenda Apibas con la non avvenuta nomina di Napoli ha messo in discesa le quotazioni infatti del segretario regionale Quarto, invischiato anche nella brutta vicenda giudiziaria di Matera. Da Roma hanno fatto capire di non aver particolarmente gradito il completo fallimento delle strategie del segretario che, dopo aver promesso mari e monti, è riuscito soltanto ad ottenere l’eliminazione di Giuzio da ogni ruolo. Le elezioni anticipate rendono impossibile il commissariamento della struttura ma certamente i malumori restano. Latronico in-vece sta cercando di muoversi per sfruttare al meglio gli errori dei colleghi. E potrebbe essere in pole laddove uno dei due uninominali andasse alla Meloni.

LA SETTIMANA CALDISSIMA

Sarà una settimana caldissima sulla linea Roma-Potenza in un afoso agosto che non concede tregua alla lotta politica.

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