Per iniziativa del neonato Circolo liberalsocialista Lib-Lab, è stato presentato nella sala consiliare “Michele Rotundo” di Sasso di Castalda il volume “Giacomo Mancini un avvocato del sud” di Paride Leporace. L’autore ha raccontato la storia del grande socialista calabrese che tante battaglie ha animato che meritano di essere ricordate. La scelta del vaccino Sabin, grazie al quale fu possibile debellare la poliomelite. La lotta contro l’abusivismo edilizio. La frana di Agrigento e la “legge Ponte”. La costruzione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. L’impegno –poco conosciuto – a favore dei soggetti con disabilità per consentirne l’accesso nei luoghi pubblici. Il garantismo come leva e rafforzamento della democrazia. La vicenda giudiziaria, con la pesante accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, dalla quale fu completamente scagionato. E l’esperienza di sindaco a Cosenza, che concluse la sua lunga storia politica. È intervento il presidente di Ali Basilicata, Rocco Guarino, che ha posto l’attenzione sulla politica del fare, sia da ministro che da sindaco, del leone socialista. Il segreta-rio del Psi di Basilicata, Livio Valvano, che ha rimarcato il coraggio del decidere del leader calabrese, il cosiddetto decisionismo, che è una delle qualità fondamentali in politica, confrontando le notizie del libro con i personali riscontri avuti con Ugo Intini. Poi il dibattito vivo col pubblico coinvolto, discutendo del garantismo, lasciato in maniera gratuita e interessata alla destra, dell’attualità della legge Ponte in urbanistica, dell’eredità di Mancini oggi, dell’attualità del riformismo e delle affinità e divergenze con il craxismo. Presenza di eccezione quella di Gabriele Di Mauro, che ha ricordato il legame e l’apporto e il sostegno ai socialisti lucani di Giacomo Mancini. Il circolo Lib-Lab, promosso dal sindaco di Sasso di Castalda, Rocchino Nardo, intende contribuire a rilanciare la cultura del Socialismo Liberale quale orizzonte per la sinistra, in un Paese che ha rimosso il termine socialista, dimenticando cento anni di gloriosa storia fino a Tangentopoli che ha visto buttare via il bambino insieme all’acqua sporca. Mentre la storia, con la caduta del muro di Berlino, e quindi del comunismo reale, ha riportato le lancette a prima della scissione di Livorno nel 1921