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POTENZA, ANCHE TURISTI LA DOMENICA IN CENTRO «IL CUORE DELLA CITTÀ HA RIPRESO A PULSARE»

Sebbene i Servizi e l’organizzazione non eccellano, in queste giornate agostane la gente per via Pretoria c’è: potentini e non la frequentano «con piacere e curiosità»

Sta facendo tanto discutere in questi mesi la movida cosìdetta “selvaggia” che, specie nel fine settimana, prende d’assalto in particolare il centro storico della città di Potenza.  Questione tante volte affrontata su queste colonne, ma a tal proposito, di contro, noi di Cronache ci siamo chiesti qual è la situazione del “day after”. Ovvero, chi e se ci sono gli altri potentini, quelli che non prendono parte alla movida notturna, che frequentano comunque le vie del Corso specie la domenica mattina. Orbene, la gente ci sta. Potentini e non che, approfittando di queste assolate mattinate agostane non perdono occasione per fare un giro per le vie del centro del capoluogo. «Il centro storico, ovunque è sempre il cuore pulsante di una città – afferma un residente intervistato per le via Pretoria – è un luogo in cui si va perché davvero si ha piacere di trascorrere del tempo, soprattutto di relax». «Però, io credo – prosegue Francesco Calabrese – che il nostro di centro storico, che non manca affatto di bellezza e di arte, nei requisiti ha del potenziale ma nella sostanza ci sono notevoli carenze perché anche i complessi museali sono attivi ma non hanno un’attività continua e sistematica. Quindi credo che -prosegue – alla cultura cittadina manchi una vera e propria programmazione, questo uno dei grandi difetti. Che si cronicizza poi con la mancanza di servizi e programmazione, dal tra-sporto alle attività commerciali e di pratica utilità che non sono affatto da sottovalutare, anzi dovrebbero fare da incentivo a rendere migliore e più attrattivo il centro storico». Ecco, i servizi. Sebbene questi scarseggino, e pare quasi anacronistico che durante una domenica d’estate quando maggiormente vi sia la possibilità di trovare turisti e curiosi in centro, gli uffici preposti alle informazioni turistiche si trovino chiuse. Di contro, Museo Archeologico Nazionale della Basilicata “Dinu Adamesteanu” di Potenza pare avere «nel periodo estivo soprattutto una discreta presenza di gente -spiega una delle responsabili alla biglietteria, Donatina Carlucci – anche se normalmente sono turisti seppure viene il potentino a cui fa piacere ogni tanto ritornare a curiosare tra le mura del Museo». Orbene, i turisti: seppure non siano dal flusso gremito ci sono e – che approfittando della prima di una serie di domeniche gratuite nei musei, organizzate dal Ministero della Cultura -hanno fatto capolino anche nel capoluogo lucano: «Passiamo di qui ogni anno – afferma Marisa Bannò, siciliana il cui compagno è di origini lucane – soprattutto nel centro storico che reputo molto carino. E ogni volta che torniamo vediamo se ci sono delle novità qualcosa di particolare che è cambiato rispetto all’anno precedente». Di contro, Potenza la vede per la prima volta Ludovica Fascia, turista proveniente da Roma che reputa il capoluogo lucano «molto suggestivo, visto soprattutto con gli occhi di una persona che arriva dal traffico frenetico della Capitale, la differenza si fa sentire ed è notevole». «Venire da una realtà molto grande – prosegue – mi piace molto questa ambientazione seppure di grande cittadina molto raccolta e a “misura d’uomo” e fattibilissima da affrontare a piedi. E poi – ironizza – le temperature sono decisamente più fresche rispetto a Roma». Sicché il “salotto buono” della città non pare dispiacere ai turisti in particolar modo che, molto probabilmente, ignorano la polvere che si cela sotto il tappeto dell’immobilismo alternato del capoluogo lucano. Ma che il potenziale ce l’ha, eccome, se solo si facessero più fatti e costanti e molte meno parole e mera propaganda.

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