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FLOP DELLA “COMMISSIONE DEL PAESAGGIO” LA PIATTAFORMA WEB RISULTA INADEGUATA

In Consiglio comunale la modalità telematica non garantisce il voto segreto: la questione è aperta

Il recente flop dell’amministrazione materana nella costituzione della “Commissione Locale del Paesaggio”, ha riaperto la questione del cosiddetto “voto telematico”. In proposito va detto che con una delibera del Consiglio Comunale di metà giugno scorso, è stato approvato il “Regolamento per lo svolgimento delle sedute del Consiglio Comunale in modalità telematica”.  In quella occasione si stabilì che, sebbene fosse cessata l’emergenza Covid, la partecipazione dei consiglieri alle sedute comunali può tornare a svolgersi, come prima del Covid, in presenza, ma può anche tranquillamente proseguire da remoto. L’opposizione non fu d’accordo, tanto che il movimento Matera 3.0 insistette sulla «Necessità che i consiglieri fossero  fisicamente presenti in aula durante le assisi e ciò anche per rispetto al loro ruolo istituzionale». Inoltre Matera 3.0 chiese che il collegamento da remoto dei consiglieri, fosse «concesso solo in determinate circostanze e per esigenze comprovate e impedimenti comunque non superabili». Ma questa linea di rigore però venne avversata dalla maggioranza che votò in favore della “liberalizzazione” del collegamento da remoto. Ciò ha comportato che ora i consiglieri possono decidere di collegarsi da remoto a loro totale discrezione, senza dover addurre particolari motivazioni. Quanto dunque alla “Commissione del paesaggio”, essa va costituita con voto segreto e dunque occorre garantire ai  consiglieri comunali  collegati da remoto la possibilità di esprimere il voto in maniera criptata. L’amministrazione materana, però, come ammesso ufficialmente dal presidente del Consiglio comunale Materdomini, «Non potendo dar luogo alla votazione per scrutinio segreto occorrente per la nomina dei componenti della commissione del paesaggio», ha ritirato l’intero ordine del giorno sulla costituzione della commissione stessa. In tanti si sono chiesti a quel punto se, invece di ritirare l’ordine del giorno, non sarebbe stato preferibile dotarsi subito di una piattaforma telematica ad hoc. D’altra parte lo stesso regolamento comunale così come modificato, dice espressamente che «La piattaforma telematica utilizzata deve garantire la segretezza delle sedute del Consiglio comunale».  Una ulteriore implicazione della carenza attuativa del regolamento comunale, si verifica poi allorché, supponendo che un consigliere non sia d’accordo su un qualunque provvedimento che va sottoposto a voto segreto, sapendo lo stesso consigliere che l’attuale piattaforma comunale non garantisce il voto segreto, egli non dovrebbe far altro che collegarsi da remoto per impedire che l’intero ordine del giorno venga trattato. La “liberalizza-zione” della modalità da remoto ha però anche dei vantaggi e i primi si sono subito visti proprio durante l’ultimo consiglio comunale, allorché qualcuno si è collegato già da amene località turistiche, circondato da tanto verde e sfoggiando già una bella abbronzatura!

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