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«IL MAGISTRATO COLELLA DOVREBBE ESSERE TRASFERITO AD ALTRA SEDE»

Dopo l’inchiesta materana “Allattamento”, il segretario dei Radicali Lucani Bolognetti rilancia il caso opportunità

Una città, Matera, 2 Colella: nel locale Tribunale, il Sostituto Procuratore Salvatore, e, invece, in Giunta comunale, l’assessore con delega al Bilancio, alla ragioneria generale e via discorrendo,  il fratello Arcangelo. L’inchiesta penale denominata “Allattamento” e riguardante il cortocircuito tra politica, uffici comunali e mondo delle professioni, ovvero sul «vero e proprio mercimonio di incarichi professionali e affidamento lavori pubblici», riporta all’attualità la vicenda, in plurime occasioni segnalata e descritta dal segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti, inerente alla se non incompatibilità ambientale per uno dei 2 Colella, quantomeno all’opportunità. ovvero inopportunità, derivante e determinata dall’attuale stato delle cose: una città, Matera, 2 Colella. Dal Pm Colella, relativamente all’inchiesta “Allattamento” ,elevata anche una contestazione, per omessa denuncia del “sistema” Gravina all’Autorità giudiziaria, per una ex collega del fratello Arcangelo, il dimissionario assessore alle Opere pubbliche, Graziella Corti. Cronache, ne ha discusso proprio col segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti. Salvatore Colella, prima ancora del caso del “fratello di”, c’era il caso del “marito di”… «Tra incompatibilità ambientale e inopportunità, è dal 2011 che chiedo il trasferimento ad altra sede del dottor Salvatore Colella, che tra il 2010 e il 2013 ha prestato servizio a Potenza. Nel 2012, quella Procura svolgeva indagini in materia ambientale, settore di cui si occupava anche il dottor Colella. In una indagine riguardante reati ambientali, uno degli indagati affidò la propria difesa all’avvocato Marisa Clemente. Nel giugno di quell’anno, la Clemente si recò presso gli uffici del Nucleo operativo ecologico di Potenza e gli stessi CC, nel riferire dell’incontro, scrivono: “Clemente comunicava en passant ai Carabinieri, suoi interlocutori, di essere la moglie del dott. Salvatore Colella, sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Potenza”». Il Movimento 5 stelle e il connubio magistratura-politica: in avvicinamento all’attualità, prima delle dinamiche del capoluogo amministrato dai pentastellati, ci fu il caso che tu hai definito del “magistrato “Ignoto-Zorro”… «Sì, benchè diventato ministro, il pentastellato Bonfede, nel giugno del 2019, proclamò la necessità di erigere “un muro invalicabile tra magistratura e politica”.Mi viene da ridere se penso che in occasione delle regionali lucane, svoltesi a marzo, il candidato governatore del M5S, Mattia, nell’annunciare quale sarebbe stata la squadra di governo, dichiarò che un magistrato in servizio in Basilicata sarebbe diventato assessore regionale alla Sanità qualora il Movimento avesse vinto le elezioni. Il nome dell’interessato, non si è mai saputo». In riferimento al Sostituto Procuratore Colella, interessasti l’allora Ministro della Giustizia Bonafede anche su un’altra vicenda. Quale? «Quella del dottor Colella, noto anche per essere stato il Pm di “Sanitopoli”, nominato, nell’ambito del governo giallo-verde, consulente del Ministero del Dipartimento per le Politiche Europee insieme a Claudio Zucchelli, Paolo Savona. Mi sono domandato: quali erano le specifiche esperienze di questi autorevoli personaggi in materia di politiche europee? Non sono riuscito a darmi una risposta». Ad ogni modo, i cinque-stelle non hanno potuto nominare un magistrato assessore regionale, ma a Matera, hanno nominato assessore il fratello di un magistrato. Nelle tue segnalazioni, anche e sopratutto al Consiglio superiore della Magistratura (Csm), Arcangelo Colella era noto già prima il conferimento della deleghe assessorile o soltanto dopo? «Anche prima. Perchè, come da curriculum vitae di Arcangelo Colella, quantomeno la questione di opportunità che il fratello continuasse ad esercitare le funzioni di magistrato a Matera, emergeva da una serie di incarichi quali la funzione di revisore dei conti di società quali Acquedotto Lucano e Semataf, sindaco effettivo e revisore legale della Fondazione Sassi. Poi Arcangelo Colella è stato, dal 2019, anche presidente del Collegio sindacale e revisore legale e contabile dell’Asm di Matera, nonché, dal luglio del 2018 all’aprile del 2019, consulente esterno del Comune di Matera». Già all’indomani della nomina ad assessore al Bilancio, da parte del sindaco di Matera, il 5stelle Bennardi, riportasti all’attenzione dell’opinione pubblica il caso dei Colella… «Sì, dall’ottobre del 2020. A mio avviso, questioni di opportunità avrebbero dovuto suggerire al sindaco Bennardi e al fratello del Procuratore, valente commercialista, di non assumere la carica di assessore al Bilancio. Secondo me sarebbe stato preferibile evitare questa nomina. Già allora, pur non mettendo in   discussione la legittimità della nomina di Arcangelo Colella, ma l’evidente inopportunità della stessa, ipotizzavo che se la locale Procura della Repubblica avesse indagato sull’Amministrazione comunale, si sarebbe creata una situazione di imbarazzo».  E con “Allattamento” è accaduto… «E infatti, non posso che ribadire che anche solo per una questione di mera opportunità, il magistrato Colella dovrebbe essere destinato ad altra sede». Dal Ministero, dal Csm e dai vari Organi, a vario titoli, interessati dalla tue segnalazioni, sono mai giunte risposte? «No, sono ancora in attesa, se mai arriveranno. È l’occasione di ricordare quanto ribadito dal Csm stesso e cioè che la finalità delle norme in materia delle incompatibilità dei magistrati per ragioni parentali è “quella di preservare l’immagine di corretto ed imparziale esercizio della funzione giurisdizionale da parte del singolo magistrato e, più in generale, del suo ufficio di appartenenza”. Lo stesso Csm si è più volte soffermato sul possibile “appannamento dell’immagine di corretto esercizio della funzione”. Questo e altro, sembra ancora più meritevole di attenzione in Basilicata se, come a livello teorico il Csm ha precisato, certi rapporti di parentela, “in sedi di modeste dimensioni vengono percepiti con maggiore immediatezza e gli studi professionali, generalmente, esercitano attività in tutti i settori del diritto, a differenza di ciò che accade nelle grandi città”».

Ferdinando Moliterni

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