L’«EREDE» QUARTO E GLI AFFARI DI FAMIGLIA COL COMUNE: IL CASO “I LUOGHI DEL SILENZIO”
Ecco le accuse della Procura di Matera nei confronti del consigliere regionale di Fratelli d’Italia
Truffa in danno di un Ente pubblico, il Comune di Matera: la vicenda del «sostanziale aumento del valore di un immobile, rispetto alle valutazioni effettuate dall’Agenzia del Demanio, da destinare all’intervento denominato “I luoghi del silenzio”, poi acquistato dal Comune ed a un prezzo maggiorato, poiché offerto in vendita da un esponente politico», vede, a vario titolo, coinvolti complessivamente 9 indagati. Tra questi l’ex sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, l’attuale consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Piergiorgio Quarto, che del partito è anche coordinatore regionale, e in qualità di Dirigente comunale del Settore lavori pubblici, Francesco Paolo Gravina, considerato dagli inquirenti di Matera dell’inchiesta «allattamento», promotore, organizzatore e direttore dell’organizzazione criminale dedita principalmente a pilotare gli appalti pubblici. Ultimissimi scampoli dell’amministrazione De Ruggieri, era il 30 luglio 2020: l’allora Giunta, con l’assessore Giampaolo D’andrea collegato in audio videoconferenza, in tempo reale e simultaneamente, approvò all’unanimità la rimodulazione dei costi, aumentati rispetto al principio, ed anche di molto, del progetto preliminare “I Luoghi del Silenzio (San Pietro Caveoso-Casalnuovo). Stante la presunzione di innocenza per gli attuali indagati, come da teorema accusatorio, descritto nell’ordinanza di applicazione delle misure cautelari firmata dal Gip Valerio Giovanni Antonio Sasso, i componenti della Giunta comunale erano stati indotto in errore dagli «artifizi e raggiri» ad operati. Tutti, tranne uno: «ad eccezione di De Ruggieri». Dalla «delibera di Giunta volante», concordata tra i correi «e il Quarto», all’atto finale citato.
IL COMUNE COMPRA DALLA MADRE DI QUARTO: MA I CONTI NON TORNANO
Il prima, può essere sintetizzato in plurimi, ma ben definiti passaggi. Per realizzare “I luoghi del silenzio”, il Comune ha voluto comprare, qui entra in scena Quarto in qualità di erede della madre Giuseppina Casamassima «proprietaria», un compendio immobiliare alla via dei Cappuccini: «Scelta coerente con lo spirito e la missione del progetto» perchè «l’atmosfera che regna in questo spazio è coerente con le finalità del progetto perché sprigiona energia, nutre ispirazioni e invita ad un raccoglimento esistenziale, espressione più autentica di un “Luogo del Silenzio” per-ché fuori dal tempo e sopra il tempo». Il compendio immobiliare, annesso ipogeo con giardino pertinenziale e terreni attigui: costo per i cittadini di Matera, 541mila e 300 euro. I conti, alla Procura di Matera non tornavano e scavando, gli inquirenti ritengono di aver fatto luce sul perchè. Con successiva determinazione dirigenziale di Viceconte, altro indagato, avviato il procedimento di acquisto con corresponsione alla venditrice, in 2 tranches del 50% cadauna, della complessiva somma di 519mila e 903 euro. Per la Procura, procurato a Casamassima e ai suoi eredi, l’ingiusto profitto di 242mila e 903 euro. Operazione matematica semplice: la cifra è pari alla differenza tra il primo valore attribuito al bene dall’Agenzia delle Entrate di Potenza, Ufficio del Territorio, indagato il responsabile tecnico Lapenna, e quello liquidato dal Comune con «danno patrimoniale di rilevante gravità per l’Amministrazione comunale di Matera».
LA GENESI: QUEL «PREZZO FUORI MERCATO» DI 700MILA EURO
Per la comprensione complessiva del teorema accusatorio, necessario un salto alla genesi della peculiare vicenda che vede coinvolto il consigliere regionale Piergiorgio Quarto. Il tutto ha avuto inizio con la missiva, diretta a De Ruggieri, di Giuseppina Casamassima che dava la propria disponibilità alla vendita delle unità immobiliari a un prezzo «“fuori mercato”» di 700mila euro.
IL “BALLETTO DELLE CIFRE” E I COSTI CHE LIEVITANO
Di qui la pec di Viceconte, in qualità di dirigente del settore “urbanistica e patrimonio” all’Agenzia dell’Entrate con anche un’erronea precisazione e comunque riportando una valutazione dal valore indicativo di circa 586mila euro. L’Agenzia nel rispondere, sempre nel 2020, attribuiva al compendio immobiliare «un valore di 277mila euro». Valore, poi aumentato, anche, per l’accusa, a seguito delle pressioni esercitate da Curci (funzionaria Agenzia demanio di Bari) e da De Ruggieri sulla Mattia (Dirigente Agenzia Entrate di Potenza) e anche da quest’ultima su Canio Lucia (Dirigente Ufficio provinciale Agenzia delle Entrate di Potenza) e su Lapenna a 381mila euro. Valutazione con «specifica» che il punto di incontro tra domanda e offerta poteva essere individuato in via equitativa in quello di 350mila euro. Poi note di contesto, come l’invio di Gravina a Viceconte della nota su «pregi e utilità dell’immobile di via Cappuccini» e via discorrendo. A lievitare il costo complessivo del progetto “I luoghi del silenzio” che da 1milione di euro, subito salirono a 1milione e 750mila euro anche e per via della voce «acquisizione immobile e pertinenze». Nell’incrocio tra file e documenti in formato docx, al compendio attribuito un valore di 520mila euro con l’atto di Giunta inizialmente citato, fatto agli sgoccioli del mandato De Ruggieri e approvato dopo la relazione del Rup Nunzio Paolicelli, anche lui indagato, riportante alla voce costo complessivo del progetto “I luoghi del silenzio”, la cifra di 2milio-ni e 500mila euro.
LA DIRIGENTE DEL DEMANIO E L’EDICOLA FUNERARIA
La “curiosità” finale: la Curci dell’Agenzia del Demanio, si decise, per l’accusa, a esercitare «pressioni» per l’aumento della stima del valore del compendio da acquistare, in cambio della promessa, da parte di Gavina, De Ruggieri e Viceconte, del rilascio di un permesso a costruire relativo a un’edicola funeraria della di lei madre in Matera.
IL MESSAGGIO DI QUARTO POST PERQUISIZIONI: «ESITO NEGATIVO»
Anche comprensibilmente, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia ha, contatto dalla redazione di Cronache Lucane, cortesemente negato, rinviandolo, l’appuntamento con la stampa per una dichiarazione sull’inchiesta «allatamento».Lo stesso, sta facendo girare un messaggio chat tra i suoi contatti che Cronache riporta integralmente: «Cari amici buongiorno, solo per anticiparvi e tranquillizzare l’accaduto; è stato fatto un accertamento della GdF a mio carico relativamente ad un’indagine in corso che riguarda il Comune di Matera dove oltre me sono indagate altre 84 persone».«Per quanto mi riguarda -ha proseguito Quarto – gli accertamenti effettuati ieri a mio carico dalla GdF hanno già dato esito negativo. Si tratta in realtà di un rapporto di compravendita stipulato tra il Comune e la mia defunta madre all’epoca ancora in vita. Allo stato attuale in qualità di erede, ma questo per i giornali è marginale, ma credo soprattutto in qualità di politico, la notizia è stata diffusa dalle testate giornalistiche locali. Vi aggiornerò su eventuali sviluppi. Un caro abbraccio».
IL PRESIDENTE BARDI: «FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA»
Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, appresa della notizia di Quarto indagato, in qualità di erede, ha così commentato. «Come sempre ho avuto modo di ribadire, in tutte le occasioni – ha dichiarato -, confido nella magistratura e nel lavoro delle forze dell’ordine. Bisogna sempre avere fiducia nelle Istituzioni, che ho servito per tutta la mia vita». «L’inchiesta di Matera coinvolge anche un consigliere di maggioranza – ha concluso Bardi -, che sono sicuro saprà fare massima chiarezza e dimostrare la propria correttezza»