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POTENZA, BENEVENTI NON CE LA FA: A VUOTO L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE

Solo un voto per l’esponente di Idea Cambiamo. Presenti tutti i consiglieri di maggioranza, unità solo apparente?

Il Consiglio comunale che si è tenuto ieri mattina segna an- cora una volta un nulla di fatto per quanto riguarda l’elezione dell’Ufficio di Presidenza. Non c’è ancora un nome che metta d’accordo tutti i componenti dell’Assise. La votazione infatti fotografa proprio una situazione di “stallo”: 19 schede bianche, 10 nulle, una per Michele Beneventi che poi sarebbe il papabile per il ruolo di Presidente del Consiglio comunale scelto dal gruppo “Idea Cambiamo”. Tanto la maggioranza quanto l’opposi-zione, sembra abbastanza chiaro, non condividono questa scelta. Per l’elezione dell’Ufficio di Presidenza è necessario che votino 22 consiglieri, uno in più rispetto a quelli della maggioranza. Serve quindi almeno un consigliere di minoranza che appoggi la scelta dell’Amministrazione, ecco perchè il sindaco Mario Guarente si era affannato a corteggiare il consigliere di “+Europa” Francesco Flore, corteggiamento che non ha portato il risultato sperato. Mario Guarente e tutti gruppi consiliari che lo sostengono, a questo punto, devono interrogarsi sul da farsi: scegliere un nome condiviso da tutti o quasi tutti oppure cambiare il Regolamento secondo il quale servono 22 voti per eleggere l’Ufficio di Presidenza. Pare che stiano pensando, dopo tre anni di amministrazione, di considerare la seconda ipotesi.

I LAVORI DEL CONSIGLIO COMUNALE

Ieri la maggioranza unita e compatta si è presentata alla Seduta consiliare: tutti e 21 i consiglieri erano presenti pronti a dare una immagine di solidità che non si vedeva da tempo. Evidentemente la  “prova di forza” del sindaco Guarente che lo scorso 5 luglio ha ritirato le deleghe assessorili ai gruppi dissidenti di Fratelli d’Italia e Idea-Cambiamo per poi riconsegnarle 24 ore dopo, ha avuto i suoi effetti. Quanto però siano uniti è tutto da vedere e dimostrare. Se da un lato non si è vista unità di intenti nell’elezione del Presidente del Consiglio lo stesso non si può dire per gli altri punti all’ordine del giorno discussi.  Il riconoscimento di leggittimità dei debiti fuori bilancio per diverse migliaia di euro sono stati tutti approvati dai 20 consiglieri di maggioranza unici presenti in Aula. Ad un certo punto infatti tutti i consiglieri di opposizione hanno abbandonato l’Aula perchè come spesso accade, è stato chiesto una inversione dell’Ordine del giorno nonostante nella riunione dei capigruppo per stabilire i lavori del Consiglio era stato deciso il contrario. Sul provvedimento riguardante la determinazione delle tariffe relative all’anno 2022 della Tariffa Rifiuti Corrispettiva (TARIC), il consigliere di opposizione Vincenzo Telesca ha fatto notare che secondo quanto scritto nel deliberato, si procederà per la parte variabile della tassa ad un reale calcolo del rifiuto prodotto per poi emettere la tassazione puntuale. Tutto ciò non accadrà, secondo il consigliere Telesca, perché ogni utenza andrà a pagare una tassa fissa a prescindere da ciò che produrrà.  La sperimentazione era iniziata ad agosto 2019 e ad oggi ancora si parla di sperimentazione sapendo che la nuova governace dell’Acta l’ha sospesa e mai ripresa. Ciò significa che se un utente dovesse impugnare la delibera e la stessa tassa ed avere ragione in giudizio si potrebbe generare un maggior danno per l’Acta che gestisce il servizio e per il Comune stesso che non percepirà alcun introito aggirando la crisi economica già esistente.

Rosamaria Mollica

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