POTENZA, LA TRINITÀ RIAPRE AL CULTO: «DIVENTERÀ UN NUOVO CENTRO DI SPIRITUALITÀ E RIFLESSIONE»
A darne annuncio è Mons. Ligorio affidando a don Antonio Savone la «responsabilità pastorale e il monito muto a favore di una gioventù che merita più cura e attenzione»
L’Arcivescovo metropolita di Potenza – Muro Lucano Monsignor Salvatore Ligorio ha dato avvio in diocesi «ad una riorganizzazione funzionale per rispondere ad esigenze pastorali che riguardano la comunità diocesana ma anche singole parrocchie». È con tali premesse che si apre la nota dell’Arcivescovo in cui s’annuncia che la Chiesa della Santissima Trinità nel cuore del centro storico di Potenza – nel cui sottotetto, il 17 marzo 2010, fu scoperto, 17 anni dopo, il cadavere di Elisa Claps, la studentessa potentina scomparsa il 12 settembre 1993, quando aveva 16 anni e per il cui omicidio è stato condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione Danilo Restivo, attualmente detenuto in Inghilterra anche per l’omicidio di Heather Barnett, avvenuto a Bournemouth il 12 novembre 2002 – «diventerà un nuovo centro di spiritualità». In sostanza, secondo quanto dichiarato da Mons. Ligorio, la chiesa nota alla cronaca nera locale quanto nazionale e internazionale – nella quale da alcuni anni sono in corso lavori di ristrutturazione che hanno riguardato anche l’annessa canonica, che è stata abbattuta e sarà ricostruita – alla fine degli interventi edilizi riaprirà le sue porte ai fedeli potentini per diventare «un’oasi di fede e di speranza nel cuore del centro storico, monito muto a favore di una gioventù che merita più cura e più attenzione da parte della Chiesa e della società». A tale proposito, monsignor Ligorio ha affidato all’attuale parroco della cattedrale, don Antonio Savone, anche la responsabilità della Trinità non appena la chiesa sarà riaperta, a conclusione dei lavori in corso. A suo fianco opererà come coparroco don Giovanni Caggianese. Dunque, la nota dell’Arcivescovo metropolita, che si preannunciava come una normalissima «dislocazione del clero in risposta a particolari esigenze del territorio ma anche alle necessità legate all’età di molti preti ormai anziani», in particolare, nel centro storico di Potenza, a causa anche del forte calo demografico degli ultimi decenni, si è rivelato un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Era stata, sì, una notizia trapelata alle cronache già nel marzo dello scorso anno dopo la comunicazione della ripresa dei lavori fatta, sempre per mezzo di un comunicato stampa, da Mons. Ligorio, ma è poi ricascata in sordina, con la consapevolezza dei più dei potentini che questa sarebbe una scelta in primis che troverebbe la contrarietà della famiglia di Elisa da sempre fermi sulla loro posizione contro «omissioni e menzogne offendendo la memoria di Elisa e la sensibilità di quanti non vorrebbero mai che in quella chiesa si tornassero a celebrare funzioni religiose». Eppure, la nota sembra essere chiara sulla questione: la Chiesa della Trinità, seppur «con la recente storia alle sue spalle legata alla tragedia di Elisa, avrà come specifico indirizzo pastorale quello di proporsi ai credenti, ai cercatori di Dio e ai cittadini tutti, come centro di spiritualità, di preghiera e di riflessione». Sicché, terminati i lavori di restauro e consolidamento – per un totale di 2,4 milioni di euro, con fondi pare di origine regionale e della Conferenza Episcopale Italiana – la riapertura al culto della chiesa, chiusa proprio dal giorno del ritrovamento del cadavere di Elisa, dodici anni fa, dovrebbe avvenire a breve. Altri spostamenti di sacerdoti riguarderanno don Marcello Cozzi che sarà coparroco nella parrocchia di Sant’Anna e Gioacchino, sempre a Potenza, e don Giuseppe De Marco che curerà la vicarìa di Santa Maria degli Angeli . Altri trasferimenti riguardano la zona pastorale di Muro Lucano, Tito e la valle del Melandro, e la Val d’Agri. Nei particolari: do Sojan John diventa parroco di tutte le parrocchie di Muro Lucano. A Balvano invece arriva don Pompeo Monaco; a Savoia di Lucania don Mosè Ekoude. In Val d’agri don Giovanni Pecile viene nominato amministratore parrocchiale di san’Antonino martire in Grumento Nova e don Antonio Petrone cappellano dell’ospedale di Villa d’Agri. A tutti l’arcivescovo ha rivolto un ringraziamento «per l’accettazione del nuovo incarico finalizzato ad una evangelizzazione sempre più intensa e contemporaneamente ha manifestato espressa-mente un forte sentimento di stima per la comune missione di testimoni del vangelo».