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CICALA IN CERCA DI VOTI NELL’UDP DI OGGI PER NOMINARE IL DG DEL CONSIGLIO REGIONALE

Il leghista chiede garanzie sull’appoggio di Piro e Baldassarre ma c’è chi giura che il punto all’ordine del giorno slitterà ancora. La resa dei conti poi si sposterà in Aula

È prevista per questa mattina la riunione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale presieduta dal leghista Carmine Cicala. Considerati i rapporti tesi all’interno della stessa maggioranza di centrodestra non è detto che per Cicala la strada sia in discesa. Anzi, c’è chi giura che per il punto all’ordine del giorno sul Direttore generale del Consiglio i numeri non sia dalla parte del leghista. I colleghi di coalizione Piro (FI) e Baldassarre (Idea) potrebbero non tendere la mano a Cicala e decidere di non votare addirittura non presentandosi alla riunione odierna. A innescare l’ennesima turbolenza una vicenda non di poco conto: la nomina del nuovo direttore generale del Consiglio regionale. Da qualche settimana, infatti, il dg in carica Leonardo Viggiano è andato in pensione ma ha accettato di restare in servizio per evitare la paralisi degli uffici amministrativi. La questione però si è complicata quando Cicala in viaggio verso l’Argentina (come Presidente dei Lucani nel Mondo) ha espresso parole poche carine nei confronti del Dg per aver permesso, come previsto dal regolamento, al forzista Piro di procedere ad alcune riunioni nonostante la sua assenza.  Per Cicala quindi ora per evitare un ulteriore stallo dell’azione amministrativa tocca procedere con Viggiano e garantire un passaggio di consegne in tempi brevissimi. Ma per fare tutto questo ha bisogno che la nomina all’interno dell’UdP sia votata a maggioranza. Si da il caso, però, che i rapporti di Cicala con gli altri membri dell’Ufficio di presidenza non siano per nulla buoni. In bilico sarebbero soprattutto i voti di Piro e Baldassarre che già negli scorsi giorni senza mezzi termini hanno denunciato le fibrillazioni nella maggioranza e aperto la crisi. Invocando più volte anche un nuovo rimpasto di Giunta. La questione che non si è affatto chiusa potrebbe avere ripercussioni anche sul punto all’ordine del giorno dell’Ufficio di Presidenza. Probabilmente per salvare Cicala ci vorrebbe qualche assenza. Solo in questo caso con un voto di parità, come previsto dal regolamento, il voto del presidente valga doppio. Solo così Cicala potrebbe cantare vittoria. Ma per molti la questione della nomina dovrebbe addirittura slittare definendo ulteriormente la crisi nella maggioranza che a sua volta potrebbe vedersi anche nel pomeriggio in Aula.  In questo caso oltre ai voti in bilico di Zullino e Vizziello che ormai da tempo si astengono nell’appoggiare le questioni portate in Aula dalla maggioranza, i ben informati riportano, che potrebbe essere lo stesso Cicala ad astenersi. Una ripicca nei confronti non solo degli latri membri dell’UdP ma dello stesso governatore Bardi che chiamato in causa dal leghista sulle questioni interne all’UdP se ne è tirato fuori lasciando ad ognuno la responsabilità dei propri rapporti. Il governatore potrebbe quindi trovarsi con appena 10 voti su 21. Insufficienti persino a garantire il numero legale. E allora si che la crisi sarebbe conclamata.

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