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REGIONE, DOMANI IL CONSIGLIO DIMOSTRERÀ QUANTA MATURITÀ HA

Si vota la legge per il pluralismo nell’editoria, una norma che in una regione civile dovrebbe passare all’unanimità

La stampa e la libera informazione non sono un patrimonio per pochi ma un’esigenza di tutti. Se la Democrazia è lo strumento con il quale il Popolo sceglie i suoi governanti, la libera informazione plurale è il precedente logico, il necessario fondamento per poter scegliere perché se per poter decidere è necessario conoscere, per poter conoscere è indispensabile che qualcuno faccia conoscere. Più testate ci sono in un territorio, meno le testate sono legate alle volontà di un magnate, più possibilità di confronto e di conoscenza esiste, maggiormente è possibile avere elementi per decidere, meno è possibile nascondere la verità, più è vera e vissuta la democrazia. In mancanza di questo pluralismo la democrazia si trasforma in vuoto simulacro, in un retorico esercizio di forma in cui l’atto volitivo della maggioranza è condizionato da chi filtra le informazioni. Nell’epoca dei social, in cui la comunicazione senza filtri soggettivi circola liberamente in rete, diffusa direttamente dai citta-dini questa fondamentale natura della libera informazione sembra essere dimenticata, sorvolata, superata ma non è così.

LA SOCIETÀ DELLA COMUNICAZIONE

Nella società della comunicazione chi detiene i mezzi di comunicazione detiene il potere, i social nascondono dietro il velo di Maya della loro orizzontalità il monopolio di chi detiene il controllo dei logaritmi e può decidere cosa deve essere visibile e in che modo. Se tutti, infatti, possono dire la loro sui social soltanto in pochi detengono il controllo dei pulsanti del meccanismo per la diffusione.

IL PLURALISMO È LIBERTÀ

La libera stampa, proprio per il suo carattere diffuso, per la distribuzione della proprietà è l’antidoto al monopolio dei social. La crisi che attanaglia la stampa tradizionale non è soltanto la crisi degli editori e dei giornalisti ma è anche il segno e la causa di una riduzione di democrazia. La politica non può restare indifferente al rischio della crisi del pluralismo che produce la riduzione della democrazia. Ogni oligopolio è un danno in un sistema liberale, l’oligopolio dell’informazione è un vulnus di sistema.

LA LEGGE SULL’EDITORIA

La Regione Basilicata discuterà domani la Legge sull’editoria. Una Legge che serve proprio per consentire il pluralismo della comunicazione, la libertà della conoscenza, la piena conoscenza dei fatti indispensabile per consentire al sovrano popolare di decidere. Non è una Legge di Destra o di Sinistra è una Legge che garantisce Destra, Sinistra e Centro perché consente di emancipare il più possibile la stampa dai desiderata dei magnati, dalla volontà individuale di chi può decidere di indirizzare l’opinione pubblica. Una Legge che serve a tutti e che ci auguriamo venga approvata da tutti, all’unanimità e senza eccezioni senza che le fibrillazioni interne alla maggioranza le discussioni possibili e legittime tra maggioranza e opposizione siano da ostacolo. In gioco non ci sono gli interessi di qualcuno né gli slogan elettorali o i tatticismi politici, in gioco c’è la democrazia in quanto tale un valore che è la base di ogni schieramento e che dovrebbe essere patrimonio di tutti.

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