LA PAGLIACCIATA DELLA “SFIDUCIA FIDUCIARIA” DI GUARENTE
Tacco&Spillo
Nemmeno l’immaginazione più spinta ed un campo di premesse così disastrose avrebbe potuto darci l’idea della pagliacciata della fiducia tolta e poi, come fosse una giacchetta sbiancata in candeggina, riassegnata di cui s’è reso surreale protagonista il peggior sindaco leghista d’Italia, Mario Guarente in penosa complicità con la truppa degli agitatori interessati di FdI e Idea che hanno dato vita ad una pantomima piena di finte movenze e di parole al vento e che ormai la dice lunga sulla qualità amministrativa e soprattutto sulla possibilità di Potenza di essere governata senza sincopi mercuriali ed esibizioni circensi, ma soltanto con un pochino di coerenza e serietà. Ora lasciamo stare che l’ultimo rimpasto di mezze misure e di ricatti arzigogolati sia figlio dello squallore carbonaro di una pizzeria e che per molti protagonisti della sceneggiata politica lo stipendio fisso sia diventato ormai l’assillo più forte, ma con la parola fiducia non si può e non si deve giocare perché è la vera capacità regolativa di governo e del suo patto di lealtà con le altre istituzioni, i sistemi sociali, i cittadini, le associazioni. Ha scritto Jean-Paul Sartre: “La fiducia si guadagna goccia a goccia, ma si perde a litri”.