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CARLO FUORTES : PROGRAMMAZIONE PER GENERI NON PIÙ PER RETI

Fuortes cita Oscar Wilde: «Siamo quello che saremo, non meno di quello che siamo stati»
Ha detto Carlo Fuortes, affiancato dai dieci direttori di genere della Rai

CARLO FUORTES
Palinsesti Rai: nuovi programmi per D’Amico, Damilano e De Cataldo. Alessia Marcuzzi su Rai2 sarà «Boomerissima». E Sorrentino farà una regia per Rai3

E Fuortes cita Oscar Wilde: «Siamo quello che saremo, non meno di quello che siamo stati»

E annuncia la programmazione per generi non più per reti

Esperienza

Nato a Roma, laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università La Sapienza, è manager ed economista. Nella sua carriera ha svolto consulenze sui temi dell’economia della cultura, con riferimento alla gestione dei teatri, musei e dei beni culturali, allo spettacolo dal vivo, alla televisione e cinema per conto di imprese pubbliche e private, Enti Locali, Musei statali e comunali, Sovrintendenze, Associazioni di settore e Istituzioni culturali.

È stato Consigliere di amministrazione del Teatro di Roma dal 1998 al 2001, nonché Consigliere di amministrazione della Fondazione Cinema per Roma dal 2007 al 2011.

Dal 2002 al 2003 è stato Direttore Generale del Palazzo delle Esposizioni e delle Scuderie del Quirinale di Roma.

Tra il 2003 e il 2015 è stato Amministratore Delegato della Fondazione Musica per Roma, gestendo l’Auditorium Parco della Musica a partire dalla sua nascita.

Nel 2012 viene nominato Commissario Straordinario della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, incarico che ricopre fino al 2013.

Dal 2011 al 2020 ha ricoperto l’incarico di Segretario Generale dell’Associazione Economia per la Cultura.

Dal 2013 al 2021 ha ricoperto l’incarico di Sovrintendente della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma.

Nel luglio 2015 è insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Legion d’Onore della Repubblica di Franci e, nel dicembre 2015, del “Franco Cuomo International Award” per la sezione Teatro. Nel 2018 è insignito dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Nell’aprile 2016 viene nominato Commissario Straordinario della Fondazione Arena di Verona dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, incarico riconfermato nell’ottobre 2016 e concluso nell’ottobre 2017.

Ha svolto attività di docenza insegnando Sistemi organizzativi dello spettacolo dal vivo presso il corso di laurea DAMS dell’Università Roma TRE ed è autore di saggi e pubblicazioni sull’economia e la gestione del settore culturale.

Nel luglio 2021, designato dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, assume la carica di Amministratore Delegato della Rai – Radiotelevisione Italiana S.p.A..

Nel settembre 2021 assume la carica di Consigliere di Amministrazione di Anica Academy.

Da gennaio 2022 è membro del Consiglio Generale di Confindustria Radio Televisioni.

«Siamo quello che saremo, non meno di quello che siamo stati»

L’ad della Rai, Carlo Fuortes, cita un aforisma di Oscar Wilde, presentando a Milano i palinsesti della stagione tv 2022-2023. Fuortes, dando il via alla prima presentazione dei palinsesti organizzata per generi, ha parlato di 

«un cambiamento paragonabile solo a quanto accadde negli anni ’60» 

Ha detto Carlo Fuortes, affiancato dai dieci direttori di genere della Rai :

«Con la divisione per generi poniamo al centro il prodotto e il contenuto, guardando al futuro»

«Siamo qui con tutta la squadra a raccontarvi della nostra visione italiana.
Una programmazione nuova basata su una struttura che guarda al futuro in una società in profonda trasformazione.
Davanti a noi c’è un cambiamento paragonabile solo a quanto avvenne negli anni 50 e 60, quando gli italiani grazie alla Rai si riconobbero davanti a un’idea di Paese condivisa.
La missione fondamentale del servizio pubblico è aiutare a comprendere la complessità per evitare che si trasformi in frammentazione»

Da qui la scelta, «condivisa con il cda», di cambiare l’approccio con la divisione per generi e non più per reti.

«Il lavoro che inizia ora impegnerà la Rai nei prossimi anni, perché abbia la capacità di capire e costruire i nuovi spazi di incontro con un pubblico sempre diverso, perché l’azienda possa rivendicare il ruolo di prima azienda culturale italiana»

Paolo Sorrentino su Rai3

Ci sarà anche la firma del premio Oscar Paolo Sorrentino e quella del compianto e geniale sceneggiatore, commediografo e regista Mattia Torre nell’offerta culturale della Rai per la prossima stagione. Dal 19 novembre, infatti, il sabato alle 22 su Rai3 andranno in onda «Cinque pezzi facili», cinque opere di Torre messe in scena per il piccolo schermo, sotto la direzione artistica e la regia del Premio Oscar Paolo Sorrentino, dai «suoi» attori: Valerio Mastandrea, Geppi Cucciari, Valerio Aprea, Massimo De Lorenzo, Cristina Pellegrino, Carlo Ruggieri, Giordano Agrusta. Tra le proposte della direzione Cultura ed Educational, guidata da Silvia Calndrelli, fanno parte tra gli altri anche i seguitissimi programmi di Alberto Angela, «Superquark» di Piero Angela, «Che tempo che fa» di Fabio Fazio, «Sapiens» con Mario Tozzi, «Via dei Matti n. zero» con Stefano Bollani.

L’offerta autunnale ribadisce i suoi punti di forza: per la fascia serale «Porta a Porta» con Bruno Vespa su Rai 1, «#cartabianca» con Bianca Berlinguer, «Report», arrivato al suo 25esimo anno, con Sigfrido Ranucci, «PresaDiretta» con Riccardo Iacona, «Chi l’ha visto?» con Federica Sciarelli, su Rai 3. Per il daytime «Agorà» con Monica Giandotti su Rai 3, «Ore 14» con Milo Infante su Rai 2. Nel weekend, su Rai 3, «Agorà Weekend» con Giusi Sansone, «Mi Manda RaiTre» con Federico Ruffo, ‘O anche no’, dedicato a inclusione e solidarietà, con Paola Severini Melograni, «Timeline» con Marco Carrara, dedicato ai social media, «Mezz’ora in più» e «Mezz’ora in più/Il mondo che verrà» con Lucia Annunziata, «Frontiere» con Franco Di Mare, «Rebus», su informazione e cultura, con Corrado Augias e Giorgio Zanchini, «Le parole» con Massimo Gramellini e «Indovina chi viene a cena» con Sabrina Giannini.

 

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