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MARIO DRAGHI AL G7 IN BAVIERA

VON DER LEYEN: “AL FIANCO DI KIEV FINO A QUANDO SERVIRÀ”

G7 


26 Giugno 2022

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, partecipa alla prima giornata di lavoro del Vertice G7, che si tiene ad Elmau, in Germania, da domenica 26 a martedì 28 giugno.

Di seguito i dettagli del programma.

Domenica 26 Giugno

  • Ore 12.00 – Benvenuto ufficiale del Cancelliere della Repubblica Federale di Germania Olaf Scholz
  • Ore 12.30 – Pranzo di lavoro dei leader del G7
  • Ore 14.15 – Foto di famiglia e passeggiata
  • Ore 15.00 – Sessione di lavoro dei leader del G7
  • Ore 18.00 – Cena di lavoro dei leader del G7
  • Ore 20.00 – Programma culturale

Lunedì 27 giugno

  • Ore 10.00 – Sessione di lavoro dei leader del G7
  • Ore 12.30 – Pranzo di lavoro esteso ai Paesi Partner e alle Organizzazioni Internazionali
  • Ore 14.00 – Foto di famiglia con i leader del G7, dei Paesi Partner e delle Organizzazioni Internazionali
  • Ore 15.30 – Sessione di lavoro estesa ai Paesi Partner e alle Organizzazioni Internazionali

Martedì 28 giugno

  • Ore 10.30 – Ultima sessione di lavoro dei leader del G7

https://youtu.be/B8BR6fQVvyY 

Nel pomeriggio, i Leader hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa.

Gallerie

#ègiustoinformare
#MarioDraghi al #G7
“Eliminare per sempre la dipendenza dall’energia russa. Dobbiamo mitigare l’impatto dell’aumento dei prezzi : la crisi energetica non deve produrre un ritorno del populismo”

❇️ Draghi al G7
“Mai più dipendenti da Putin No al ritorno del populismo”

Biden: “dal G7 600 miliardi per le infrastrutture nel mondo

? Eliminare per sempre la dipendenza eneregetica dalla Russia‼️

Prima con una spinta alle infrastrutture del gas, poi con la riconversione all’idrogeno.

È la ricetta del premier Mario Draghi, che dal vertice del G7 mette in guardia:
“La crisi energia non produca il ritorno dei populismi”
“Anche quando i prezzi dell’energia scenderanno, non è pensabile tornare ad avere la stessa dipendenza della Russia che avevamo.
Dobbiamo eliminare per sempre la nostra dipendenza della Russia”, ha affermato Draghi, seecondo quanto si apprende.

“Nella situazione attuale ci sono delle esigenze a breve termine che richiederanno investimenti ampi nelle infrastrutture per il gas per i Paesi in via di sviluppo e non solo.
Dovremo assicurarci che possano essere poi convertite all’uso dell’idrogeno, un modo per conciliare le esigenze a breve con quelle a lungo termine”, ha detto Draghi in un punto stampa a Elmau, durante una pausa dei lavori del G7.
“Dobbiamo evitare gli errori commessi dopo la crisi del 2008: la crisi energetica non deve produrre un ritorno del populismo” ha evidenziato, secondo quanto si apprende, Draghi.
“Abbiamo gli strumenti per farlo: dobbiamo mitigare l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia, compensare le famiglie e le imprese in difficoltà, tassare le aziende che fanno profitti straordinari”
Sul price cap
“mettere un tetto al prezzo dei combustibili fossili importati dalla Russia ha un obiettivo geopolitico oltre che economico e sociale. Dobbiamo ridurre i nostri finanziamenti alla Russia.
E dobbiamo eliminare una delle principali cause dell’inflazione”, ha aggiunto il premier italiano.
Draghi è poi tornato a sollecitare sullo sblocco del grano ucraino. “Dobbiamo accelerare i nostri sforzi sul fronte della sicurezza alimentare. È essenziale sbloccare il grano in Ucraina molto prima di metà settembre, quando arriverà il nuovo raccolto. Dobbiamo dare tutto il nostro sostegno alle Nazioni Unite, perché possa procedere più velocemente nel suo lavoro di mediazione”
ha detto, sempre secondo quanto si apprende, il presidente del Consiglio.

Joe Biden dal G7 600 miliardi per le infrastrutture nel mondo

Gli Usa, assieme con gli altri Paesi del G7, stanzieranno 600 miliardi di dollari da qui al 2027 per investimenti nelle infrastrutture nel mondo.
Lo ha detto il presidente americano President Joe Biden lanciando la partnership a margine del vertice in Germania.
Alla cifra totale gli Usa contribuiranno con 200 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni.
La ‘Partnership for Global Infrastructure and Investment’ “fornirà progetti rivoluzionari per colmare il divario infrastrutturale nei paesi in via di sviluppo, rafforzare l’economia globale e le catene di approvvigionamento e far progredire la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”
L’iniziativa era stata lanciata da Biden e gli altri leader del G7 al vertice in Cornovaglia per offrire un’alternativa alla Via della Seta della Cina.
“Quando le democrazie si uniscono, non c’è nulla che non possano realizzare”, ha sottolineato Biden.
“Questo piano non è carità, è un investimento che avrà un ritorno per gli americani e per tutti i cittadini del mondo”

? DAL G7 IL MESSAGGIO DI UNITÀ CONTRO MOSCA‼️

Dal castello di Elmau, in Germania, i leader del G7 mandano un messaggio di unità all’indirizzo del Cremlino, affermando una compattezza granitica sul fronte della guerra, anche se sul petrolio e sul gas le divergenze non sono ancora appianate.

G7, l’arrivo dei capi di Stato al castello di Elmau (Baviera)

“Noi dobbiamo restare insieme, nel G7 e nella Nato”

Putin “spera che qualcuno nel G7 e nella Nato si divida, ma non è affatto accaduto e non accadrà ”, ha detto il presidente Joe Biden al cancelliere Olaf Scholz aprendo la bilaterale stamani a Elmau, secondo quanto riportano alcuni media tedeschi.


“Noi siamo uniti, stiamo insieme. Questo è il nostro chiaro messaggio a Putin. È bene che tu sia qui, al summit del G7, presidente Joe Biden”, ha ribadito Olaf_Scholz in un tweet.

Suol tavolo del G7 c’è il price cap. Washington avrebbe interesse a un tetto sul petrolio, ma il tema andrà di pari passo a quello del prezzo del gas, spiega una fonte nel primo giorno del vertice.
Per ora, riferisce una fonte dell’amministrazione Usa, tra il leader del G7 in Germania ??
“non c’è stata una discussione molto estesa sul price cap al prezzo del petrolio”
Il tema, si spiega, sarà “discusso nel dettaglio dagli sherpa”.
Tra gli altri temi sul tavolo, il faro è su energia e inflazione, Biden ha annunciato la volontà di bandire l’importazione dell’oro russo.


Ma il presidente del consiglio Ue Charles MICHEL ha spiegato che si deve evitare che i paesi Ue diventino vittime collaterali delle sanzioni. E ha auspicato una intesa per l’uscita del grano dai porti del Mar Nero.
Prima dell’avvio della sessione pomeridiana dei lavori del summit. i leader del G7 si sono concessi una passeggiata nei giardini del castello di Elmau e foto di famiglia.



Lungo il percorso il presidente del consiglio italiano Mario Draghi si è intrattenuto a lungo a parlare con il presidente francese

Emmanuel Macron

Joe Biden ha passeggiato chiacchierando con la presidente della commissione Ue
Ursula von der Leyen che dopo la family photo si è intrattenuta anche con Macron e il primo ministro canadese Jastin Trudeau e il padrone di casa, Olaf Scholz, che nel tragitto ha avuto occasione di confrontarsi con il premier britannico Boris Johnson

Il premier britannico Boris Johnson e il presidente francese Emmanuel Macron vedono una possibilità di “invertire il corso” della guerra in Ucraina, riferisce Downing Street dopo l’incontro bilaterale tra i due al G7 di Elmau.


Ucraina, Michel al G7: ‘Dall’Ue più aiuti militari e finanziari’

? VON DER LEYEN: “AL FIANCO DI KIEV FINO A QUANDO SERVIRÀ”‼️


“Saremo al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario. L’impatto globale negativo della guerra russa sarà al centro dei nostri scambi al G7”
Lo ha scritto su Twitter la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

? #tolleranzazero ? guerra assurda di Putin con invasione della Ucraina ?? ‼️
#26giugno2022
#123ºgiornodiguerra
#sapevatelo2022

Dichiarazioni alla stampa dei Leader G7, l’intervento del Presidente Draghi

Domenica, 26 Giugno 2022

Thank you all, I’ve just a few words after everything that has been said.
This group of countries has been the largest financier in assistance to investment projects in developing countries. We have to do more, and we also want to be, in this effort, widely acknowledged in partnerships with developing countries. 
Multilateral development banks, and especially the World Bank, will be mobilised even further, together with the private sector. Again, a wide effort of partnership with developing countries has to be undertaken.
You’ve heard the many areas in which these investment projects are going to be undertaken, but I want to put more stress on two areas: one is energy and the other is healthcare.
Energy. It is quite clear that, in the present situation, we’ll have short term needs that will require large investments in gas infrastructure in developing countries and elsewhere, but we have to make sure that they can be [converted] to carry hydrogen – so that’s a way to reconcile short term needs with long term climate needs. Also, many developing countries and one continent – Africa – is exceptionally suited for investments in renewables. That’s where I would expect all our countries to fund and design, identify and design, many investment projects in this area.
On vaccines, again this group of countries, the European Union and the United States, has been by far the largest donor – this group of countries including Canada and Japan – by far the largest donors of vaccines. We’ll continue many initiatives in this field, but now it is clear that more is needed, namely to enable African countries and other countries to produce the vaccines on their own land so that the vaccines could be readily available to their people.
Thank you.

TRADUZIONE DI CORTESIA 

Grazie a tutti, ho solo poche parole dopo tutto ciò che è stato detto. Questo gruppo di paesi è stato il più grande finanziatore nell’assistenza a progetti di investimento nei paesi in via di sviluppo. Dobbiamo fare di più e vogliamo anche essere, in questo sforzo, ampiamente riconosciuti nei partenariati con i paesi in via di sviluppo.

Le banche multilaterali di sviluppo, e in particolare la Banca mondiale, saranno ulteriormente mobilitate, insieme al settore privato. Ancora una volta, deve essere intrapreso un ampio sforzo di partenariato con i paesi in via di sviluppo. Ho sentito le molte aree in cui verranno intrapresi questi progetti di investimento, ma voglio porre maggiormente l’accento su due aree: una è l’energia e l’altra è l’assistenza sanitaria.

Energia.

È abbastanza chiaro che, nella situazione attuale, avremo bisogni a breve termine che richiederanno ingenti investimenti nelle infrastrutture del gas nei paesi in via di sviluppo e altrove, ma dobbiamo assicurarci che possano essere [convertiti] per trasportare idrogeno, quindi questo è un modo per conciliare le esigenze a breve termine con le esigenze climatiche a lungo termine. Inoltre, molti paesi in via di sviluppo e un continente, l’Africa, sono particolarmente adatti per investimenti nelle energie rinnovabili.

È qui che mi aspetto che tutti i nostri paesi finanzino e progettino, identifichino e progettino molti progetti di investimento in questo settore.

Per quanto riguarda i vaccini, ancora una volta questo gruppo di paesi, l’Unione Europea e gli Stati Uniti, è stato di gran lunga il più grande donatore – questo gruppo di paesi tra cui Canada e Giappone – di gran lunga il più grande donatore di vaccini.

Continueremo molte iniziative in questo campo, ma ora è chiaro che è necessario di più, in particolare per consentire ai paesi africani e ad altri paesi di produrre i vaccini sulla propria terra in modo che i vaccini possano essere prontamente disponibili per la loro popolazione. Grazie.

G7 Statement on Support for Ukraine
Elmau, 27 June 2022

We, the Leaders of the Group of Seven (G7), are steadfast in our solidarity with Ukraine, and reaffirm our unwavering commitment to support the government and people of Ukraine in their courageous defence of their country’s sovereignty and territorial integrity, and in their fight for a peaceful, prosperous and democratic future. We welcome the European Council’s decision to grant the status of candidate country to Ukraine and Moldova. We will continue to provide financial, humanitarian, military and diplomatic support and stand with Ukraine for as long as it takes. As we do so, we commit to demonstrate global responsibility and solidarity through working to address the international impacts of Russia’s aggression, especially on the most vulnerable.
Condemnation of Russia’s war: We remain appalled by and continue to condemn the brutal, unprovoked, unjustifiable and illegal war of aggression against Ukraine by Russia and aided by Belarus. We condemn and will not recognise Russia’s continued attempts to re-draw borders by force. This devastating war has produced dramatic consequences far beyond Europe. It constitutes a blatant violation of international law, in particular a grave breach of the United Nations Charter. It seriously undermines the international rules-based system that underpins global peace, prosperity, and security. We further condemn Russian attempts to replace Ukrainian democratically elected officials with illegitimate ones. We reiterate our demand that Russia put an end to this war of choice, and immediately, unconditionally cease all hostilities and withdraw its troops and military equipment from the entire territory of Ukraine within its internationally recognised borders. We reiterate our condemnation of Russia’s unjustified use of nuclear rhetoric and signaling. Russia must abide by its international commitments, including those which ban the use of chemical, biological or nuclear weapons. We urge Russia to behave responsibly and exercise restraint, and reiterate that any use of such weapons would be unacceptable and met with severe consequences. In this regard we express serious concern after the announcement by Russia that it could transfer missiles with nuclear capabilities to Belarus.
Supporting Ukrainian Efforts to End the War: We are committed to helping Ukraine to uphold its sovereignty and territorial integrity, to defend itself, and to choose its own future. It is up to Ukraine to decide on a future peace settlement, free from external pressure or influence. We will continue to coordinate efforts to meet Ukraine’s urgent requirements for military and defence equipment. We will also continue to coordinate to provide Ukraine with the material, training and logistic, intelligence, and economic support to build up its armed forces.
Commitment to Ukraine’s Security and Resilience: With a view to a viable post-war peace settlement, we are ready to reach arrangements together with interested countries and institutions and Ukraine on sustained security commitments to help Ukraine defend itself, secure its free and democratic future, and deter future Russian aggression. We stand ready to further strengthen Ukraine’s resilience by expanding our cooperation in intelligence and information sharing, information security, as well as maritime security. We will continue supporting Ukraine in defending its networks against cyber incidents and expand our cooperation in the fields of energy security, the safety and security of nuclear material and facilities, environmental, and water use issues. We will continue to support Ukraine in resisting threats to its democratic institutions and their common democratic values and principles, including through support for free media as well as countering disinformation and interference in democratic processes.
Humanitarian Assistance: Russia’s war of aggression against Ukraine and the indiscriminate attacks on civilians and civilian infrastructure, have caused immeasurable human suffering and loss of life. As a consequence, we witness today the largest displacement of civilians in Europe since the Second World War. As G7, we have provided and pledged more than USD 2.8 billion in humanitarian assistance so far in 2022. We underline our shared commitment to continue to provide substantial and ongoing humanitarian support to those affected by Russia’s war, in particular to protect the rights of women and children.
Supporting Internally Displaced Persons and Refugees: We reaffirm our resolve to protect and support forcibly displaced persons and refugees, and, to provide relief to host countries. We applaud the solidarity and efforts of all countries that support Ukraine by hosting refugees fleeing combat zones. We will enhance our support through the provision of short- and medium-term assistance, as well as strengthening access to a range of support services for those displaced and affected both in Ukraine as well as in other host countries. To this end, we endorse the Moldova Support Platform. We will seek to provide safe passage for refugees, including by further streamlining immigration procedures and visa requirements and strengthening efforts to prevent and respond to the heightened risk of human trafficking among the refugee population, who are disproportionately women and children. We aim to further facilitate the integration of refugees from Ukraine into our labour markets, to protect and ensure their labour rights, and to provide access to adequate social protection and education for as long as necessary.
Compliance with International Humanitarian Law: We call on Russia to comply with its obligations under international humanitarian law. We urge Russia to immediately provide
for safe, rapid, and unimpeded humanitarian access and make safe passages work, enabling humanitarian aid to be delivered to besieged cities and civilians to reach safety towards a destination of their choice. Furthermore, we demand that Russia immediately allow the safe return of Ukrainian nationals taken often with force to Russia without their consent. We also underline the need to ensure protection for neutral and impartial humanitarian organisations and their aid workers operating in Ukraine. Russia and its proxies must respect international humanitarian law, including the rights and protections afforded to prisoners of war under the Geneva Conventions. We condemn the sham “trials” resulting in application of the death sentence to members of the Ukrainian Armed Forces.

Accountability for War Crimes: There can be no impunity for war crimes and other atrocities. We condemn in the strongest terms ongoing attacks on civilians and non- combatants, the systematic targeting of critical infrastructure, schools and kindergartens, healthcare personnel and facilities, as well as conflict-related sexual and gender-based violence in Ukraine. We further condemn the deliberate targeting of Ukrainian cultural sites and regard the destruction of Ukrainian heritage by Russian forces – and suppression of the Ukrainian language and media in areas illegally occupied by Russia – as an attempt to wipe out Ukraine’s history and cultural identity. We welcome and support the ongoing work to investigate war crimes and other atrocity crimes, including by the Prosecutor of the International Criminal Court (ICC), the independent international commission of inquiry mandated by the United Nations Human Rights Council (UNHRC) and the work of the Expert Missions under the Moscow Mechanism of the Organization for Security and Co-operation in Europe’s (OSCE) as well as the national investigations by the Office of the Prosecutor General of Ukraine. We welcome efforts to increase cooperation between all investigations taking place in Ukraine and will intensify our police and judicial cooperation with Ukraine as well as with relevant organisations. We welcome national investigative and jurisdiction efforts in line with the principle of universal jurisdiction where consistent with domestic law. The immediate perpetrators of war crimes and other atrocity crimes, as well as officials and military leaders responsible for their commission, must be held to account in accordance with international law.
Safe Haven for Dissidents Fleeing Russia’s Political Repression: We are concerned by the fact that Russia’s brutal war of aggression against Ukraine is accompanied by ever stronger internal repression within Russia, especially against independent journalists, human rights activists and opposition figures, as well as ordinary citizens. We will make available protection to Russians who are persecuted by the Russian regime, as consistent with our national laws and requirements.
Increasing Food Security: Russia bears enormous responsibility for rising threats to global food security as a result of the conflict. Russia’s unprovoked assault on Ukraine – marked by bombing, blockades, and theft – has severely prevented Ukraine from exporting its agricultural products and is hampering its production capacity, leading to steep price rises and increasing global food insecurity for millions, especially those most vulnerable, such as women and children. We urgently call on Russia to cease, without condition, its attacks on agricultural and transport infrastructure and enable free passage of agricultural shipping from Ukrainian ports in the Black Sea. We are united and determined to strongly support Ukraine in producing and exporting grain, oil, and other agricultural products and we will foster coordinated initiatives that promote global food security and address the causes of the evolving a global food crisis.

Sanctions: We remain steadfast in our commitment to our unprecedented coordinated sanctions measures in response to Russia’s war of aggression, the impacts of which will compound over time. We are committed to sustaining and intensifying international economic and political pressure on President Putin’s regime and its enablers in Belarus, depriving Russia of the economic means to persist in its war of aggression against Ukraine, and we will continue our targeted use of coordinated sanctions for as long as necessary, acting in unison at every stage. Our use of sanctions is in defence of the rules-based international order that Russia has so egregiously violated. To this end, we endorse the annex on Supporting Ukraine Through Responsible Sanctions Against Russia.
In order to further intensify our economic measures against Russia, we collectively commit to taking the following measures in the days and weeks ahead, consistent with our respective legal authorities and processes. We will continue to explore new ways to isolate Russia from participating in the global market and crack down on evasion. We are determined to reduce Russia’s revenues, including from gold. We will also continue to target evasion and backfilling activities. We will further reduce Russia’s export revenues by taking appropriate steps to further reduce dependency on Russian energy, as articulated in the Energy section of our Communique. We will continue to coordinate on tariff measures on imports from Russia and explore possible pathways in line with our respective legislation to use the revenues to assist Ukraine where applicable. We will align and expand targeted sanctions to further restrict Russia’s access to key industrial inputs, services, and technologies produced by our economies, particularly those supporting Russia’s armament industrial base and technology sector. Finally, we will increase the costs of Russia’s war on Ukraine by imposing targeted sanctions on those responsible for war crimes, exercising illegitimate authority in Ukraine, and those standing behind Russia’s engagement in efforts to increase global food insecurity by stealing and exporting Ukrainian grain or otherwise profit illegitimately from the war.
As we impose severe costs on Russia and those who are complicit in its aggression, we will continue to assist the global economy and take action to help mitigate spillover effects, especially relating to humanitarian and other basic needs, and vulnerable populations. We will continue to ensure that in taking further measures, we are not targeting food and allow for the free flow of agricultural products and make every effort to minimise potential negative impacts and spillovers on third countries, in particular low- and middle-income countries. We are united in our commitment to fully implement and enforce these measures and remain vigilant against sanctions evasion and backfilling. Recalling the resolutions of the UN General Assembly on 2nd and 24th March 2022, we call on all countries around the world to stand with us in defending the principles of the UN Charter, and to join us by taking similar actions.

Financial and Economic Support: As of today we are ready to grant, or have pledged and provided up to USD 29.5 billion of budget support in 2022 to help Ukraine close its financing gap and continue ensuring the delivery of basic services to the Ukrainian people. Overall, this support is urgently needed and comes on top of the economic support provided since 2014 until 2021, which exceeds USD 60 billion. We welcome and support ongoing work across international financial institutions (IFIs) on further substantial financing to Ukraine, notably the financial support from the World Bank and the International Monetary Fund, including the Bank’s multi-donor financing vehicles for Ukraine and the establishment of the Fund’s Multi-Donor Administered Account for Ukraine. We look forward to additional planned support to Ukrainian state-owned enterprises and the private sector through the European Bank for Reconstruction and Development (EBRD) and the International Finance Corporation which amounts to USD 3.5 billion. We will support the EBRD, including through providing specific support to critical infrastructure, notably to guarantee EBRD loans to gas, power, and transportation companies. Across all our support, we are urgently working on accelerating disbursements of our financial commitments to Ukraine. Furthermore, we commit to assisting Ukraine in maximising its export potential. We task Finance Ministers to continue to work with IFIs and with Ukraine to assess and address its financing needs. We task G7 Trade Ministers to discuss concrete proposals to support Ukraine’s recovery efforts through trade, including for example suspending tariffs on Ukrainian exports.
Reconstruction: We recognise the devastating destruction of infrastructure, including basic social and public infrastructure, cities, industry, and agricultural facilities in Ukraine, and the urgent need for immediate reconstruction of critical infrastructure. We stand ready to support an international reconstruction plan, drawn up and implemented by Ukraine in close coordination with bilateral and multilateral partners and organisations in support of a sustainable, resilient, inclusive, and green economic recovery which enhances strong democratic institutions, rule of law, and anti-corruption measures. To this end, we welcome the Presidency’s initiative to convene with Ukraine an international high-level experts conference, to make progress on a comprehensive reconstruction plan. We support the World Bank Group’s support package to Ukraine and the EBRD’s Resilience Package, as well as ongoing work by the European Union and its Member States, considering a Ukraine reconstruction platform and a solidarity fund. Communities, civil society organisations, including women’s rights organisations, and the private sector should be active participants in planning Ukraine’s future. The recovery and reconstruction plan should build local resilience and social cohesion by ensuring that all members of society, particularly those most affected by the war, equally benefit. We are strongly committed to supporting Ukrainian reconstruction and will step up our respective efforts. We will also explore other viable options to support Ukraine’s humanitarian needs, early recovery, and reconstruction, including using frozen Russian assets consistent with our national laws. We call on all partners to join our efforts, and engage with us to help Ukraine to rebuild its future.

G7 Statement on Support for Ukraine 

 

Dichiarazione del G7 sul sostegno all’Ucraina Elmau, 27 giugno 2022 Noi, i leader del Gruppo dei Sette (G7), siamo fermi nella nostra solidarietà con l’Ucraina e riaffermiamo il nostro impegno incrollabile a sostenere il governo e il popolo ucraino nella loro coraggiosa difesa della sovranità e dell’integrità territoriale del loro paese e nella loro lotta per un futuro pacifico, prospero e democratico. Accogliamo con favore la decisione del Consiglio europeo di concedere lo status di paese candidato all’Ucraina e alla Moldova. Continueremo a fornire supporto finanziario, umanitario, militare e diplomatico e staremo con l’Ucraina per tutto il tempo necessario. Nel farlo, ci impegniamo a dimostrare responsabilità e solidarietà globali lavorando per affrontare gli impatti internazionali dell’aggressione russa, in particolare sui più vulnerabili.

Condanna della guerra russa: rimaniamo sconvolti e continuiamo a condannare la guerra di aggressione brutale, immotivata, ingiustificabile e illegale contro l’Ucraina da parte della Russia e aiutata dalla Bielorussia. Condanniamo e non riconosceremo i continui tentativi della Russia di ridisegnare i confini con la forza. Questa guerra devastante ha prodotto conseguenze drammatiche ben oltre l’Europa. Costituisce una palese violazione del diritto internazionale, in particolare una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite. Minaccia gravemente il sistema internazionale basato su regole che è alla base della pace, della prosperità e della sicurezza globali. Condanniamo inoltre i tentativi russi di sostituire i funzionari ucraini eletti democraticamente con funzionari illegittimi.

Ribadiamo la nostra richiesta alla Russia di porre fine a questa guerra di scelta e di cessare immediatamente e incondizionatamente tutte le ostilità e di ritirare le sue truppe e l’equipaggiamento militare dall’intero territorio dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti. Ribadiamo la nostra condanna dell’uso ingiustificato da parte della Russia della retorica e della segnalazione nucleare. La Russia deve rispettare i suoi impegni internazionali, compresi quelli che vietano l’uso di armi chimiche, biologiche o nucleari. Esortiamo la Russia a comportarsi in modo responsabile ea esercitare moderazione, e ribadiamo che qualsiasi uso di tali armi sarebbe inaccettabile e avrebbe gravi conseguenze. A questo proposito esprimiamo seria preoccupazione dopo l’annuncio della Russia che potrebbe trasferire missili con capacità nucleari in Bielorussia.

Sostenere gli sforzi ucraini per porre fine alla guerra: ci impegniamo ad aiutare l’Ucraina a sostenere la propria sovranità e integrità territoriale, a difendersi e a scegliere il proprio futuro. Spetta all’Ucraina decidere su un futuro accordo di pace, libero da pressioni o influenze esterne. Continueremo a coordinare gli sforzi per soddisfare i requisiti urgenti dell’Ucraina per le attrezzature militari e di difesa. Continueremo anche a coordinarci fornire all’Ucraina il materiale, l’addestramento e la logistica, l’intelligence e il supporto economico per costruire le sue forze armate.

Impegno per la sicurezza e la resilienza dell’Ucraina: nell’ottica di una soluzione di pace praticabile nel dopoguerra, siamo pronti a raggiungere accordi insieme ai paesi e alle istituzioni interessati e all’Ucraina su impegni di sicurezza duraturi per aiutare l’Ucraina a difendersi, assicurare il suo futuro libero e democratico, e scoraggiare la futura aggressione russa. Siamo pronti a rafforzare ulteriormente la resilienza dell’Ucraina ampliando la nostra cooperazione in materia di intelligence e condivisione di informazioni, sicurezza delle informazioni e sicurezza marittima. Continueremo a sostenere l’Ucraina nella difesa delle sue reti contro gli incidenti informatici ed espanderemo la nostra cooperazione nei settori della sicurezza energetica, della sicurezza e della protezione del materiale e delle strutture nucleari, delle questioni ambientali e dell’uso dell’acqua.

Continueremo a sostenere l’Ucraina nella resistenza alle minacce alle sue istituzioni democratiche e ai loro valori e principi democratici comuni, anche attraverso il sostegno ai media liberi, nonché contrastando la disinformazione e l’interferenza nei processi democratici. Assistenza umanitaria: la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e gli attacchi indiscriminati ai civili e alle infrastrutture civili hanno causato sofferenze umane incommensurabili e perdite di vite umane. Di conseguenza, assistiamo oggi al più grande sfollamento di civili in Europa dalla seconda guerra mondiale.

Come G7, abbiamo fornito e impegnato finora oltre 2,8 miliardi di dollari in assistenza umanitaria nel 2022. Sottolineiamo il nostro impegno condiviso a continuare a fornire un sostegno umanitario sostanziale e continuo alle persone colpite dalla guerra russa, in particolare per proteggere i diritti delle donne e bambini. Sostegno agli sfollati interni e ai rifugiati: riaffermiamo la nostra determinazione a proteggere e sostenere gli sfollati forzati ei rifugiati e a fornire soccorso ai paesi ospitanti. Applaudiamo alla solidarietà e agli sforzi di tutti i paesi che sostengono l’Ucraina ospitando i rifugiati in fuga dalle zone di combattimento. Rafforzeremo il nostro sostegno fornendo assistenza a breve e medio termine, nonché rafforzando l’accesso a una gamma di servizi di supporto per gli sfollati e colpiti sia in Ucraina che in altri paesi ospitanti.

A tal fine, sosteniamo la piattaforma di supporto della Moldova. Cercheremo di fornire un passaggio sicuro per i rifugiati, anche snellendo ulteriormente le procedure di immigrazione e i requisiti per i visti e rafforzando gli sforzi per prevenire e rispondere all’accresciuto rischio di tratta di esseri umani tra la popolazione rifugiata, che sono sproporzionatamente donne e bambini. Il nostro obiettivo è facilitare ulteriormente l’integrazione dei rifugiati dall’Ucraina nei nostri mercati del lavoro, proteggere e garantire i loro diritti del lavoro e fornire l’accesso a un’adeguata protezione sociale e istruzione per tutto il tempo necessario.

Conformità al diritto umanitario internazionale: invitiamo la Russia a rispettare i propri obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale. Esortiamo la Russia a provvedere immediatamente per un accesso umanitario sicuro, rapido e senza ostacoli e per far funzionare i passaggi sicuri, consentendo la consegna degli aiuti umanitari alle città assediate e ai civili per raggiungere la sicurezza verso una destinazione a loro scelta. Chiediamo inoltre che la Russia consenta immediatamente il ritorno in sicurezza dei cittadini ucraini portati spesso con la forza in Russia senza il loro consenso. Sottolineiamo inoltre la necessità di garantire protezione alle organizzazioni umanitarie neutrali e imparziali e ai loro operatori umanitari che operano in Ucraina.

La Russia ei suoi delegati devono rispettare il diritto umanitario internazionale, compresi i diritti e le tutele concesse ai prigionieri di guerra ai sensi delle Convenzioni di Ginevra. Condanniamo i falsi “processi” che hanno portato all’applicazione della condanna a morte a membri delle forze armate ucraine. Responsabilità per crimini di guerra: non può esserci impunità per crimini di guerra e altre atrocità. Condanniamo con la massima fermezza gli attacchi in corso contro civili e non combattenti, il sistematico attacco a infrastrutture critiche, scuole e asili, personale sanitario e strutture, nonché la violenza sessuale e di genere connessa ai conflitti in Ucraina.

Condanniamo inoltre il deliberato attacco ai siti culturali ucraini e consideriamo la distruzione del patrimonio ucraino da parte delle forze russe – e la soppressione della lingua e dei media ucraini nelle aree occupate illegalmente dalla Russia – come un tentativo di cancellare la storia e l’identità culturale dell’Ucraina. Accogliamo con favore e sosteniamo il lavoro in corso per indagare sui crimini di guerra e altri crimini di atrocità, anche da parte del Procuratore della Corte penale internazionale (CPI), la commissione d’inchiesta internazionale indipendente incaricata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC) e il lavoro di le missioni di esperti nell’ambito del meccanismo di Mosca dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), nonché le indagini nazionali dell’Ufficio del procuratore generale dell’Ucraina.

Accogliamo con favore gli sforzi per aumentare la cooperazione tra tutte le indagini che si svolgono in Ucraina e intensificheremo la nostra cooperazione giudiziaria e di polizia con l’Ucraina e con le organizzazioni pertinenti. Accogliamo con favore gli sforzi investigativi e giurisdizionali nazionali in linea con il principio della giurisdizione universale ove compatibile con il diritto nazionale. Gli autori diretti di crimini di guerra e altri crimini di atrocità, così come i funzionari ei capi militari responsabili della loro commissione, devono essere ritenuti responsabili in conformità con il diritto internazionale.

Rifugio sicuro per i dissidenti in fuga dalla repressione politica russa: siamo preoccupati per il fatto che la brutale guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina sia accompagnata da una repressione interna sempre più forte all’interno della Russia, in particolare contro giornalisti indipendenti, attivisti per i diritti umani e figure dell’opposizione, nonché cittadini comuni .

Metteremo a disposizione la protezione dei russi che sono perseguitati dal regime russo, in conformità con le nostre leggi e requisiti nazionali. Aumentare la sicurezza alimentare: la Russia ha un’enorme responsabilità per le crescenti minacce alla sicurezza alimentare globale a seguito del conflitto. L’assalto non provocato della Russia all’Ucraina – segnato da bombardamenti, blocchi e furti – ha gravemente impedito all’Ucraina di esportare i suoi prodotti agricoli e ne sta ostacolando la capacità di produzione, provocando forti aumenti dei prezzi e aumentando l’insicurezza alimentare globale per milioni di persone, in particolare i più vulnerabili, come come donne e bambini. Chiediamo urgentemente alla Russia di cessare, senza condizioni, i suoi attacchi alle infrastrutture agricole e di trasporto e di consentire il libero passaggio delle spedizioni agricole dai porti ucraini nel Mar Nero.

Siamo uniti e determinati a sostenere con forza l’Ucraina nella produzione ed esportazione di grano, petrolio e altri prodotti agricoli e promuoveremo iniziative coordinate che promuovono la sicurezza alimentare globale e affrontano le cause dell’evoluzione di una crisi alimentare globale. Sanzioni: rimaniamo saldi nel nostro impegno per le nostre misure di sanzioni coordinate senza precedenti in risposta alla guerra di aggressione della Russia, i cui impatti si aggraveranno nel tempo.

Ci impegniamo a sostenere e intensificare la pressione economica e politica internazionale sul regime del presidente Putin e sui suoi abilitanti in Bielorussia, privando la Russia dei mezzi economici per persistere nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina, e continueremo il nostro uso mirato di sanzioni coordinate per come finché necessario, agendo all’unisono in ogni fase. Il nostro uso delle sanzioni è in difesa dell’ordine

internazionale basato sulle regole che la Russia ha così egregiamente violato. A tal fine, sosteniamo l’allegato sul sostegno all’Ucraina attraverso sanzioni responsabili contro la Russia.

Al fine di intensificare ulteriormente le nostre misure economiche contro la Russia, ci impegniamo collettivamente ad adottare le seguenti misure nei giorni e nelle settimane a venire, in linea con le nostre rispettive autorità e processi legali.

Continueremo a esplorare nuovi modi per isolare la Russia dalla partecipazione al mercato globale e reprimere l’evasione. Siamo determinati a ridurre i ricavi della Russia, compreso quello dell’oro. Continueremo inoltre a prendere di mira le attività di evasione e riempimento. Ridurremo ulteriormente i ricavi delle esportazioni russe adottando misure appropriate per ridurre ulteriormente la dipendenza dall’energia russa, come articolato nella sezione Energia del nostro comunicato. Continueremo a coordinarci sulle misure tariffarie sulle importazioni dalla Russia ed esploreremo possibili percorsi in linea con la nostra rispettiva legislazione per utilizzare le entrate per assistere l’Ucraina, ove applicabile.

Allineeremo ed espanderemo le sanzioni mirate per limitare ulteriormente l’accesso della Russia a input industriali, servizi e tecnologie chiave prodotti dalle nostre economie, in particolare quelli che supportano la base industriale degli armamenti e il settore tecnologico della Russia. Infine, aumenteremo i costi della guerra della Russia contro l’Ucraina imponendo sanzioni mirate ai responsabili di crimini di guerra, esercitando un’autorità illegittima in Ucraina e coloro che stanno dietro l’impegno della Russia negli sforzi per aumentare l’insicurezza alimentare globale rubando ed esportando grano ucraino o altro trarre illegittimamente dalla guerra.

Poiché imponiamo costi elevati alla Russia e a coloro che sono complici della sua aggressione, continueremo ad assistere l’economia globale e ad agire per contribuire a mitigare gli effetti di ricaduta, in particolare in relazione ai bisogni umanitari e ad altri bisogni di base e alle popolazioni vulnerabili. Continueremo a garantire che, nell’adozione di ulteriori misure, non prendiamo di mira il cibo e consentiamo il libero flusso dei prodotti agricoli e faremo ogni sforzo per ridurre al minimo i potenziali impatti negativi e le ricadute sui paesi terzi, in particolare i paesi a basso e medio reddito. Siamo uniti nel nostro impegno ad attuare e far rispettare pienamente queste misure e rimaniamo vigili contro l’evasione e il riempimento delle sanzioni.

Ricordando le risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 2 e 24 marzo 2022, invitiamo tutti i paesi del mondo a stare con noi nella difesa dei principi della Carta delle Nazioni Unite e ad unirsi a noi intraprendendo azioni simili. Supporto finanziario ed economico: ad oggi siamo pronti a concedere, o abbiamo promesso e fornito fino a 29,5 miliardi di dollari di sostegno al bilancio nel 2022 per aiutare l’Ucraina a colmare il suo deficit di finanziamento e continuare a garantire la fornitura di servizi di base al popolo ucraino. Nel complesso, questo sostegno è urgente e si aggiunge al sostegno economico fornito dal 2014 al 2021, che supera i 60 miliardi di dollari. Accogliamo con favore e sosteniamo il lavoro in corso tra le istituzioni finanziarie internazionali (IFI) per ulteriori finanziamenti sostanziali all’Ucraina, in particolare il sostegno finanziario della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale, compresi i veicoli di finanziamento multi-donatori della Banca per l’Ucraina e l’istituzione del Fondo Conto amministrato multi-donatore per l’Ucraina. Attendiamo con impazienza un ulteriore sostegno pianificato alle imprese statali ucraine e al settore privato attraverso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e l’International Finance Corporation che ammonta a 3,5 miliardi di dollari.

Sosterremo la BERS, anche fornendo un sostegno specifico alle infrastrutture critiche, in particolare per garantire prestiti BERS alle società di gas, energia e trasporti. Con tutto il nostro sostegno, stiamo lavorando urgentemente per accelerare l’erogazione dei nostri impegni finanziari all’Ucraina. Inoltre, ci impegniamo ad aiutare l’Ucraina a massimizzare il suo potenziale di esportazione. Incarichiamo i ministri delle Finanze di continuare a lavorare con le IFI e con l’Ucraina per valutare e soddisfare le sue esigenze di finanziamento. Incarichiamo i ministri del Commercio del G7 di discutere proposte concrete per sostenere gli sforzi di ripresa dell’Ucraina attraverso il commercio, inclusa ad esempio la sospensione delle tariffe sulle esportazioni ucraine.

Ricostruzione: riconosciamo la devastante distruzione delle infrastrutture, comprese le infrastrutture sociali e pubbliche di base, le città, l’industria e le strutture agricole in Ucraina, e l’urgente necessità di una ricostruzione immediata delle infrastrutture critiche. Siamo pronti a sostenere un piano di ricostruzione internazionale, elaborato e attuato dall’Ucraina in stretto coordinamento con partner e organizzazioni bilaterali e multilaterali a sostegno di una ripresa economica sostenibile, resiliente, inclusiva e verde che rafforzi istituzioni democratiche forti, stato di diritto, e misure anticorruzione.

A tal fine, accogliamo con favore l’iniziativa della Presidenza di convocare con l’Ucraina una conferenza internazionale di esperti di alto livello, per compiere progressi su un piano di ricostruzione globale. Sosteniamo il pacchetto di sostegno del Gruppo della Banca mondiale all’Ucraina e il pacchetto sulla resilienza della BERS, nonché il lavoro in corso dell’Unione europea e dei suoi Stati membri, considerando una piattaforma per la ricostruzione dell’Ucraina e un fondo di solidarietà. Le comunità, le organizzazioni della società civile, comprese le organizzazioni per i diritti delle donne, e il settore privato dovrebbero partecipare attivamente alla pianificazione del futuro dell’Ucraina.

Il piano di ripresa e ricostruzione dovrebbe rafforzare la resilienza locale e la coesione sociale garantendo che tutti i membri della società, in particolare quelli più colpiti dalla guerra, ne traggano ugualmente beneficio. Siamo fortemente impegnati a sostenere la ricostruzione ucraina e intensificheremo i nostri rispettivi sforzi. Esploreremo anche altre opzioni praticabili per sostenere le esigenze umanitarie, il recupero precoce e la ricostruzione dell’Ucraina, incluso l’utilizzo di risorse russe congelate coerenti con le nostre leggi nazionali. Chiediamo a tutti i partner di unire i nostri sforzi e di impegnarsi con noi per aiutare l’Ucraina a ricostruire il suo futuro.

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