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A POTENZA RITORNA IL PODESTÀ

Il sindaco Guarente ora sogna la Provincia e intanto si aumenta lo stipendio


Come se non bastasse, dopo aver fallito nella gestione, è dovuto intervenire anche il Prefetto, ora ambisce alla presidenza


DI MASSIMO DELLAPENNA


In quasi dissesto, con la necessità di ricorrere al consueto contributo regionale su cui tanto si è discusso, gli amministratori del Comune di Potenza si sono guardati bene, a differenza di molti colleghi in Italia, dal mettere in discussione l’aumento per le indennità dei loro stipendi, anzi hanno anche scelto di far operare gli aumenti in maniera retroattiva.

Questo in sintesi l’atteggiamento, alquanto singolare, dell’amministrazione Guarente davanti alla scelta di aumentarsi l’indennità. Insomma il sindaco, sulla gestione e’ stato sonoramente bocciato fino al punto che e’ dovuto intervenire il Prefetto Campanaro per garantire l’ordine pubblico in Centro, ormai imperversato da bagordi e baccanali di ogni sorta.

L’AMBIZIONE DI GUARENTE: LA PROVINCIA

È questo il modo in cui Guarente interpreta il “cambiamento”? Aumentandosi lo stipendio con Comune in crisi e facendosi di fatto commissariare sulla gestione della città che sarebbe di sua stratta competenza?

Ed è per questo forse che in questi giorni trapela la voce secondo la quale, anche lì sono previsti aumenti di stipendi, di una sua possibile candidatura alla Presidenza della Provincia di Potenza, stante la decadenza dell’ex Guarino, non rieletto sindaco ad Albano di Lucania.

Questi i propositi con i quali si approverebbe alla gestione anche dell’ente di secondo livello?

UNA LEGGE NAZIONALE

È necessario precisare che le indennità degli amministratori locali sono decisamente troppo basse rispetto all’impegno richiesto e alle responsabilità conseguenti.

Non è nostra intenzione unirci al coro populista di chi chiede che si amministri gratuitamente o, comunque, per pochi spiccioli. La funzione del sindaco e degli assessori è importante e delicata, richiede tempo pieno e dedizione incondizionata, deve essere correttamente retribuita.

Chi sostiene che possa essere svolta gratuitamente o quasi immagina una politica fatta esclusivamente dalle persone talmente abbienti da poter vivere di rendita.

Una condizione prenovecentesca assolutamente inimmaginabile e anche ingiusta nel tempo che viviamo.

La legge che consente l’adeguamento delle indennità è correttamente impostata, va incontro ad una esigenza reale che riguarda anche tanti piccoli comuni nei quali è sempre più difficile anche trovare chi voglia impegnarsi per il bene comune. Tra difficoltà di bilancio, impossibilità di dare risposte, mancanze nell’organico la carica di sindaco nei comuni sotto i 15.000 abitanti è diventata poco appetibile e spesso assistiamo ad elezioni nelle quali il sindaco deve combattere contro l’astensionismo e non contro un vero avversario.

LA SITUAZIONE DI POTENZA

L’aumento delle indennità è legittimo e, in molti casi, anche giusto ci chiediamo se sia opportuno per la città capoluogo. Poche settimane fa il Sindaco di Potenza è andato col cappello in mano da mamma regione a chiedere il rituale aiuto straordinario.

Un aiuto che, pur tra mille difficoltà, con i mille distinguo nella maggioranza e con il supporto necessario dell’opposizione consiliare, la Regione ha dato. Un rituale stantio che si ripete ad ogni amministrazione della città di Potenza.

Un aiuto concesso e che significa che una parte della fiscalità generale, del bilancio costruito con i soldi di tutti i lucani, è stato destinato alla città di Potenza e ai suoi storici ritardi e le sue incancrenite difficoltà contabili.

In pratica è come se ciascuno di quei comuni nei quali i sindaci poco e mal pagati cercano di far quadrare i bilanci, avessero preso una quota parte dei propri soldi e, tramite la Regione, li avesse dati al Comune di Potenza.

In una situazione simile è giusto, è opportuno alzare le indennità, gli stipendi agli amministratori?Un Comune che chiede aiuto agli altri per far quadrare i propri conti la legittimazione etica di aumentare lo stipendio a chi l’amministra.

IL DISSESTO AMMINISTRATIVO

Per mettere mano al bilancio ed evitare il dissesto è stato necessario l’aiuto della Regione Basilicata ma questo non elimina i mille problemi di “dissesto” politico-amministrativo. È stato necessario il Prefetto per mettere mano alla movida selvaggia, è stato necessario il giro d’Italia per asfaltare alcune strade.

Sarà necessario il passaggio storico di un nuovo Zanardelli per pulire giardinetti, cunette, aiuole? In tutto ciò la priorità diventa la nuova indennità degli amministratori, su quella si procede subito e senza indugio. Un ossimoro logico tra un Comune in dissesto che chiede aiuto e gli stipendi aumentati di chi lo governo.


 

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