Lo studio presentato dal Sole 24 Ore sulla qualità della vita per generazioni, è basato su tre indici (bambini, giovani e anziani) calcolati ciascuno su 12 parametri statistici come: le imprese che fanno ecommerce tra quelli per i giovani; la presenza di medici specialisti, la dipendenza rispetto alla popolazione in età attiva e i farmaci anti-depressivi tra quelli per gli anziani. Ad ogni parametro è stato assegnato un punteggio per ciascuna provincia da 1000 a 0. E la classifica finale è il risultato della media dei punteggi conseguiti.
I dati sono stati forniti da fonti certificate come Istat, Miur, Centro studi Tagliacarne e Iqvia. L’indagine racconta come è cambiata la mappa del benessere in base alla capacità dei territori di adeguarsi offrendo soluzioni e risposte alle esigenze specifiche di tre target generazionali bambini giovani e anziani.
Ad esempio è cresciuta in media l’incidenza dei canoni di locazione sul reddito medio, penalizzando in particolare nelle grandi città l’accesso alla casa tra i più giovani.
Allo stesso tempo numerosi bar e locali di movida hanno chiuso i battenti (-2,6% il calo delle imprese registrate su base annua), diminuita anche la spesa degli enti pubblici per l’assistenza domiciliare (-10,1%). Gli indicatori che, invece, segnano un trend positivo su base annua sono la crescita dei posti autorizzati negli asili nido (+5,5%), il tasso di fecondità (+0,8%) e il numero di infermieri ogni 100mila abitanti (+0,3%).
Il quadro generale che emerge dai tre indici per fasce di età conferma i divari territoriali su base generazionale. L’unica provincia che conquista un posto tra le prime 10 posizioni in tutte le classifiche è Trento, seguita da Parma che resta sempre tra le prime quindici. I servizi insufficienti fanno scivolare le province di Potenza e Matera nelle retrovie della classifica, Matera alla105esima posizione risulta terzultima tra le province italiane, nella fascia di età 0-10 anni.
Nel dato che posiziona Matera cosi in basso pesano la scarsità di edifici scolastici dotati di mensa e di palestra: per quest’ultimo indicatore, Matera è ultima in Italia, con un misero 10% sul totale. A tirare su Potenza, il basso numero di studenti per classe, fattore positivo, mentre il capoluogo è sestultimo in assoluto per il tasso di fecondità, 1,1 per donna. Mentre tra i giovani (tra i 18 e i 35 anni), i valori si invertono.
Matera è 38esima; Potenza, 69esima. Incide il saldo migratorio, negativo di oltre quattro punti mentre è stabile nel Materano. Potenza va meglio per il basso costo delle locazioni, mentre a Matera ci si sposa di più, è la decima in Italia, e si fa notare anche l’imprenditoria giovanile. Le due province si avvicinano nell’indagine per le esigenze degli over 65. Matera è 48esima, Potenza 57esima. Matera si impone grazie al basso inquinamento acustico – ai minimi nazionali – e al basso consumo di farmaci antidepressivi.
A sorpresa invece, la provincia di Matera, figura al 38esimo posto per qualità della vita dei giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Potenza invece, è al 69esimo posto, Brindisi al 74esimo, Foggia 81esimo, Bari 84esimo, Lecce 90esimo, Taranto 104esimo e BAT 106esimo che la posiziona come penultima nella classifica nazionale