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UN BARDI A TUTTO GAS

Dopo aver promesso di darlo gratis ai lucani, ha incontrato i sindaci neo eletti sul Pnrr e non solo


La «molecola gas», la prima voce della bolletta, sarà gratuita per tutte le utenze non industriali. Rimarranno solo i costi fissi: oneri di sistema, accisa, addizionale regionale e Iva.

È questa la principale novità dell’accordo di compensazione tra la Regione Basilicata e le compagnie petrolifere Eni e Shell per l’estrazione di idrocarburi nel giacimento della Val d’Agri.

Secondo le stime della Regione il risparmio in bolletta sarà superiore al 50%.

Una riduzione di spesa significativa, tenuto conto del fatto che il prezzo della materia prima sta continuando a salire per effetto della crisi energetica e delle mosse di Mosca, in risposta alle sanzioni Ue per la guerra in Ucraina. Ci saranno controlli serrati per evitare che qualcuno possa abusarne.

Per esempio per chi vorrà tenere il riscaldamento acceso a 30 gradi 24h al giorno, sarà previsto un prezzo maggiorato con riferimento al consumo in più rispetto alla media dei tre anni precedenti.

Si farà riferimento perciò alla media dei consumi degli ultimi tre anni.

Un monitoraggio necessario al fine di poter garantire a tutti i lucani, utente domestiche, amministrazioni pubbliche e condomini l’operatività del bonus gas già da ottobre prossimo con una riduzione.

È solo uno dei capisaldi dell’accordo di compensazione firmato tra la Regione Basilicata, le compagnie Eni e Shell in riferimento alla concessione Val d’Agri.

L’accordo, di un miliardo e trecentomila euro in dieci anni, «porterà la Basilicata a risultati tangibili. Vogliamo restituire ai lucani ciò che è dei lucani, il cambio di paradigma è culturale ed epocale».

Ha esordito cosi il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi nel presentare la firma degli accordi delle compensazioni.

PER LE FAMIGLIE LUCANE GAS GRATIS

«Prima i soldi delle compensazioni passavano anche per l’intermediazione della politica – ha continuato Bardi – ora arriveranno direttamente ai cittadini e alle famiglie. Stiamo lavorando perché i cittadini non paghino più la spesa per il gas naturale, con una riduzione della spesa di almeno il 50 per cento.

Si tratta naturalmente di un processo che deve avere un completamento, però i presupposti sono tali da farmi ritenere che possa essere realizzato da ottobre di quest’anno», ha spiegato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.

Per quanto riguarda il contributo sul gas al contatore e l’erogazione a titolo gratuito per i lucani, è pari a un milione e ottocentomila megawatt all’anno.

«Naturalmente continueremo a pagare gli oneri di sistema che non sono nella disponibilità della Regione.

Cercheremo inoltre di evitare abusi e per l’erogazione del beneficio si farà riferimento alla media dei consumi degli ultimi tre anni – ha aggiunto. L’accordo è funzionale alla transizione energetica e serve a combattere lo spopolamento.

Non possiamo dare il gas alle imprese perché sarebbe un aiuto di Stato, ma alle imprese giungerà il beneficio indiretto di una popolazione interessata a riabitare la regione». L’accordo vale 1,3 miliardi di euro in dieci anni.

LE OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE

«Sono 190milioni in 10 anni le risorse previste alle imprese che devono essere coinvolte nei progetti di sviluppo sostenibile.

«Lo faremo – ha detto il presidente della Regione Vito Bardi – attraverso la grande esperienza di colossi come Eni e Shell che possono importare valide esperienze.

Si tratta di oltre cento milioni per costruire nuove prospettive per i cittadini.

Quello di cui si è discusso con De Scalzi a parte il gas, è l’impegno di investire sulle professionalità, abbiamo la necessità di avere la formazione dei nostri professionisti».

L’AVVIO DEL DIALOGO

Tra gli ultimi punti discussi, quello della costituzione di un tavolo di concertazione. «È un impegno da condividere con tutti i lucani per definire criteri e metodi per assegnazione delle risorse.

Noi crediamo nella comunicazione di idee e proposte questi tavoli non sono un pro forma, vi parteciperà Anci, enti locali, organizzazioni datoriali sindacati, in un lavoro di coesione su accordi e progetti di sviluppo ambientale previsti dal ‘Non oil’ che rispecchiano le esigenze del nostro territorio.

Ci sono opportunità per aree dismesse, per metter in atto iniziative per la nostra regione a livello nazionale. Cosa che deve inorgoglire tutti i lucani che si parli di noi a livello nazionale».

L’AFFONDO DI BARDI ALLE GIUNTE PASSATE

«C’è una differenza enorme con gli accordi precedenti, il nostro è notevolmente più vantaggioso per i lucani» ha aggiunto Bardi.

Eni e Shell si sono impegnati a portare in Basilicata le loro valide esperienze per progetti di sviluppo.

«Le nostre imprese potranno investire per creare occupazione e formare le professionalità necessarie per obiettivi di sviluppo ambientale che rispecchiano le esigenze del nostro territorio, per garantire la messa in sicurezza del territorio, recuperare e valorizzare le aree abbandonate, ricostruire gli habitat naturali, incentivare il risparmio, l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile, sviluppare l’economia circolare, la bio economia, la green economy, l’agricoltura sostenibile».

IL GIACIMENTO DELLA VAL D’AGRI

Nel territorio della Val D’Agri, area interna dell’Appennino lucano, si trova il più grande giacimento di idrocarburi dell’Europa continentale, il cui sfruttamento da parte dell’Eni è iniziato negli anni ‘90.

Ad oggi le attività estrattive interessano 24 pozzi nella concessione, di cui Eni detiene il 61% mentre la restante parte appartiene a Shell. Il. Il greggio estratto viene convogliato al Centro Olio Val d’Agri (Cova) per un primo trattamento e inviato, attraverso un oleodotto, alla raffineria di Taranto.

Il gas metano desolforato, disidratato e condizionato viene invece immesso nella rete di distribuzione nazionale di Snam.

LA SODDISFAZIONE DI LATRONICO

Nonostante si sia trovato al posto giusto al momento giusto, visto la sua recentissima nomina rispetto al tavolo degli accordi delle compensazioni che va avanti da tempo addietro, l’assessore regionale all’Ambiente Cosimo Latronico ha definito «storica la stipula degli accordi di compensazione ambientale».

«Per il volume di risorse di compensazione ambientale che nel prossimo decennio saranno messe a disposizione delle famiglie lucane: 160 milioni di metri cubi di gas che hanno oggi un valore di 1,3 miliardi di euro -ha aggiunto-.

A cui si aggiungono due azioni strategiche che riguardano i progetti sostenibili che mobiliteranno più di 200 milioni di euro nel prossimo decennio per finanziare progetti di sviluppo per potenziare le reti produttive della regione.

Insieme ai progetti non oil che varranno 190 milioni nel prossimo decennio che alimenteranno nuovi progetti di impresa per potenziare investimenti e lavoro.

Un volume di risorse che potrà far guardare alla sfida di sviluppo con sicuro realismo».

LE CRITICHE DEGLI AMBIENTALISTI

Le associazioni ambientaliste hanno criticato più volte le intese siglate dalla regione con le compagnie petrolifere per la Val d’Agri, lamentando l’assenza di strategie di uscita dai combustibili fossili nella programmazione regionale.

«Non prendere risolutamente la strada delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica significa ritrovarsi impantanati nell’era del fossile, quella che determina conflitti, insicurezza energetica, costi insostenibili e disastri ambientali.

Ciò è particolarmente vero in Basilicata, con le compagnie che operano nel settore ingolosite dagli extraprofitti derivanti dalla vendita di gas e petrolio», ha dichiarato Legambiente Basilicata in una nota diffusa nei giorni scorsi.


 

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