TRAGEDIA NELLA CENTRALE DEL MERCURE, OPERAIO TRENTACINQUENNE PERDE LA VITA
L’incidente sarebbe avvenuto durante il fermo degli impianti per la manutenzione della centrale a biomasse. Coinvolto lavoratore di una ditta esterna
Un dipendente di una ditta appaltatrice esterna è morto, per cause che sono in corso di accertamento, all’interno della Centrale del Mercure di Laino Borgo.
Il tragico incidente mortale sul lavoro, secondo quanto è stato riferito, si è verificato durante il fermo degli impianti per manutenzione della centrale a biomasse. Secondo una prima ricostruzione l’uomo, un cittadino straniero di 35 anni, sarebbe caduto da un ponteggio finendo sui nastri trasportatori della centrale mentre stava effettuando lo smaltimento di un gruppo non più in funzione.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione e quelli della Compagnia di Castrovillari che hanno avviato gli accertamenti con il coordinamento della Procura di Castrovillari che ha aperto un fascicolo sulla vicenda e ha disposto il sequestro della salma.
«La società Mercure Srl e tutto il personale – è detto in una nota – sono profondamente colpiti ed esprimono il proprio dolore per l’accaduto ». Cgil, Cisl e Uil territoriali e provinciali esprimono dolore e rabbia per l’infortunio mortale avvenuto nella centrale del Mercure. Il sindacato si stringe attorno alla famiglia e ai colleghi del giovane coinvolto nell’ennesima tragedia sul lavoro.
«È ora di azioni incisive e non più rimandabili: tutele e diritti, primo fra tutti quello di lavorare per vivere e non per morire, non possono essere merce di scambio. Nella crisi economica, acuita dalla emergenza sanitaria, si è talmente ricattabili che si rischia, troppo spesso, che tutele e sicurezza sul lavoro diventino lussi e non diritti».
Lo scrivono, in una nota congiunta, Giuseppe Guido (segretario generale Cgil Pollino-Sibaritide-Tirreno), Giuseppe Lavia (segretario generale Cisl Cosenza) e Paolo Cretella (segretario generale Uil Cosenza). «Cgil, Cisl e Uil – proseguono – considerano la sicurezza una conquista di civiltà ed uguaglianza e pretendono che si faccia tutto il necessario per garantire un lavoro sano e sicuro. Il Paese ha bisogno di importanti investimenti in sicurezza e prevenzione, di cui tanto si parla, ma poco si attua concretamente e urge un impegno concreto per una formazione continua ed adeguata ai cicli produttivi».
«In attesa – aggiungono – che si faccia piena luce sulle dinamiche che hanno portato all’incidente odierno, il sindacato chiede un forte impegno da parte di tutte le istituzioni affinché il tema della sicurezza e della prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro sia prioritario nella agenda politica e vi siano adeguati stanziamenti economici ».
«Controlli, investimenti sulla sicurezza, prevenzione – concludono i tre segretari dei sindacati – non devono essere considerati costi ed ostacoli alla produzione, ma investimenti al servizio del lavoro e della vita. Nelle prossime ore Cgil, Cisl e Uil valuteranno le opportune azioni da mettere in campo per esprimere solidarietà e vicinanza a chi non è più fra noi e sostenere la rivendicazione del diritto universale al lavoro dignitoso ed in sicurezza ».