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SUPERBONUS 110%, «RISOLUZIONE LUCANA A SUO MODO PIONIERISTICA»

Detrazione fiscale, sulle verande vince l’avv Glinni


Maggio 2020 è il mese di pubblicazione del Decreto Legge che ha rivoluzionato il modo di concepire il settore delle ristrutturazioni edilizie, non tanto per la nascita delle detrazioni fiscali del 110% – il famigerato “Superbonus” – quanto per la definizione di un meccanismo alternativo alle detrazioni fiscali innovativo, che è stato il vero artefice della ripresa del settore edilizio.

SUPERBONUS 110%, COS’È?

Il Superbonus è una detrazione del 110% sulle spese sostenute per chi effettua interventi di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e riduzione del rischio sismico nei propri condomini o abitazioni singole che punta, in sostanza, a rendere più efficienti e più sicure le proprie abitazioni e il cui Il meccanismo prevede la possibilità di effettuare i lavori a costo zero per tutti i cittadini.

Per poterne godere è necessario effettuare almeno un intervento cosiddetto “trainante”, che consiste nell’isolamento termico dell’involucro dell’edificio, nella sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati, nella sostituzione degli impianti termici su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.

Una volta eseguito almeno uno degli interventi trainanti, il beneficiario può decidere di effettuare anche gli interventi cosiddetti “trainati”, come la sostituzione degli infissi, le schermature solari, l’installazione di impianti fotovoltaici, dei sistemi di accumulo, delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, degli impianti di domotica, l’eliminazione delle barriere architettoniche per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità e per le persone con età superiore ai 65 anni, e molto altro.

IL QUESITO DELLE VERANDE “LIBERALIZZATE”

Ebbene, sulla questione degli interventi cosiddetti “trainanti” e “trainati” si svela l’arcano. Pare, infatti, che sulla faccenda “verande” la regolamentazione non sia troppo chiara.

Attraverso un Interpello, presentato da parte dell’avv. Carlo Glinni all’attenzione dell’Agenzia delle Entrate – a seguito del quesito da lui presentato in materia di “Superbonus 110%” – pare che si sia aperta la strada per far sì che venga consentito di qui in avanti il rifacimento, prima negato, delle verande. «

Mi sono reso conto che, per assurdo, fino ad oggi, nessuno avesse sentito l’esigenza di chiedere all’Agenzia, in tal caso della Basilicata ma in generale in Italia – spiega l’avv. Glinni – se, nel pratico, rifare le costruzioni usufuendo del Superbonus del 110% fosse stato possibile inserire anche le verande.

Una vicenda di non poco conto, se si considera che, eccezion fatta per la nostra città, in cui un po’ tutti tendono a chiudere il balcone a mo’ di veranda, era passato il principio che non fosse possibile in alcun modo ristrutturare le verande poiché, essendo una parte esterna dell’immobile, non rientrava all’interno della detrazione fiscale».

Sicché, una volta presentato l’Interpello in relazione alla possibilità di considerare ammissibile al Superbonus 110%, nell’ambito dell’intervento “trainato” di sostituzione dei serramenti comprensivi di infissi, anche la sostituzione dei serramenti delle verande dotate di impianti di riscaldamento – intendendo con ciò un termosifone collegato all’impianto centralizzato – l’Agenzia delle Entrate ha precisato che «è possibile fruire del Superbonus per le spese sostenute in relazione alla sostituzione dei serramenti comprensivi di infissi all’interno delle singole unità immobiliari nel rispetto di tutti gli adempimenti e dei requisiti richiesti dalla norma».

«La condizione per poter usufruire del Superbonus 110% in tal caso – chiarisce Glinni – è che le suddette verande debbano essere, ovviamente, condonate.

Una volta accertata la correttezza della dichiarazione catastale e di tutti i requisiti urbanistici, si può ufficialmente fare richiesta del finanziamento, sostituendone integralmente la veranda. Ovviamente – continua l’avv. Glinni – o si sostituisce la veranda o gli infissi che danno all’interno di essa».

«Poi – prosegue – la questione si rende più ostica: perché lo step successivo da accertare è che la veranda sia in qualche modo riscaldata, ciò significa che o, praticamente, deve avere all’interno dei termosifoni oppure che non esistano gli infissi che separano l’area dall’immobile interno, creando un unico spazio che permette il propagarsi del riscaldamento ».

«Ovviamente, a suo modo, la risoluzione della questione è rivoluzionaria: tutta Italia ora potrebbe apporsi a questo tipo di “cavillo tecnico” che apre altre infinite possibilità di domanda e offerta, sia per una nuova utenza che in termini di potenziamento di servizi per le imprese di infissi», conclude l’avv. Carlo Glinni.

Insomma, un Interpello che si è dimostrato, a tutti gli effetti, pionieristico sul piano dell’edilizia e del suo incremento e, chissà, forse anche di incentivo per la sua ripresa.


 

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