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NO PIZZETTE, NO CONVEGNO

Con la cultura non si mangia? All’Unibas sì: in neanche un mese, oltre 10 mila euro per buffet


E intanto l’Ardsu teme possibile danno erariale se aumentassero i prezzi dei pasti della mensa


Con la cultura non si mangia dicono, ma all’Unibas non è proprio così. Pasti ed eventuale danno erariale: l’Ardsu il dubbio ce l’ha, ma deve risolvere il dilemma in autonomia.

La Corte dei Conti di Basilicata ha dichiarato inammissibile la richiesta di parere formulata dell’Azienda regionale per il Diritto allo studio universitario.

L’Ardsu può, ma non si applica verrebbe naturale concludere se la magistratura contabile ha negato il parere motivando la decisione con una informazione basilare: nel caso specifico, la richiesta è risultata non ammissibile, per la precisione sotto il profilo soggettivo, perchè a formulare il quesito è stato un Ente «non compreso tra quelli legittimati ad attivare la funzione consultiva della Corte dei conti» così come da Legge 131 del 2003.

La Regione Basilicata, nell’ambito dei servizi destinati all’utenza universitaria, eroga il servizio di ristorazione per tramite di un operatore economico individuato a seguito di procedura aperta la cui gara è stata gestita direttamente dal Dipartimento preposto, ovvero la SuaRb.

Non in discussione l’appalto, ma le condizioni di gara. Più precisamente, stabilito il prezzo unitario del pasto, considerando una stima presunta dei possibili fruitori su base annuale, nonché la durata del servizio prevista per 5 anni, ora l’operatore economico aggiudicatario ha fatto presente che non ci sta più a quelle condizioni precedentemente accettate.

In breve, ha chiesto un incremento del prezzo del pasto unitario adducendo come motivazione il forte calo del numero di pasti preparati data «la pandemia », nonché «l’incremento dei costi delle utenze e delle materie prime».

Per cui la scelta, in caso fosse accolta, non solo modificherebbe le condizioni di gara, ma comunque graverebbe per un certo impatto economico sul Bilancio. La Corte dei Conti, però, all’Ardsu, non può rispondere. Magari, giudicherà a posteriori sulla legittimità o meno, qualora ufficializzata, dell’aumento del costo dei pasti. All’Unibas, comunque, il cibo non manca.

In poche settimane, a partire dalla fine di maggio, per buffet e simili, volati via oltre 10 mila euro: perchè per l’Università di Basilicata, quando c’è un evento, il catering «è funzionale alla corretta organizzazione del convegno». Niente pizzette, niente Convegno.

E così, limitandosi all’ultimo mese, via i primi 2 mila e 450 euro, Iva esclusa, per il servizio di catering per 2 coffe break e 1 light lunch per il Convegno del progetto Frutti di casa che si terrà a Matera il 13 settembre prossimo presso l’aula Magna del campus di Matera.

Più contenuta la spesa del servizio per il Convegno dal titolo Prospettive giuridico- pedagogiche per la scuola inclusiva, 850 euro. Il catering per il Convegno della Medievistica italiana, 3 mila euro, Iva esclusa.

La cena buffet della vigilia del Convegno citato, 3 mila e 640 euro, Iva esclusa. Per la ristorazione altri 983 euro come spesa nell’ambito delle attività previste dal progetto Innovagro Plus. A chiudere il cerchio, i 950 euro per il servizio di catering per il kick off meeting del progetto Agrecomed presso il campus di Bari- Dipartimento di Scienze Agro Ambientali e Territoriali.

Quasi mille euro, invece, sono stati stanziati, il preventivo è stato accettato, sulla voce di costo “Servizi di viaggio vitto e alberghieri”. A settembre, la trasferta per 2 docenti in terra lombarda: 950 euro, Iva inclusa, per 2 stanze doppie uso singola per 3 notti.

Dell’Unibas colpisce anche la pratica del ricorso, in riferimento a questioni separate dai buffet, di certi affidamenti diretti. Ma questa è altra vicenda ancora. In ogni caso, come accennato, dicono che con la cultura non si mangi: si mangia, si mangia.


 

Ferdinando Moliterni

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