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SAN CARLO, IL “CEDIA” È REALTÀ

Inaugurata la nuova Centrale di diagnostica avanzata, Bardi: «Strumentazione all’avanguardia»


È stata inaugurato ieri mattina a Potenza presso l’Ospedale “San Carlo” la CeDiA, la nuova Centrale di diagnostica avanzata.

Al taglio del nastro della nuova struttura, ubicata nei pressi del padiglione B dell’ospedale potentino, erano presenti il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, l’assessore regionale alla Salute Francesco Fanelli, la direzione strategica dell’Aor San Carlo di Potenza composta dal direttore generale Giuseppe Spera, dal direttore sanitario Angela Pia Bellettieri e dal direttore amministrativo Eufrasia Pesarini, dal direttore del Laboratorio analisi Antonio Picerno e dai direttori delle altre strutture operative ospedaliere. Ogni anno il laboratorio di analisi del San Carlo esegue circa 3 milioni di esami con un menù di circa 600 esami richiedibili, per necessità ad ampio spettro.

Oltre alla capillare attività di routine, assicurata anche da un laboratorio di urgenza di circa 800 mila esami annui, il laboratorio si caratterizza per una serie di aree di specializzazione che permettono la diagnosi e la prognosi delle diverse patologie. Numeri rilevanti per il laboratorio di analisi del “San Carlo” di Potenza che grazie alla nascita del Ce- Dia intensificherà la sua efficacia e prestazione.

«Il Governo regionale – ha dichiarato il governatore Bardi – intende continuare il processo di riqualificazione del servizio sanitario regionale con strumentazione all’avanguardia. L’obiettivo è rendere la nostra regione competitiva sul fronte della qualità sanitaria.

Il riconoscimento del report annuale del Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – ha aggiunto Bardi – ci promuove in diversi importanti ambiti, tra cui la pediatria, l’emergenza- urgenza, la qualità dei processi, le cure palliative e il costo sanitario pro-capite e ci fornisce anche importanti indicazioni su cui dobbiamo continuare a investire risorse ed energie per migliorare i percorsi assistenziali e i servizi garantiti ai pazienti lucani e attrarre anche quelli dei territori confinanti. La nostra missione – ha evidenziato Bardi – è quella di continuare il cammino non dimenticando mai che la salute è una componente fondamentale della nostra vita. Si apprezza moltissimo – conclude il presidente regionale – lo sforzo con cui è stata intenzionata la struttura e, soprattutto, per la professionalità e per l’impegno profuso per la fattiva realizzazione ».

LA MISSION DELLA CENTRALE DI DIAGNOSTICA AVANZATA

La Centrale di diagnostica avanzata andrà a svolgere un Servizio di Medicina di laboratorio efficace e sicuro, forte delle più recenti acquisizioni scientifiche e tecnologiche, efficiente sia nel contenimento dei tempi di produzione sia nell’uso delle risorse, attento alla piena soddisfazione dei clienti, sia interni che esterni all’Ospedale San Carlo di Potenza.

«Grazie a tecnologie di prim’ordine e a spazi adeguati, la Centrale di Diagnostica Avanzata migliorerà la qualità del servizio, i risultati e incrementerà le attività di alta specializzazione », ha dichiarato l’assessore regionale con delega alla Salute e Politiche sociali Francesco Fanelli.

«È un ulteriore passo avanti – ha aggiunto – sul piano della qualità della sanità lucana. Il Centro è il perfetto connubio tra innovazione, ricerca e sperimentazione.

I macchinari saranno al servizio del cittadino e contribuiranno alla riduzione dei tempi di esecuzione, ricerca e dosaggio, oltre che a consolidare le attività del laboratorio di urgenza e di quello centrale in un unico processo.

È di qualche giorno fa – ha evidenziato Fanelli – la notizia che la Basilicata è l’unica regione, tra le dieci analizzate dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa nel report annuale, che è riuscita a tornare ai volumi del 2019.

I dati ci dicono che il nostro sistema sanitario si sta riprendendo dalla pandemia prima e meglio di altre regioni e questo ci lascia ben sperare in vista della riorganizzazione del comparto legata agli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza».

«È la dimostrazione che vi è – conclude l’assessore regionale – un centro di eccellenza e di grande qualità e bisogna puntare sempre di più su servizi di eccellenza da offrire ai cittadini, con una professionalità elevata, e, sicuramente, questa è la strada giusta da percorrere e perseguire. Questo è un Centro che si contraddistinguerà per numeri e qualità in tutto il Sud Italia».

Una struttura all’avanguardia, dunque, volta a rispondere al meglio alle esigenze dell’utenza.

Al centro del sistema vi è una catena della quale viene inserita la provetta automaticamente, grazie a software di gestione, viene indirizzata alla macchina giusta che realizzerà poi le analisi dedicate e consentirà di conservarla.

In questo modo si otterrà un’omogeneità e un’uguaglianza di prestazioni per gli utenti.

Nonché sarà possibile migliorare la qualità del servizio e dei risultati (riduzione dei tempi di esecuzione, ricerca e dosaggio di nuovi analiti); razionalizzare le risorse in un ambito di economia di scala; consolidare le attività del laboratorio di urgenza e di quello di centrale in un unico processo e incrementare le attività di alta specializzazione (Immunopatologia, Coagulazione, Biologia molecolare, Microbiologia, Allergologia, Farmaco Tossicologia).

Verrà, inoltre, favorita l’integrazione e formazione continua del personale a nuove tecnologie.

Piena soddisfazione è emersa dalle parole del Dg dell’Aor San Carlo di Potenza, Giusepper Spera: «Qui saranno concentrate tutte le diagnosi di laboratorio del San Carlo, sia d’urgenza sia quelle specialistiche – spiega il Dg dell’Aor – e in questa Centrale tutti i nostri medici di laboratorio, biologi e tecnici potranno operare con delle tecnologie nuove e di ultima generazione, anche dal punto di vista della logistica, con un’organizzazione di gran lunga più performante».

«Il valore aggiunto è che è una struttura a tutti gli effetti pensata e progettata per essere un laboratorio, quindi non adattata – continua Spera – e credo che, a livello non solo nazionale, ma soprattutto del Sud Italia, sia una tra le strutture più efficienti».

«I benefici non credo si coglieranno immediatamente – conclude il Dg Spera – ma si vedranno a lungo termine in consapevolezza di velocità effettive delle prestazioni perché, in questo caso, i percorsi analitici saranno più veloci e quindi le risposte più tempestive per una reale e concreta soddisfazione dell’utenza».


 

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