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MONTE CRUGNAME, VITTORIA!

Intelligente marcia indietro di Latronico: sospesa l’autorizzazione per la cava


In seguito alla verifica dei presupposti di legittimità, è stata sospesa la delibera di Giunta con cui l’esecutivo regionale, il 4 maggio scorso, aveva concesso il Giudizio favorevole di compatibilità ambientale, con annessa autorizzazione, alla cava di Monte Crugname in territorio comunale di Melfi.

Si era concluso così, l’iter burocratico iniziato nel 2017 con la richiesta da parte della Cementeria Costantinopoli Srl relativa al progetto di coltivazione mineraria di una cava di quarzareniti. Decisivo, l’incendio verificatosi nel 2015.

Per l’assessore regionale all’Ambiente, Cosimo Latronico, la sospensione dell’atto di Giunta, dimostra «la neutralità della Regione Basilicata e del Dipartimento Ambiente». «Abbiamo infatti chiesto – ha spiegato Latronico – al Comune di Melfi di conoscere i dati del catasto comunale incendi, dove sono censite le aree percorse dal fuoco negli anni scorsi.

Voglio ringraziare il Comune di Melfi e il sindaco Giuseppe Maglione, perché nella serata del 9 giugno, il Comune ha immediatamente fatto pervenire la risposta, dalla quale emerge che le particelle interessate dal progetto della cava sul Monte Crugname, sono state effettivamente oggetto di diversi eventi incendiari, ripetuti negli anni, pertanto sottoposte a specifiche disposizioni della legge 353 del 2000».

L’articolo 10, comma 1°, della legge 353 del 2000, prescrive che «le zone boscate ed i pascoli i sui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno 15 anni». «Alla luce di tali fatti nuovi – ha sottolineato Latronico -, vi è la sussistenza di gravi ragioni che giustifichino la sospensione, come previsto dalla legge 241 articolo 21».

La sospensione è stata disposta per 60 giorni, termine entro il quale «si concluderanno – ha chiosato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Cosimo Latronico – le attività di approfondimento e si adotteranno i conseguenti atti».

Del resto, come aveva fatto notare l’ex sindaco di Melfi, Livio Valvano, nel nuovo Regolamento Urbanistico comunale, adottato nel febbraio del 2020, «è stata cancellata la previsione esplicita della destinazione ad “uso cava” dell’area interessata, qualificata solamente come “area agricola”».

L’intera vicenda può essere così sintetizzata: dal 2017, anno in cui è stata presentata l’istanza di V.I.A., ci sono voluti 5 anni per terminare l’iter autorizzativo che ad 1 mese dalla conclusione, quella del 4 maggio scorso, rischia fortemente di saltare del tutto per un evento, l’incendio, verificatosi in data di molto antecedente rispetto a quando, la Società Cementeria Costantinopoli Srl, ha presentato l’istanza precisamente acquisita e registrata al protocollo Dipartimentale nell’aprile del 2017.


 

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