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“CASO OTRANTO”, CASINO: «IL SINDACO DIA CONTO DEGLI ERRORI COMMESSI»

Al consigliere comunale di FI sull’ex Capo di Gabinetto oggetto di indagini della Corte dei Conti


All’indomani dell’avvio della procedura inquirente da parte della Corte dei Conti sulla vicenda della nomina di Piergiuseppe Otranto a Capo di Gabinetto e portavoce del Sindaco di Matera Bennardi, Cronache Lucane – che diede spazio in primo piano a tutta la vicenda – è tornata a trattare l’argomento.

Va anche ricordato in merito che dopo otto mesi dalla nomina, l’ex-Capo di Gabinetto Otranto, rassegnò le sue dimissioni per motivi familiari, ma durante il tempo del suo incarico comunale, egli svolgeva anche la professione di professore dell’Università degli Studi di Bari.

Ebbene è proprio sul concomitante svolgimento di tali professioni da parte di Otranto e sull’elevato compenso riconosciutogli dal Comune di Matera, circa 100mila euro l’anno, che il Tribunale contabile, concluse le indagini, sarà chiamato a giudicare.

Al fine di approfondire ulteriormente la vicenda abbiamo intervistato il consigliere Comunale, capogruppo di Forza Italia, Nicola Casino che, per primo, subito dopo la nomina dell’ex- Capo di Gabinetto Otranto, segnalò le presunte irregolarità e incompatibilità tecniche, giuridiche e giuslavoriste inerenti quell’incarico istituzionale.

Consigliere, Casino. Com’ è nato il “caso Otranto”? «Subito dopo la nomina del professore e avvocato Piergiuseppe Otranto a Capo di Gabinetto e porta voce del Sindaco Bennardi, formulai un’interrogazione scritta tutta quanta in punto di diritto, quindi un’interrogazione tecnica che evidenziava le ragioni e gli aspetti veramente tecnici e giuridici da cui si evinceva l’impossibilità di procedere con un tipo di contratto come quello che appunto che fu fatto da parte del Comune di Matera al prof. Piergiuseppe Otranto».

Alla luce di un possibile danno erariale, Lei che tipo di problemi giuridici lei evidenziò? «Noi evidenziammo che c’erano già delle precedenti sentenze della Corte dei Conti e delle precedenti espressioni che definivano danno erariale l’ipotesi in cui in capo ad uno stesso organo amministrativo, si accumulano due o più funzioni e rispetto alla principale funzione viene dato un compenso sproposito».

Sotto il piano giuslavorista, il prof. Otranto venne nominato portavoce del Sindaco Bannardi e poi si offrì di ricoprire l’incarico di Capo di Gabinetto gratuitamente.

È giusto? «Sì, e in proposito va sottolineata l’impossibilità di definire gratuita una prestazione (come quella di Capo di Gabinetto) presso un ente pubblico, se appunto Otranto, veniva comunque strapagato come portavoce, perché di fatto prendeva 100mila € come portavoce.

Mi spiego meglio, sebbene si diceva nel contratto che Otranto avesse dovuto svolgere gratuitamente le funzioni di capo di gabinetto, comunque da nostri approfondimenti risultava che ai sensi dell’articolo 90 del Tuel, la figura del capo di gabinetto deve rientrare nell’ambito di un contratto di lavoro a tempo determinato e non invece nell’ambito di un contratto di “prestazione d’opera” così come, invece, era stata contrattualmente considerata quella prestazione lavorativa svolta da Otranto.

Oltre a tutto questo, però c’è anche da aggiungere il fatto che nello stesso tempo Otranto continuava a svolgere la funzione di professore universitario e quindi due lavori che erano incompatibili: quello di capo di gabinetto e quello di professore universitario».

Evidenziata la criticità, quale fu il suo approccio nei confronti dell’amministrazione comunale? «In una fase iniziale, senza aspettare che l’amministrazione cadesse in errore, abbiamo cercato di offrire un contributo tecnico visto che comunque voglio dire, anche tecnicamente, essendo io un avvocato, faccio questo per lavoro e così ho cercato di contribuire attraverso dei consigli che però non sono stati ascoltati ».

Perché, come reagì l’amministrazione? «Beh! Siamo stati definiti arroganti e privi di credibilità però oggi, come vede, la Corte dei conti sappiamo che sta indagando e forse non solo la Corte dei Conti visto che sempre dai media si apprende che c’è un esposto in Procura ».

A questo punto, Lei in qualità anche di capogruppo consiliare di Forza Italia come intende muoversi? «Politicamente io chiederò al sindaco un’informativa in Consiglio comunale sulla vicenda perché è giusto che lui debba rendere conto alla città rispetto ad errori che poi sarà la Corte dei Conti a definire in termini di certezza, ma rispetto a tali errori, il sindaco deve riferire davanti al consiglio comunale.

Questo perché si tratta di errori che potrebbero aver comportato un “danno erariale”. E poi è inaccettabile che si debba sbagliare sempre con i soldi dei cittadini, non credo che ciò sia corretto.

Insomma, non possiamo girare la testa dall’altra. Io politicamente sono un garantista quindi voglio dire che non è assolutamente il Consiglio comunale che dovrà giudicare l’operato del Sindaco in termini giudiziari ».

E in termini politici, invece? «Beh!, in termini politici sono convinto che Bennardi debba dare delle risposte alla città soprattutto se era stato messo in guardia e siccome lui era stato messo in guardia rispetto alle criticità inerenti quella nomina, e ha fatto finta di nulla, adesso deve venire in Consiglio a dare delle risposte. Penso che sia il minimo »


 

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