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DOPO LE INCHIESTE DI CRONACHE LUCANE ITALIA VIVA INTERROGA BARDI SU FIENGO

Consorzio Asi Polese e Braia vogliono vederci chiaro sui debiti


Quasi un anno fa, era il 27 maggio dell’anno scorso, l’allora Giunta regionale di Basilicata, data la rinuncia del Prof. Giuseppe Fasana, nominava l’avvocato Giuseppe Fiengo, Liquidatore del Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Potenza.

Come notato dai consiglieri regionali di Italia viva, Mario Polese e Luca Braia, «pur essendo trascorso più di 1anno dalla messa in Liquidazione del Consorzio, ad oggi risulterebbe ancora non essere stata eseguita la verifica dei crediti insinuati e, tantomeno, la redazione dello stato passivo che è indubbiamente il perno di ogni procedura concorsuale, quindi anche della Liquidazione coatta amministrativa, in quanto volta a determinare il numero, l’ammontare e il grado dei crediti maturati nei confronti dell’Ente in Liquidazione».

Per questi e altri motivi, Polese e Braia, hanno protocollato l’interrogazione consiliare sullo «stato passivo» del Consorzio Asi di Potenza. In particolare i due esponenti regionali di Italia viva, partendo dalla legge regional del marzo 2021 che metteva il Consorzio in liquidazione forzata, hanno inteso sottolineare la necessità di fare chiarezza sulla questione debitoria dell’Asi di Potenza.

Anche perchè, come sottolineato da Polese e Braia, c’è la questione della verifica dei crediti vantati, a titolo di Trattamento di fine rapporto (Tfr), dagli ex dipendenti del Consorzio, «di cui 3 collocati a riposo in stato di quiescenza, anche loro senza aver ancora percepito il Tfr spettante».

Con la liquidazione coatta amministrativa, tutti i dipendenti del Consorzio, eccezion fatta per i soli 2 dirigenti che Fiengo ha trattenuto nella struttura commissariale, hanno cessato il proprio rapporto lavorativo con il Consorzio e sono stati assunti, nel corso dei mesi, ex novo presso l’Acquedotto Lucano SpA e l’ApiBas. Braia e Polese, pertanto, hanno rimarcato come sia «acclarata la sussistenza e l’entità dei crediti, relativi al Tfr dei lavoratori già dipendenti, peraltro appostato nei vari bilanci del Consorzio, in alcuni casi pure inequivocabilmente accertata dall’Ispettorato del Lavoro di Potenza come, i quali hanno comunicato quanto vantano ai fini dell’inserimento nella massa debitoria».

I due consiglieri regionali di Italia viva, ricordando che per legge il Commissario liquidatore avrebbe dovuto redigere la verifica dello stato passivo dell’Ente entro 90 giorni, tramite l’interrogazione, vogliono ora sapere se la Giunta abbia volontà di «verificare se sono state presentate le relazioni di fine semestre inerenti la situazione patrimoniale del Consorzio e sull’andamento della gestione del medesimo Ente in liquidazione, specificando eventualmente i motivi che ne hanno ostacolato la presentazione nei termini». Polese e Braia, in conclusione, interrogano l’esecutivo regionale nel mettere in campo tutti gli sforzi «per chiarire una situazione che si trascina da troppo tempo».

In linea generale, invece, come da mandato assegnato dalla Giunta a Fiengo, la procedura di liquidazione dovrà concludersi entro 3 anni dalla data di accettazione dell’incarico.

Nel medesimo termine, inoltre, il liquidatore è tenuto a presentare al Presidente della Regione, Vito Bardi, il rendiconto della gestione accompagnato dalla relazione sull’attività svolta. I 36 mesi di tempo concessi a Fiengo per chiudere la pratica Asi di Potenza, non sono, tuttavia, un termine perentorio essendo, l’incarico di Fiengo «prorogabile», ma solo per motivate esigenze e soltanto per una sola volta per un periodo massimo di 2 anni.


 

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