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“VANDALI DELLO SPRAY” TORNANO IN AZIONE E LE TELECAMERE ANNUNCIATE DAL COMUNE?

Sono state scarabocchiate, tra le altre, la fontana degli anni ’30 e la nicchia di Sant’Antonio


MATERA. Le stringenti misure adottate qualche mese fa dal Comune di Matera e soprattutto dalla prefettura e dalle forze dell’ordine, sembravano proprio aver definitivamente debellato il fenomeno dei cosiddetti “vandali della bomboletta spray”, ma in realtà come abbiamo potuto constatare in anteprima, non solo gli imbrattatori seriali hanno ripreso la loro attività negli antichi rioni Sassi, ma questa volta hanno cominciato anche a prendere di mira dei simboli della tradizione storica e religiosa di Matera.

Dall’inchiesta di Cronache Lucane è risultato che il nuovo target primario degli scarabocchiatori è stata la fontanella pubblica degli anni ‘30 che si trova in uno dei vicinati più caratteristici del Sasso Caveoso e testimonia il primo arrivo a Matera dell’acquedotto.

La fontana che reca al centro il simbolo del fascio littorio è stata imbrattata con una parolaccia seriale che successivamente, mettendoci sulle tracce del vandalo dello spray, abbiamo ritrovata identica in altre zone dei Sassi. In un altro antico vicinato dei Sassi, infatti, sui tufi compare una scritta circa la cui fattura, si può constatare come il colore dello spray, la sigla e la mano che l’ha realizzata sono molto probabilmente sempre le stesse.

Ma i seriali della bomboletta non si sono fermati qui e così dopo i simboli storici di Matera, sono passati a colpire un simbolo attinente la tradizione religiosa come la nicchia votiva che custodisce la statua di Sant’Antonio da Padova e che si trova proprio sotto il portico soprannominato il ponticello dei Gradoni Sant’Antonio.

È un grave atto di blasfemia che oltre a ferire la sacralità della città e della storia, è anche un gesto che non passa inosservato agli occhi dei tanti turisti che raggiungono i Sassi proprio per immergersi in un luogo che dovrebbe custodire con cura e rispetto le tracce storiche e religiose del nostro passato. Ci si chiede a questo punto dove siano le oltre cento telecamere che sarebbero dovute essere posizionate dal Comune nei luoghi sensibili dei Sassi e del centro storico.

Tanto più che in una zona ancora più centrale della città anche il muretto di cinta del famosissimo palazzo Cuscianna costruito in un unico e raro stile arabeggiante, è stato vandalizzato con delle scritte che ne hanno deturpato la bellezza. Anche qui sotto gli occhi di tanti turisti che ogni giorno assistono a questi scempi che impoveriscono non solo la città ma anche la cultura.

E infine, proprio a proposito di cultura abbiamo proseguito con il sopralluogo della biblioteca “T. Stigliani” dove anche qui purtroppo, sui muri di quello che dovrebbe essere il tempio della cultura, rimangono ancora gli sfregi e gli scarabocchi dei vandali dello spray, un vero oltraggio alla “Città della cultura”.


 

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