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PRESENTATO IL NUOVO “LUC” DI SPINE BIANCHE

Matera, il rione Bottiglione si arricchisce di un Laboratorio Urban Center e del Fondo Leonardo Sacco

Dall’esterno sembra proprio la plancia di comando di una nave il cui grande scafo è ancorato in una delle piazze più importanti della storia urbanistica degli anni 50 di Matera.
Ci troviamo nel rione di Spine bianche meglio conosciuto dai materani come rione Bottiglione dal nome della ditta edile che tanto tempo fa esegui i lavori di costruzione.
È, Spine bianche, un centro di aggregazione antropologica, sociale e culturale la cui tradizione architettonica è collegata a quella dei grandi nomi della nuova urbanistica italiano che si sviluppò appunto nella città di Matera nella seconda metà degli anni ‘50
Il parallelepipedo in mattoni di cotto, vetro e acciaio, era una struttura molto cara ad Adriano Olivetti che l’aveva progettata proprio per essere il centro operativo all’interno di questo rione così importante e in posizione frontale rispetto alla struttura ottagonale della chiesa di San Pio X.
Ebbene la struttura a lungo abbandonata e che tutti noi ricordiamo quando era un asilo per i più piccoli, è stata ristrutturata e destinata a nuove funzionalità culturali e sociali che sono state illustrare in conferenza stampa dal Sindaco Bennardi e dall’assessore all’urbanistica e dal vicesindaco Rosa Nicoletti
L’edificio ospiterà al piano superiore il Fondo storico-documentale facente parte della donazione del noto intellettuale materano Leonardo Sacco il cui fondo librario verrà collocato nelle numerose scaffalature già allineate all’interno del grande mono-spazio del piano superiore.
Al piano terra invece è previsto uno spazio pensato per essere un Laboratorio Urban Center, nel suo acronimo LUC, e sempre al piano terra è presente una stanza dedicata ai residenti e al comitato di quartiere, affinché ne possano usufruire su richiesta.
Il progetto che è stato finanziato per una quota parte dal Comune di Matera per circa 61mila €, per un anno, ha detto il Sindaco: -Sperimenterà una sorta di cogestione pubblico-privato, dove i privati saranno tanti, associazioni, cittadini, giovani, professionisti e portatori di interesse verso il mondo culturale, urbano e nello specifico architettonico-
L’amministrazione si farà carico delle utenze e offrirà lo spazio a piano terra attraverso un regolamento online, con l’unica richiesta di rispettare gli ambienti e lasciare lo spazio pulito e decoroso, nello stesso modo con cui lo si è trovato. L’edificio così entrerà nel contesto dei beni comuni collettivi condiviso, di cui tutti potranno usufruirne per un tempo limitato.
—L’intento, ha detto l’assessore e vice Sindaco Rosa Nicoletti – è far divenire questo luogo un presidio pubblico dedicato allo studio, alla ricerca culturale, al confronto e condivisione fra l’Amministrazione comunale e gli attori territoriali sui temi dell’architettura, urbanistica, trasformazioni urbane passate e future-
“Il LUC – ha poi ricordato il Sindaco Bennardi – si aggiunge a quei luoghi comunali in cui l’amministrazione ancora è colei che custodisce le chiavi di accesso ma che si apre ad un uso condiviso degli spazi, attraverso regole chiare tramite le quali si potrà prenotare lo spazio di Spine Bianche per le proprie iniziative. Ciò che mi sta particolarmente a cuore, ha concluso il Sindaco, è anche il piano superiore, che finalmente potrà ospitare il fondo Sacco per il quale ho già chiesto alla Regione la possibilità di avere un account sul Servizio Bibliotecario Nazionale per catalogare i libri del grande intellettuale materano e trasformare il primo piano in una biblioteca tematica a disposizione di giovani, di architetti, di studenti e appassionati di storia locale-

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