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«CICALA NON FA PAGARE GLI STIPENDI»

Dopo il caso Leone, ennesimo j’accuse del vicepresidente Piro che rilancia: «Pagherò io i dipendenti»


L’accusa al Re, in difficoltà, è di non convocare l’Udp che deve stanziare i fondi per i gruppi


Appena eletto vice presidente del Consiglio regionale di Basilicata, il forzista Francesco Piro aveva annunciato di voler rappresentare quella parte critica e costruttiva che fino ad oggi era mancata nell’UdP. A un mese esatto dalla sua elezione a vice presidente del Consiglio il forzista prova a svegliare il presidente Carmine Cicala invitandolo quanto prima a convocare la riunione dell’Ufficio di presidenza.

«Nonostante sia trascorso un mese dal rinnovo, Cicala non ha riunito ancora l’Ufficio di Presidenza. I collaboratori dei Gruppi restano senza indennizzo. L’atteggiamento di Cicala è incomprensibile».

Questa la dichiarazione del Vice Presidente Francesco Piro che ricorda come «Oltre gli stipendi dei collaboratori dei Gruppi, tanti e delicati restano gli argomenti da trattare, ma a distanza di un mese esatto nulla è stato fatto, nemmeno la convocazione del nuovo Ufficio di Presidenza ».

Il forzista aveva già richiamato all’attenzione il leghista Cicala, invitandolo ad assumere un atteggiamento più inclusivo con gli altri membri dell’UdP.

Negli scorsi giorni, infatti, Piro aveva già denunciato la scelta solitaria del presidente del Consiglio sulla linea disciplinare da utilizzare nei confronti del consigliere regionale Rocco Leone (FdI) dopo le frasi sessiste che lo stesso ha rivolto, durante le elezioni per la conferma dello stesso Cicala alla presidenza del Consiglio, all’assessore alle Infrastrutture, la leghista Donatella Merra.

A margine di tale evento, dopo numerose sollecitazioni era stata diffusa una nota a firma dell’Udp in cui si spiegava che «il 4 maggio è stata convocata una riunione straordinaria dell’Ufficio di presidenza, al fine di valutare le possibili azioni disciplinari da intraprendere.

In tale sede è emersa l’esigenza di richiedere un parere all’Ufficio Legislativo del Consiglio, per valutare l’applicabilità dell’articolo 59 del Regolamento, il quale ha comunicato l’inapplicabilità di detto articolo al caso di specie».

A incrinare la narrazione del presidente del parlamentino lucano, tuttavia, è intervenuto a stretto giro proprio il forzista Francesco Piro, che ha preso le distanze da quanto affermato nella nota attribuita all’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale nella sua interezza e non al solo Cicala.

«Smentisco categoricamente la paternità del contenuto relativamente alla condivisione con l’intero ufficio di presidenza». Ha dichiarato Piro. «Si tratta, purtroppo, come al solito di una iniziativa personale del presidente Cicala che come al solito spaccia il proprio pensiero con quello dell’ufficio».

«Relativamente, quindi, a quanto affermato sulla vicenda Leone e Crpo, il comunicato diramato non rappresenta il pensiero dell’intero Ufficio di presidenza, e certamente del vice presidente del Consiglio regionale. Il presidente Cicala già in passato ci ha abituato a questi numeri che abbiamo fortemente stigmatizzato, il mio impegno dichiarato, entrando nell’Ufficio di presidenza, è proprio quello di addrizzare queste storture» tuonava Piro.

A neanche venti giorni da quell’increscioso comunicato che aveva già creato tensioni nell’UdP, Piro torna a tuonare contro il presidente Cicala mostrando la sua solidarietà «a tutti i collaboratori». Annunciando anche che «se non verrà velocemente risolta la questione anticiperò personalmente le risorse per onorare gli stipendi del Gruppo che mi onoro di rappresentare».

Parole quelle di Piro che, come già successo per l’altra denuncia sul caso Leone, avrebbero innescato reazioni forti nel gruppo dell’UdP. Cicala avrebbe fatto presente al suo partito di essere stanco di essere continuamente attaccato. Ma questo sembra solo l’inizio di lunghe battaglie interne.


 

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