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POTENZA, GUARENTE IN CRISI

Il sindaco sfigato, non elegge il presidente del Consiglio (salta Beneventi), ma si becca il Covid


In Assise non passano neanche Pef e Tari. Preoccupazione per i tanti con cui è stato a San Gerardo


POTENZA. Si è tenuto ieri il Consiglio comunale di Potenza presso la sede di via Nazario Sauro. Il primo punto all’ordine del giorno è l’elezione dell’Ufficio di Presidenza.

Elezione che si sarebbe dovuta tenere già da tempo e che si è protratta finora a causa dei malumori tra i consiglieri di maggioranza.

Si sperava infatti che dopo l’entrata dei due esponenti di Fratelli d’Italia nella Giunta, Michele Napoli nel ruolo di vicesindaco e assessore ai lavori pubblici e Maddalena Fazzari come assessore all’ambiente e all’energia, le beghe di partito all’interno della maggioranza fossero terminate e invece non è così. La conferma è arrivata proprio ieri durante il Consiglio comunale. Subito dopo l’appello, la maggioranza esce dall’Aula per chiarirsi le idee e fare sintesi.

Dopo mezz’ora l’Assise riprende e finalmente si procede alla votazione dell’Ufficio di Presidenza con 26 consiglieri votanti. La votazione termina con un nulla di fatto.

Beneventi, consigliere del gruppo Idea, che secondo le indiscrezioni su precedenti accordi dovrebbe essere il favorito per la presidenza, prende soltanto 19 voti, le altre 7 schede sono invece nulle e perché la votazione sia valida bisogna che il candidato abbia ricevuto 22 preferenze. È chiaro dunque che l’accordo ancora non c’è anche se i consiglieri di maggioranza dichiarano che è tornato il sereno.

Anche il consigliere Di Giuseppe, capogruppo del partito IDeA durante la conferenza stampa che si è tenuta lo sorso 19 maggio alla presenza della Commissaria regionale e senatrice Mariarosaria Rossi si era detto sicuro che la riunione dell’Assise successiva avrebbe visto l’elezione del nuovo presidente del Consiglio.

Dopo l’ennesimo buco nell’acqua, la maggioranza esce nuovamente dall’Aula. Tra i punti all’ordine del giorno ce ne sono anche due molto importanti: l’approvazione del Pef e della Tari.

È necessario quindi che la maggioranza trovi di nuovo la serenità e l’unità necessarie per mandare avanti i lavori del Consiglio.

Unità e accordo che a quanto pare non trovano, nonostante gli uffici abbiano richiamato alla responsabilità i consiglieri che appoggiano l’Amministrazione Guarente che non avendo i numeri per discutere documenti così importanti in Consiglio, decide di far cadere il numero legale e sciogliere la seduta.

IL PEF E LA TARI

Il Pef (Piano Economico Finanziario) e la rideterminazione delle tariffe Tari sono strettamente legati al bilancio, che è stato approvato in extremis durante la seduta fiume di sabato scorso, dovevano essere discusse e approvate entro ieri, ultimo giorno utile per legge (nonostante sembra sia arrivata una comunicazione dall’Anci che permette all’amministrazione una proroga dell’approvazione).

Sembra però che la maggioranza non fosse pronta.

La documentazione non è stata sottoposta per tempo alla Commissione competente e dunque anche i consiglieri non hanno avuto modo di visionarla. La mancata presentazione degli atti alle Commissioni sembra proprio essere il modus operandi dell’Amministrazione Guarente tanto che ancora una volta i consiglieri di opposizione ne hanno denunciato i ritardi.

Ritardi, numeri sempre in bilico, malumori sembrano essere gli ingredienti di ogni seduta, una situazione non più sostenibile da parte delle opposizioni che chiedono un cambio di passo.

La situazione, però ora, è resa ancor più grave dal fatto che il sindaco Guarente pare non si sia presentato alla ripresa dei lavori dell’Assise perchè risultato positivo al Covid.

La positività di Guarente comporta l’assenza anche di altri consiglieri. La catena dei contatti del primo cittadino è abbastanza lunga, considerati i colloqui avuti nei giorni scorsi con diverse personalità: monsignor Ligorio e il presidente della Regione Vito Bardi solo per citarne alcuni. Per tale motivo alla ripresa del Consiglio comunale avvenuta nel pomeriggio di ieri erano assenti molti consiglieri della maggioranza.

Ancora una volta le assenze pesano sui lavori dell’Assise e sulla vita amministrativa dell’Ente.

A farne le spese dunque ancora una volta saranno i cittadini che nulla c’entrano con le scaramucce e le beghe di partito.


 

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