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COTRAB E SENTENZE: SERENO E FIDUCIOSO

L’ex sindaco del capoluogo «sereno e fiducioso» per il possibile esito positivo del nuovo giudizio di revocazione


La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di Donato Pace, Lucano De Rosa, Giuseppe Messina, Antonio Pesarini, Rosario Pompeo Laguardia, Emiddio Fiore, Pietro Campagna, Federico Pace e Vito Santarsiero, in merito alla vicenda contabile della gestione del servizio di trasporto pubblico urbano integrato del capoluogo lucano per il periodo dal 2006 al 2014, affidato dall’Ente al Consorzio Trasporti Basilicata Cotrab.

Proprio l’ex sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, ha inteso, con un post social, chiarire, da parte sua, alcuni dettagli.

«Si tratta – ha esordito Santarsiero – non già di una sentenza che conferma, come erroneamente è stato detto, la condanna a 1,5 milioni di euro, ma di una sentenza che considera inammissibile in Cassazione un ricorso presentato contro una sentenza di condanna della Corte dei Conti a 5,5 milioni di euro che nel contempo è stata modificata e riformata».

Nel ricapitolare la vicenda, Santarsiero ha ricordato che «il Pm della Corte dei Conti di Potenza contesta una lunga serie di reati chiedendo la condanna a 18 milioni di euro per 21 persone».

«La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti di Potenza – ha proseguito l’ex sindaco – ha rigettato con propria sentenza tutte le accuse della procura assolvendo tutti. A seguito del ricorso del Pm la Corte Centrale di Roma condanna 12 persone a circa 5,5 milioni di euro.

A tale sentenza si fa ricorso per revocazione e per cassazione; la revocazione si esprime prima della Cassazione; con la sentenza di revocazione la condanna viene riformata sia nelle contestazioni che nell’importo del danno, ridotto alla somma di circa 1,5 milioni di euro».

Per cui, con la sentenza citata in apertura, la Cassazione «si esprime successivamente alla revocazione valutando quindi il vecchio ricorso ad una sentenza di condanna a 5,5 milioni di euro che è stata sostituita e riformata da un’altra».

«Puntualizzo che – ha evidenziato Santarsiero – verso la nuova sentenza di condanna, quella di 1,5 milioni di euro, è stato poi presentato un nuovo ricorso sia per revocazione, sia per Cassazione , entrambi i ricorsi sono in fase di giudizio.

Per quella di revocazione la seduta è fissata al 7 Luglio prossimo, per la Cassazione non è ancora fissata. Tale ultima sentenza di condanna della Corte dei Conti riduce gli importi di condanna a 1,5 milioni di euro e circoscrive la contestazione ad un solo atto, la delibera di Giunta 156 del 2013 con cui fu modificato il Piano dei trasporti.

Nella sentenza si contesta che il Piano dei Trasporti fu modificato dalla giunta con un aumento di circa 500.000 km avvenuto senza mai aver avviato il Piano precedentemente approvato nel 2010, di aver approvato la modifica con aumento dei kilometri senza motivazione, di aver operato senza competenza e di aver poi attuato tale nuovo Piano senza copertura finanziaria.

Riteniamo tali accuse errate, abbiamo la coscienza in ordine e riteniamo essere nella ragione e di aver operato legittimamente con il solo interesse di offrire un adeguato servizio ai cittadini». Santarsiero ha anche informato come i ricorsi puntano a risaltare il fatto «che il Piano approvato nel 2010 non è vero che non fu avviato, fu avviato e prevedeva una riduzione di oltre 400.000 km».

I ricorsi, pertanto, «evidenziano che a seguito del suo avvio tale Piano 2010 manifestò molte carenze e determinò reazioni negative, tanto che di esso ne fu richiesta con forza la modifica da parte del Consiglio Comunale e da varie associazioni di cittadini in una seduta consiliare straordinaria e aperta, e vi furono poi oltre 10 sedute di commissione consiliare in cui si continuava a chiedere la modifica al Piano e l’aumento dei km dando anche indirizzi su come attuarla».

«La Giunta modificò quindi il Piano con la delibera 156 2013 sulla base di tutte tali sollecitazioni e richieste – ha robadotp Santarsoero -; il nuovo Piano approvato dalla Giunta fu quindi attuato solo dopo l’approvazione da parte del Consiglio Comunale del bilancio annuale e pluriennale che mise espressamente a disposizione le risorse necessarie».

«La stessa ultima sentenza della Corte dei Conti Centrale – ha specificato l’ex sindaco di Potenza – afferma che: “Certamente, le modifiche introdotte con il Piano varato nel 2010 e la contrazione del servizio di trasporto pubblico in esso programmata, in fase di prima sperimentazione avevano determinato un malcontento collettivo, del quale si dà atto nei documenti versati nei fascicoli dei ricorrenti: in quest’ottica, la delibera rappresenta un indubbio compromesso tra le esigenze rappresentate dalla cittadinanza e i vincoli che derivavano dalla delibera del Consiglio Comunale 315 del 2010”».

In conclusione, Santarsiero si è detto «fiducioso e sereno » in attesa delle sentenze di revocazione e di Cassazione. Ad oggi, come già detto, è stata fissata la data del 7 luglio per la udienza di revocazione e non ancora quella di Cassazione.


 

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