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GUARENTE E LE BARUFFE LEGHISTE

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Davanti ai danni del settantenne Vito Bardi ed ai volteggi di FI e FdI la Lega era sembrata quasi lunare, almeno per capacità d’iniziativa ed invece alla prova dei fatti non solo s’è mostrata inaffidabile, ma addirittura peggiore del resto della truppa del centrodestra perché come è facile comprendere il suo problema principale è e rimane quello della qualità politica dei suoi uomini che rischia ormai d’alleggerire fino all’evanescenza il suo consenso. Prendete ad esempio il nonsense di spedire Fanelli alla sanità e la prosopopea di Pepe o considerate il gaffismo divenuto valore istituzionale col riesumato Cicala e tutto lo scombinato amletismo energetico esibito da Modrone e capirete il cul de sac, triste ed infelice, in cui s’è infilata la Lega. Ora come se non bastasse arriva pure la genialata del pessimo Guarente d’avvelenare il salva Potenza con i “dazi doganali” e le “chiacchiere governative” che hanno di fatto arroventato il clima. Eppure dopo aver prelevato dal bancomat regionale ci saremmo aspettati dal sindaco quantomeno delle scuse e non già la solita sceneggiata delle baruffe leghiste. Ha scritto Hermann Hesse: “Oh com’è buffa la zuffa, baruffa, una truffa! Che ridere!”.

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