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LA REGINA E IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI

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Che l’elezione di Raffaele La Regina a segretario del PD sia stata del tutto patrocinata da Giuseppe Provenzano, ex ministro per il Sud, presso cui ha lavorato perfino come collaboratore, la dice tutta sul grado di libertà che ha questa classe dirigente di scegliersi il leader che più gli piace come pure dell’autonomia che vuole avere guardando senza riverenza Roma. Ora lasciamo stare le spallucce politiche del solito Cifarelli, non nuovo a siparietti sbagliati, ma che l’altro giorno in una conferenza aperta alle sue simpatie metafisiche, proprio Raffaele La Regina abbia avuto l’ardire d’impartire lezioncine d’etica minima fa semplicemente ridere e non può che darci la misura del nulla democratico che l’avvolge e che rischia d’affossare le opportunità di riscatto del centrosinistra sempre più alte per l’autoricandidatura di Vito Bardi e per gli stracci volati nel centrodestra. Eppure davanti alle mancanze del baby segretario, come lo ha tremendamente etichettato Carlo Trerotola, c’è come un silenzio degli innocenti a segnare il passo del PD, magari fino alla conta della disfatta elettorale che pur s’annuncia e che servirà a mandarlo finalmente a casa. Ha scritto Elias Canetti: “Alcuni raggiungono la loro massima cattiveria nel silenzio.

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