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CAPOLUOGO, IL FLOP DELLE ECOSTATION NABORRE S’ARRENDE: COSTANO TROPPO

Da fiore all’occhiello a zavorra: l’Acta annaspa


POTENZA. Tante volte Cronahe ha dato voce ai cittadini che segnalavano i numerosi disservizi nel servizio di raccolta dei rifiuti. In particolar modo ci siamo occupati più volte del malfunzionamento delle ecostation.

Sulla sospensione del servizio di recupero degli imballaggi di plastica e Pet attraverso le apparecchiature mangiaplastica è intervenuto l’Amministratore Unico di Acta Potenza, Camillo Naborre: «In dipendenza dei disguidi segnalati dalla utenza, la Società ha effettuato una verifica approfondita sulla intera vicenda delle Ecostation installate in città, per comprendere cosa effettivamente stesse accadendo ».

«Con grande sorpresa si è appurato – continua Naborre – che tutta l’operazione, sbandierata come un grande successo di immagine, aveva avuto costi rilevantissimi per l’acquisto e l’istallazione delle Ecostation, con dubbi anche per il rispetto delle regole della concorrenza e del mercato, e che la stessa gestione delle apparecchiature, affidata per molti dei servizi resi alla stessa società fornitrice delle medesime apparecchiature, registrava perdite enormi nel rapporto tra i costi sostenuti ed i ricavi conseguiti dal conferimento del materiale plastico a Corepla».

«Con l’ulteriore beffa – prosegue – dei gravi disagi provocati dagli inadempimenti nei quali è reiteratamente incorsa la società cui era affidata la manutenzione degli impianti, la raccolta dati e la gestione delle premialità alla utenza, tanto da avere portato alla risoluzione del rapporto in danno dell’impresa stessa».

«Poiché tutti i costi sostenuti e le diseconomie verificate venivano ribaltate sulle tasche degli utenti, incidendo sulla determinazione della TARIC applicata ai cittadini, e che gli stessi erano di gran lunga superiori ai residuali vantaggi consistiti nelle premialità di cui hanno goduto coloro che con maggiore assiduità hanno effettuato i conferimenti delle bottiglie di plastica nelle Ecostation, la Società si è vista costretta a sospendere temporaneamente il servizio di raccolta del materiale plastico attraverso queste apparecchiature, apparendo evidente che non era più possibile far pagare ai cittadini le conseguenze di scelte gestionali sbagliate» sottolinea Naborre.

«D’altro canto, – continua Naborre – non era più tollerabile il comportamento della società affidataria del servizio di manutenzione delle apparecchiature, nei confronti della quale sono già state intraprese le opportune azioni legali, che dall’agosto del 2020 ha assunto un comportamento ostativo e strumentale, creando notevoli disservizi nella gestione dei dati e delle premialità alla utenza, omettendo di intervenire con la dovuta tempestività a rimuovere i malfunzionamenti delle apparecchiature che ciclicamente si verificavano, così come constatato dall’ufficio tecnico aziendale, probabilmente per non avere accettato di buon grado il cambio al vertice della Azienda, con conseguenze rilevanti sulla regolarità del servizio nei confronti della utenza per i disagi provocati, e con grave danno di immagine della Azienda per le proteste e le polemiche approdate sui mezzi di informazione ».

«Questa la verità dei fatti, – afferma l’Amministratore di Acta – che si è resa necessaria rendere nota alla pubblica opinione, ma, in particolar modo, per rendere conto alla incolpevole utenza dei motivi reali dei disagi determinatisi, dei quali la Azienda comunque continua a scusarsi ».

«Nel frattempo, ad ogni buon conto,- sostiene Naborre – l’Azienda sta individuando soluzioni alternative per la riattivazione delle apparecchiature mangiaplastica, ed anche per la implementazione del numero delle Ecostation sul territorio, che stà perseguendo in un rinnovato rapporto con i Consorzi di filiera, e cioè Corepla e Coripet, però attraverso modalità che siano in grado di coniugare un servizio efficiente da erogare ai cittadini ma a costi compatibili con la grave situazione finanziaria di Acta, che non può permettersi ulteriori perdite, ed a condizioni che anche se non remunerative, almeno assicurino un pareggio tra costi e ricavi».

«Scusandoci ancora con la utenza per i disagi provocati, assicuriamo che nelle prossime settimane gli inconvenienti verranno rimossi e certamente il servizio verrà ripristinato, soddisfacendo, in tal modo, ci auguriamo, i desideri e le aspettative di tutta quella utenza che continua a dimostrare una alta sensibilità ambientale» conclude l’Amministratore Unico di Acta Naborre.


 

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