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LUCANI RAPITI IN MALI, LA PROCURA DI ROMA HA AVVIATO L’INDAGINE

Sul sequestro della famiglia Langone, l’inchiesta è stata affidata ai Carabinieri del Ros: potrebbe essere stato individuato il convoglio dei rapitori con gli ostaggi


La procura di Roma ha aperto un fascicolo per sequestro di persona a scopo di terrorismo in relazione al rapimento dei tre membri della famiglia Langone, di origine lucana, di Ruoti, ma che da anni risiedevano in Lombardia, avvenuto la scorsa settimana in Mali.

A coordinare l’inchiesta è il procuratore aggiunto Michele Prestipino che ha delegato le indagini ai carabinieri del Ros che hanno già inviato una prima informativa a piazzale Clodio. I tre rapiti giovedì scorso sono Rocco Antonio Langone, di 64 anni, la moglie Maria Donata Caivano, 62 anni, e il figlio Giovanni, di 43 anni.

Secondo fonti della sicurezza maliana, i rapitori dei Langone e del cittadino togolese loro amico, sequestrati nella serata di giovedì scorso nella casa dove abitavano a Sizina, a 11 chilometri dalla cittadina di Koutiala, nella regione di Sikasso, nel Sud del Mali, si sono diretti con i loro ostaggi verso il Nord del Paese, roccaforte di alcuni raggruppamenti di terroristi del Sahel.

Il convoglio dei rapitori con gli ostaggi sarebbe stato anche individuato dai servizi di sicurezza maliani che ne seguirebbero a distanza i movimenti. Intanto risultano sequestrati anche altri 2 cittadini maliani nel nord del Paese. Tra questi, un impiegato locale di una Ong occidentale.


 

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