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GUERRA IN UCRAINA: IL PIANO DI PACE ITALIANO SARÀ ESAMINATO A MOSCA

La pace in 4 tappe
Sul tavolo dell’Onu è arrivato il piano del governo italiano

PIANO DI PACE 
Nella proposta presentata da Di Maio a Guterres una vigilanza internazionale

Il piano di pace italiano, presentato mercoledì dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un bilaterale con il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, trova sponde a Parigi.

Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, con il segretario Onu, Guterres

Il piano italiano per la pace, si dispiega in quattro mosse:

1️⃣ l’immediato cessate il fuoco;

2️⃣ la garanzia che l’Ucraina rimanga neutrale ed entri nell’Unione europea;

3️⃣ una soluzione compromesso per le zone contese;

4️⃣ un nuovo accordo multilaterale sulla sicurezza in Europa.


Hanno fatto sapere fonti della presidenza francese dell’Ue a Bruxelles, in linea fra l’altro con il cosiddetto Trattato del Quirinale che vincola Italia e Francia a un patto di consultazione in casi come questi 

«C’è un coordinamento tra Francia e Italia per arrivare ad un cessate il fuoco, i due Paesi sono in contatto continuo»

Dal Cremlino, invece, si fa sapere di non essere a conoscenza del piano italiano in quattro tappe per arrivare prima possibile a un cessate il fuoco in Ucraina e, poi, aprire il negoziato per la pace.

Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

«Purtroppo, fino a questo momento non abbiamo notizia dei dettagli di questo piano. Non so se sia stato trasmesso tramite canali diplomatici. Ne abbiamo appreso l’esistenza dai media»

ha detto Peskov in un incontro con la stampa.

Ma la sua non è una chiusura:

«La partecipazione di chiunque possa aiutare a raggiungere un accordo è benvenuta. Nessuno sta rifiutando ogni sorta di sforzo sincero»

I punti del piano italiano per l’Ucraina
1 Cessate il fuoco

La precondizione per poter avviare il piano predisposto dall’Italia è anche la più difficile: arrivare a un cessate il fuoco fra le parti.

È un passo impegnativo perché va negoziato mentre sono ancora in corso i combattimenti. Una semplice tregua temporanea non può essere considerata una condizione sufficiente.
Questo cessate il fuoco andrebbe accompagnato, secondo il documento presentato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio al segretario Guterres, da alcuni definiti meccanismi di supervisione e da una smilitarizzazione pressoché totale della linea del fronte.
Solo in questo modo si può pensare di impostare una discussione su tutti i nodi che dividono le due parti.

2 Neutralità e Unione Europea

Il secondo punto riguarda un negoziato multilaterale da avviare sul futuro status internazionale dell’Ucraina.
Secondo il ministro Di Maio, sarebbe auspicabile una neutralità di Kiev supportata da una sorta di “garanzia” politica internazionale.

L’accordo, che potrebbe essere sancito da una conferenza di pace, dovrebbe essere vincolante, oltre ad includere la condizione che lo status neutrale sia compatibile però con l’ingresso del Paese nell’Ue.
Un passaggio, questo, ritenuto delicato quanto importante perché aiuterebbe a “gestire” gli impegni e le clausole di questa adesione che, per la sua eccezionalità, potrebbe incontrare altrimenti rallentamenti e intoppi.

3 Autonomia delle zone contese

Nel patto dovranno essere risolte soprattutto le controversie sui confini internazionalmente riconosciuti e sui territori contesi, in particolare Crimea e Donbass.
Bisognerà porre particolare attenzione al nodo della sovranità, al controllo dei territori, alle disposizioni costituzionali e legislative di queste aree oltre che alle eventuali misure di autogoverno. Inoltre, dovranno essere regolati i diritti linguistici della popolazione e la conservazione del patrimonio storico-culturale.
Si potrebbe ipotizzare, quindi, un’autonomia delle aree contese che non contrasti con la sovranità di Kiev su tutto il territorio nazionale.

4 Garanzia sulla sicurezza in Europa

Di particolare importanza sarà, infine, la definizione di un nuovo accordo multilaterale sulla pace e la sicurezza in Europa, così da riorganizzare anche i rapporti tra l’intera Unione Europea e la Russia.

Oltre alla stabilità strategica, al controllo degli armamenti e alle misure per la prevenzione dei conflitti, sarà necessario concordare alcuni aspetti come il ritiro delle truppe russe dai territori occupati in Ucraina.

L’obiettivo finale è quello di tornare ad uno status simile a quello precedente al 24 febbraio 2022, data dell’inizio del conflitto.
Successivamente, si dovrà pensare a un progressivo allentamento delle sanzioni contro Mosca.

Ucraina, Russia: “Valutiamo piano di pace Italia”

Ieri Mosca ha fatto sapere di essere pronta a continuare i negoziati con Kiev

La Russia “sta valutando” il piano di pace proposto dall’Italia per trovare un accordo sull’Ucraina.
Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko, citato dalla Tass.

“Lo abbiamo ricevuto di recente e lo stiamo valutando”, ha affermato il numero due della diplomazia di Mosca


Dal canto suo Kiev aveva già fatto sapere che stava studiando il piano messo a punto dall’Italia per mettere fine alla guerra.

Oleh Nikolenko

A dichiararlo il portavoce del ministero degli Esteri di Kiev, Oleh Nikolenko, citato dal Kiev Independent.

Mosca ieri aveva fatto sapere di essere

“pronta a continuare i negoziati con Kiev, che sono stati fermati su iniziativa della parte ucraina”
Vladimir Medinskij
Ex Ministro della cultura della Federazione Russa

Ad affermarlo l’assistente del presidente della Federazione russa Vladimir Medinsky, che guida la delegazione russa

Emine Dzhaparova
Vice ministro degli affari esteri dell’Ucraina
“Abbiamo compiuto un grande errore nel 2014 e non possiamo ripeterlo oggi”

ha affermato Emine Dzhaparova, vice ministra degli Esteri ucraino, nel corso della Lectio Magistralis alla Luiss su tema

“Ucraina e Unione Europea: insieme”

riferendosi all’annessione della Crimea e alla propaganda russa che l’ha giustificata

“Nulla è impossibile, invece tutto è possibile, diciamo nel mio Paese”

ha aggiunto la ministra, raccontando la propria personale esperienza della guerra

“un’esperienza terribile, non solo riguardo il ‘male’ che ovviamente porta la guerra. Perfino la mattina, anche dall’estero, guardando Whatsapp e cercando i propri cari se sono ancora vivi”

la guerra è sempre presente.

“Ringrazio la comunità internazionale per il supporto, un sostegno pratico che non ci fa sentire da soli”

ha detto ancora, ricordando i primi negoziati

“impossibili con i russi nei quali Mosca aveva parlato chiaramente dei territori che voleva occupare. Invece, l’integrità territoriale non deve mai essere messa in discussione”

“Perché la Russia ci ha attaccati?”

si chiede Dzhaparova, spiegando che

“Putin ragiona come uno zar, questa è la sua cultura, lui vive in una bolla, e non capisce il mondo moderno, vive su un altro pianeta, non conosce il significato della democrazia e giustifica i suoi crimini attraverso pretesti storici”

L’Ucraina è ridotta a un immenso campo minato
Un pezzo di ordigno in Ucraina

Zelensky denuncia: i russi hanno seminato ordigni in 80 mila chilometri quadrati di territorio e in alcune regioni è stato distrutto il 70% degli edifici

“Oltre 80 mila chilometri quadrati della nostra terra vanno ripuliti da mine e ordigni” abbandonati durante il conflitto in corso con la Russia. Lo ha dichiarato Anatolii Kutsevol, vice sottosegretario dell’Ucraina, nel suo intervento al gruppo di lavoro sull’Ucraina del Comitato europeo delle regioni.

“Non c’è regione in Ucraina che non sia stata colpita dalla distruzione e dalle perdite” causate da “89 giorni di combattimenti” con le forze russe, ha aggiunto il rappresentante del governo di Kiev.

“Nelle regioni più colpite il livello di distruzione è superiore al 70%” degli edifici “e a Mariupol il tasso è già superiore al 90%”, ha precisato Kutsevol. 

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