FDI, CRESCONO PARTITO E CORRENTI
DI MASSIMO DELLAPENNA
UN PARTITO IN CRESCITA
In Fratelli d’Italia la parola “corrente” è bandita, le correnti non esistono e guai anche solo a nominarle. Ovviamente l’assenza delle correnti non preclude la presenza di spifferi, discussioni, anime interne, gruppi umani e politici.
Durante la gestione Rosa che ha caratterizzato la prima parte di questa legislatura ad agire per costruire un asse alternativo nel controllo del partito fu Salvatore Caiata che, dopo essersi dimesso dalla segreteria regionale ottenuta subito dopo il passaggio nel partito, è stato riposizionato nella segreteria provinciale e subito si è dato da fare per costruire un’alleanza tra lui, Napoli e Latronico.
Un asse che è riuscito a spodestare interamente il vecchio gruppo dirigente.
Dall’altra parte il gruppo storico, i fondatori di FdI che intorno a Rosa, dopo aver governato interamente il partito e aver occupato per due anni tutti gl incarichi di Governo, si trova fuori da ogni incarico sia di partito che di Governo, se si esclude l’assessorato di Galella e quello ridimensionato di Vigilante (la cui tessera del partito è, però, ancora congelata) .
QUARTO, IL SEGRETARIO REGIONALE
Quando Quarto fu nominato segretario regionale del Partito della Destra Italiana, il fatto passò quasi inosservato, come se fosse un normale posizionamento interno.
In realtà, proprio, in questo difficile momento di crescita del partito, il segretario regionale sta mostrando tutta la sua capacità di mediazione a riprova che le decisioni romane non sono mai casuali né improvvisate.
Cresciuto nella palestra di Coldiretti, unica grande organizzazione strutturata sopravvissuta alla fine della Prima Repubblica, Piergiorgio Quarto è un uomo mite, con grande capacità di mediazione.
In un tempo che ama le dichiarazioni ad effetto e gli annunci roboanti, si contraddistingue per la capacità di ascoltare più che per quella di dichiarare.
Se lo confrontate con altri segretari regionali di altri Partiti lucani ma anche se lo confrontate con gli altri uomini politici di ben minore importanza, il numero delle sue dichiarazioni sui giornali è decisamente più basso, quasi impercettibile. Parla solo se ha qualcosa da dire, se proprio non può farne a meno, se deve risolvere una questione e non può farlo diversamente ma ogni parola è una sentenza.
Durante la crisi di Governo disse che senza il secondo assessorato FdI avrebbe votato la mozione di sfiducia ed ha avuto la capacità di tenere fermo tutto il Gruppo Consiliare fino all’ottenimento dell’obiettivo malgrado tutti, e lo stesso Bardi, fossero convinti che il partito non avrebbe tenuto fino alla fine unito il Gruppo Consiliare.
L’UOMO GIUSTO AL POSTO GIUSTO
In pratica Quarto è l’uomo giusto al posto giusto, il comandante perfetto per condurre in porto la crescita di Fratelli d’Italia senza che questa si trasformi in una transizione deformante.
Una sfida in salita, una missione complicata che, però, nessun altro escluso lui può sperare di portare a compimento. Tra vecchio gruppo dirigente e nuove leve rampanti, Quarto avrà molto da lavorare ma sicuramente ha tutti gli strumenti per riuscirci.