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TRIPALDI E CONSULENZE: AMORE INFINITO

Ecco un altro incarico ad un avvocato esterno (32 mila €) con Iorio che lo voleva fare gratis


IL PARADOSSO: RISTRUTTURANO L’UFFICIO LEGALE INTERNO CON NOMINA FIDUCIARIA DI BARDI E POI NON LO USANO


A distanza di 3 anni dall’inizio dell’attuale legislatura, sembrano davvero cadere del tutto i già residuali dubbi sul fatto che tra gli obiettivi di parte del centrodestra al comando in Regione ci sia quello di polverizzare l’avvocatura regionale. Come da prassi Bardiana, il “lavoro sporco”è è affidato al braccio destro del presidente Bardi, il capo di Gabinetto, Michele Busciolano.

Come accertato più e più volte dalla Giustizia amministrativa, è necessaria la netta separazione dell’ufficio legale da tutto l’apparato amministrativo della Pubblica amministrazione.

Per l’Organo di indirizzo politico, controllare, invece, l’avvocatura regionale, minando, pertanto, la sua autonomia e indipendenza, offre plurimi vantaggi. Senza entrare nei dettagli delle cause dei vari ambiti che vedono la Regione contrapporsi a interessi privati, che non di rado, possono avere una certa contiguità con la politica, per fare un esempio più agevole, si può esaminare la gestione a via Verrastro degli incarichi legali ad esterni.

ANCORA DE BONIS

Torna all’attenzione, il caso di Vittorio De Bonis che per un’ordinaria causa contabile inerente obblighi di regolazione di rapporti tra Pubbliche Amministrazioni, ad esempio con riferimento alle imposte, nello specifico si è trattato dei trasferimenti tra Ministero economia e Finanze e Regione Basilicata, ha racimolato un rilevante guadagno considerando che dei plurimi incarichi ricevuti, per l’ultimo, risalente alla fine dell’aprile scorso, ha presentato un preventivo, accettato, di 32mila euro. De Bonis, l’avvocato suggerito a Bardi dall’ex Dg alla Programmazione e Finanze, Domenico Tripaldi.

Pare che il Prof. Vito Iorio, si fosse proposto per rappresentare come a gratis, la Regione nella controversia affidata a De Bonis.

A stupire, ancor più del ricorso a De Bonis nei diversi gradi di giudizio, quando non c’è nessun obbligo dato che nel mandato originario non sembra risultare la formula per ogni grado, è il fatto, che vale per lui come per gli altri avvocati esterni ai quali la Giunta regionale si rivolge, che non si sa con quali competenze in materia, ma non si sa in base a quale non separazione ruoli, a decidere se la materia oggetto di controversia giuridica sia complessa o meno, sono proprio Bardi e assessori.

Così nell’ennesimo incarico primaverile a De Bonis, la “pezza” appuntata è quel Regolamento regionale del 2021, il riordino del riordino della “Pieni poteri”, che prevede che «per il conferimento di singoli incarichi di rappresentanza o di consulenza legale di particolare complessità, al fine del perseguimento della massima efficacia dell’attività difensiva, la Giunta regionale, in alternativa all’Avvocatura Regionale, possa rivolgersi ad avvocati del libero foro ».

BULIMIA E GABINETTO: COME S’ANNULLA L’UFFICIO LEGALE

L’ex finanziere e l’ex dirigente Enel, decidono, per poi proporlo agli assessori, che puntualmente approvano, quando la materia è altamente complessa.

Ma tanto, c’è stato un tempo in cui, a via Verrastro, il titolare dell’avvocatura regionale, pare, in assenza di smentita, sia stato ad interim un possessore di Laurea in Matematica. Dati gli interessi in gioco, l’indipendenza dei legali interni, non è una questione puramente teorica. Non casualmente, a questo punto, in Regione, sulla pratica della nomina di un coordinatore dell’avvocatura regionale, il centrodestra ha fatto e disfatto in modo da, in pratica, non farla per davvero mai.

Da precisare, inoltre, che se gli Avvocati della Regione non possono essere utilizzati nell’attività di gestione amministrativa, in modo corrispondente anche i Dirigenti della Regione non possono essere incardinati presso l’Avvocatura regionale, in quanto, per tutelare l’autonomia e l’indipendenza di quest’Ufficio, necessaria, per l’appunto, la netta separazione da tutto l’apparato amministrativo dell’Amministrazione. Separazione che, come si può dedurre, può essere efficacemente salvaguardata con il conferimento dell’incarico di Avvocato Coordinatore ad uno degli Avvocati dell’Avvocatura regionale.

Non solo Bardi & Co. hanno papocchiato sull’Avviso pubblico per l’individuazione del coordinatore dell’Ufficio legale, ma l’avvocatura regionale è diventata un’appendice degli Uffici speciali di presidenza, il che si ricollega ancora una volta al tema della “bulimia” del Gabinetto di Bardi, finendo così in una struttura amministrativa.

L’INVENZIONE DELLA FIDUCIARITÀ E L’AMMISSIONE DI COLPA SUL BANDO PER IL COORDINATORE

Non solo, in pendenza del giudizio sull’Avviso pubblico esperito, è stato approvato il Regolamento regionale che, così come sostituito, recita: «Le funzioni di coordinamento dell’avvocatura regionale sono attribuite, su proposta del Presidente della Giunta regionale, a uno degli avvocati in servizio presso l’avvocatura regionale per un periodo non superiore a 2 anni». Coordinatore fiduciario che poi deve raccordarsi con altro Dirigente di altro Ufficio. Un labirinto. Difficile se non impossibile, non scorgere l’intento di polverizzare l’Ufficio legale.

Nel merito, a riattualizzare il tema, le depositate motivazioni della sentenza, del Consiglio di Stato. Una settimana prima della Camera di Consiglio, verosimilmente prevedendo la sconfitta, dalla Giunta la revoca, ovvero l’annullamento in autotutela, dei suoi stessi precedenti atti risalenti al 2020, con i quali era stata indetta la procedura per il conferimento dell’incarico triennale per un posto da dirigente dell’Ufficio legale della Regione, così determinando il venir meno dell’intera procedura, compresa la determinazione dirigenziale, di approvazione delle operazioni della Commissione esaminatrice, tra cui la graduatoria di merito.

Revoca che sa di ammissione di colpevolezza, nel senso che per evitare che il Consiglio di Stato annullasse, la Giunta ha annullato da sè. A 2 anni dal Bando.


 

Ferdinando Moliterni

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