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LIDO “LA KIKKA”, SI CHIUDE IL CERCHIO: IL 2° INCENDIO DISTRUGGE LO STABILIMENTO

A distanza di 24 ore, un altro rogo devasta ciò che era scampato alle fiamme della notte prima: costa sott’assedio


A distanza di sole 24 ore, le affermazioni del Procuratore Distrettuale presso il Tribunale di Potenza, Francesco Curcio, sui lidi in fiamme nella fascia Jonica, «fatti gravissimi che evocano scenari mafioso altamente preoccupanti», trovano allarmante conferma nei fatti: il lido “La Kikka” di Terzo Cavone, distrutto da un rogo.

Sembra che a distanza di un giorno, qualcuno sia tornato a completare il lavoro: la prima volta, le fiamme avevano danneggiato soltanto pedane e parte del gazebo. Ieri, invece, l’incendio ha devastato tutto.

Da ricordare che pochi giorni fa, inoltre, sempre causa incendio, era stato completamente distrutto un altro lido, la “Baia delle Scimmie” a Scanzano Jonico.

La concomitanza dei 2 eventi, gli inquirenti sono sulle tracce di una probabile origine dolosa dei roghi, con l’approssimarsi della stagione turistica estiva, accredita maggiormente l’ipotesi racket. Preoccupa, se confermata l’origine malavitosa degli incendi, il tenore criminale degli autori degli incendi che nonostante le indagini in corso ed i vari fari accesi da Organi e Istituzioni competenti, sono tornati dopo un giorno al lido “La Kikka” per portare a compimento quella che, attualmente e come ipotesi investigativa, si presenta come un’intimidazione.

Da sottolineare anche che è stato sottoscritto, 48 ore fa, dal Prefetto di Matera, Sante Copponi, e dai sindaci dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Bernalda, Pisticci, Policoro, Rotondella, Nova Siri ed il Commissario prefettizio di Scanzano Jonico, il Protocollo d’intesa per la legalità, lo sviluppo del settore ricettivo-alberghiero e nelle attività economico-commerciali e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale.

L’accordo prevede un potenziamento degli strumenti di prevenzione amministrativa antimafia nei settori commerciali ed imprenditoriali maggiormente esposti al rischio di infiltrazioni criminali.


 

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