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VALICENTI, CUCINA E TERRITORIO: UN VIAGGIO NELLA RURALITÀ LUCANA

Impatto zero il rinomato chef a Cronache tv


Si può comunicare il territorio attraverso un piatto, un prodotto della terra, un’antica ricetta, un incontro con la natura? Sì, soprattutto quando la competenza si unisce alla passione per la tradizione che incontra la modernità. Ne è un esempio lo chef, gastronomo o cibosofo come ama definirsi Federico Valicenti, un testimone di lucanità in un angolo remoto, lontano della regione, sulle vette del Pollino che per lui non è mai stato un eremo isolato ma porta che si apre al mondo. Non è sempre tutto facile, però.

Valicenti sono anni che reclama attenzione civile, politica, culturale per le aree interne, approdo che soddisfa il benessere ma pur sempre luogo arduo per chi lì vive e lavora. In libreria nel giro di qualche mese con ben due volumi, uno simbolicamente rappresentante il sommo poeta Dante alighieri con il capo avvolto da un peperone crusco, quanto di più lontano si possa immaginare e invece il nostro Valicenti è riuscito a trovare singolari assonanze.

L’altro dal titolo che è tutto un programma Lucani per sempre. Valicenti è stato ospite di una nuova puntata di “Impatto zero”, il talk condotto da Lucia Serino. E ha raccontato la storia di chi non ha mai lasciato la Basilicata, non si è mai arreso e ha trovato gusto e bellezza per se e per gli altri in un equilibrio di piccole grandi cose che non sono solo cibo per la nostra fame, ma innanzitutto alimento della nostra mente.

Significativo il passaggio sull’arretratezza della Basilicata: «È il nostro vantaggio, può essere la nostra ricchezza», ha detto il cibosofo che come nessun altro continua a fare ricerca sulla storia dei prodotti lucani, sulle specificità, sugli innesti e le importazioni dovuti ai passaggi dei popoli, sulle contaminazioni. «Ormai c’è la necessittà di una grande riscoperta dei territori incontaminati, sani e salubri. Da noi c’è poca gente e quindi possiamo trarne vantaggio » con entusiasmo ha raccontato.

Con, sullo sfondo, le criticità per la tutela e la valorizzazione delle aree interne, come il suo Pollino (accoglie e gestisce da anni un ristorante a Terranova). «Quando io ho aperto eravamo in pochi, oggi siamo in tanti, manca ancora un indotto adeguato.

Manca un dialogo istituzionale». Non è mancato però un passaggio sulla necessità di avere delle «politiche giuste per invogliare a far rimanere i lucani nella propria terra. Dopo questo Covid vi è ancora più necessità di un dialogo tra i territori -ha aggiunto Valicenti-. A volte le parole resilienza, restanza e rimanenza se pur parole bellissime restano vuote nei fatti». «Il problema non è andare via, ma il mancato ritorno nella propria regione una volta conclusa la propria esperienza fuori.

La rigenerazione dei centri storici dovrebbe essere una cosa reale». È l’analisi in sintesi. Valicenti ha le idee ben chiare «una task force che recepiscale necessità dei territori e dia un reale sostegno alle Amministrazioni che non sono pronte. I sindaci dei nostri comuni molto spesso mancano di una visione progettuale e futuristica per far crescere il proprio territorio, pensano più a risolvere i problemi quotidiani che guardare a lungo termine ».

Poco incline alla lamentazione, anche nell’analisi critica del rapporto istituzionale, Valicenti ha raccolto un po’ di amici scrittori per le sue storie lucane, sollecitato anche dalla figlia Ida, ricercatrice all’università di Bucarest: «“Lucani per sempre” è un insieme di racconti, un viaggio emozionale nel cuore della Basilicata. Lucani per sempre è un viaggio nell’intimitàdella Basilicata, del suo mondo, dei suoi borghi e del suo popolo» ha raccontato.

La trasmissione andata in onda ieri sera sul canale 76 di cronache tv sera può essere rivista sui nostri canali social.


 

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