DI ANTONELLA PELLETTIERI


Ritengo sia sempre bellissimo vedere gli abitanti di un centro abitato riunirsi, incontrarsi e diventare comunità. Altresì è bellissimo vedere le amministrazioni unite mentre si incontrano al di là dei confini e lavorano per un progetto comune legato a quella porzione territoriale.

Il ciclismo è uno di quegli sport che non ha ultrà scatenati che si azzuffano negli stadi e nei dintorni, il ciclismo è uno sport di squadra che lavora per un solo vincitore. E questo è molto difficile e particolare ma è esattamente quello che succede alle comunità e ai territori: uniti per un comune obiettivo che emerge su tutto il resto.

Qualcosa dobbiamo imparare e trarre precisi insegnamenti dalle nostre azioni e quelle dei nostri simili: il ciclismo è uno sport dove viene fuori la forza e l’energia dell’atleta che si trasforma in un eroe quando vince ma non dimentica la squadra che lo porta alla vittoria e ne condivide oneri ed onori.

Ma è anche una metafora della vita fatta di salite e discese, di momenti felici e di altri tristi, di sforzi per raggiungere la cima ma anche di volate per superare tutti e vincere, qualche volta! Mi torna in mente il famoso episodio di Menenio Agrippa imparato alle scuole elementari quando durante la scuola dell’obbligo si insegnavano la vita mentre i saperi si imparavano successivamente: “Così, il senato e il popolo romano in quanto sono un unico corpo, con la discordia periscono con la concordia gioiscono”.

Il ciclismo insegue esattamente l’insegnamento di Menenio Agrippa e dei veri giochi e sport di squadra. Questa riflessione nasce dal coinvolgimento che anche il mio animo ha subito notando le profondi pulizie e trasformazioni che ci sono state nel luogo in cui vivo, Pignola, e nella vicina Potenza, città capoluogo della Basilicata.

Moltissimi sono intenti a mostrare questo territorio nel migliore dei modi perché girare per l’Italia è come attraversare un interminabile museo a cielo aperto dove panorami mozzafiato si confondono con paesaggi di uguale bellezza… Ho voluto riascoltare la nota canzone di Paolo Conte e mi sono chiesta il motivo per il quale aveva scritto un testo esaltando il noto ciclista Bartali.

Ho travato una sua dichiarazione che è un’altra lezione da cui imparare molto dal e sul ciclismo; egli dichiara che la sua è una canzone “in cui non si parla tanto di sport, ma di esistenza umana, dell’attesa dell’uomo qualunque che aspetta che dietro una curva spunti un sogno in forma di ciclista”. Noi Lucani abbiamo il sogno di una Basilicata amministrata meglio e da donne e uomini talentuosi.


 

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