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FIERA LEVANTE: CONFARTIGIANATO, DEGRADO È VERGOGNA

Confartigianato commenta lo stato di abbandono e degrado in cui versa la sede storica della Fiera Del Levante

“Una Fiera aperta ai cittadini, vivibile tutto l’anno e non solo durante la Campionaria di Settembre.

Erano queste le premesse e le promesse allorquando alcuni operatori economici, enti istituzionali ed anche la nostra associazione di categoria, decisero di insediarsi nel quartiere fieristico. Nulla di tutto questo si è realizzato. La zona più prestigiosa della fiera, quella Monumentale dove vi è la storica fontana, versa come tutti possono verificare, in uno stato di abbandono e degrado senza precedenti, con padiglioni pericolanti e cumuli di rifiuti di ogni genere.
Il padiglione Confartigianato, per il quale sono stati fatti ingenti investimenti a tutto vantaggio dell’ente Fiera che un giorno ne rientrerà in possesso, è l’unico che può definirsi “ancora in piedi”, ma un fiore nel deserto perché la zona è abbandonata”. Lo afferma in una nota Confartigianato Bari.
“Abbiamo assistito, nel corso della recente manifestazione “Expolevante”, svoltasi nell’area dove la Nuova Fiera del Levante organizza gli eventi espositivi – è detto ancora – alla paradossale chiusura con transenne di tutta la zona monumentale, quindi con divieto di accesso ai visitatori che avrebbero potuto invece apprezzare una pregevole mostra di manufatti artistici dei migliori maestri artigiani di Puglia che Confartigianato caparbiamente aveva allestito nel proprio padiglione. Ma perché dividere la fiera in due? Che messaggio diamo ai visitatori? Una zona dignitosa e decorosa, ed un’altra dove si prova anche imbarazzo a ricevere gente. Eppure da sempre le iniziative di Confartigianato (anche nel corso della campionaria di settembre) rientrano nel calendario ufficiale della Fiera, perché ospitano personalità di rilievo nel panorama economico e sociale del Paese, elevando in tal modo il prestigio stesso della Fiera”.
“Ed oggi, a pochi mesi dalla Campionaria di Settembre, che futuro si prospetta? E’ sufficiente la pur drammatica pandemia a giustificare questa “sine cura”? – chiede infine l’associazione – Crediamo di no, siamo convinti che bisogna reagire e chi deve fare le cose le faccia. Altrimenti continueremo a tenerci la fiera come vergogna della città”.

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