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BARDI SEMPRE PIÙ GIÙ

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Ricordate quello che diceva il settantenne Vito Bardi sulle magnifiche sorti che avrebbero riguardato la Basilicata con il governo di centrodestra? Ci sarebbero state le virtù dell’etica pubblica: dall’efficienza alla cultura organizzativa del risparmio e quant’altro potesse rappresentare le ambizioni del suo protagonismo. Sapete invece come’è andata a finire? Che i lucani hanno versato tre anni d’inutile stipendio al governatore e non solo non hanno visto nulla delle promesse sbandierate, ma sono finiti addirittura nel girone infernale dei peggiori d’Italia. Ora lasciamo perdere la capacità di coscienza e di autocritica che questo centrodestra ha messo sottovuoto, ma lo storytelling del rating statistico si fa ogni giorno più impietoso, triste, letale. Eppure per madama la marchese va tutto bene, anziché cimentarsi con la dura realtà delle cose, fatta d’infinite liste d’attesa nella sanità come di spese faraoniche in consulenze e missioni, per non parlare della qualità della pubblica amministrazione regionale che l’Università svedese di Goteborg piazza, pensate un po’, al terz’ultimo posto in Italia, pari a 196 tra 208 regioni d’Europa. Canta Luca Loizzi: “E sono qui, sempre più giù a dirmi no, a dirmi sì. Che in fondo dai, qualcosa poi forse davvero cambierà”.

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