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CASO LEONE, LA PERRETTI (CRPO) ANNUNCIA PROTESTA AD OLTRANZA

Insulto sessista, si moltiplicano gli appelli


POTENZA. All’indomani delle frasi sessiste pronunciate dall’ex assessore alla salute, Rocco Leone, nel corso dei lavori del Consiglio regionale dedicata all’elezione del presidente del parlamentino lucano e rivolte nei riguardi dell’assessora alle Infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra, vi fu una manifestazione organizzata dai sindacati di Cgil Cisl e Uil Basilicata e aperta alla partecipazione di tutte le fazioni politiche, associazioni e cittadini per chiedere a gran voce le dimissioni del consigliere meloniano che, di tutta risposta, adottò, nelle ore a seguire il polverone, la scelta di infliggersi un’autosospensione di due settimane.

Tra quelle voci sotto la Regione vi fu anche quella della presidente della Commissione Regionale alle Pari Opportunità Margherita Perretti che è tornata sull’annosa questione nel corso di una conferenza stampa svoltasi ieri mattina nel Palazzo in via Verrastro, presso la sala B del Consiglio regionale della Basilicata.

«Non esistiamo solo per celebrare la giornata dell’8 marzo né intendiamo con le nostre iniziative allontanare le energie di questa Regione da argomenti importanti e vitali per la Basilicata – incalza Perretti – Il nostro intento è avviare una profonda riflessione e mettere in campo iniziative volte non solo a stigmatizzare e contrastare le varie forme di violenza, ma anche a contribuire al cambiamento culturale e sociale in ogni ambito, a partire da quello istituzionale».

Una conferenza stampa convocata per discutere dell’episodio che si è consumato, nei giorni scorsi, all’interno della massima Assise regionale, durante le operazioni di voto del nuovo Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.

Quindi, sottolinea Perretti: «Durante un momento di assoluta importanza per la vita politica e istituzionale della nostra regione, quando il consigliere Leone ha pronunciato una frase sessista nei confronti dell’assessora Merra».

Parlando a nome di tutte le commissarie, la Perretti ha ribadito che «quella vergognosa frase pronunciata dal consigliere regionale Rocco Leone, già assessore alla Sanità dell’attuale Giunta regionale e, in quanto tale Presidente dell’Osservatorio Regionale sulla violenza di genere e sui minori, rappresenta una grave offesa per la dignità delle donne, l’immagine dell’Istituzione Regione e di tutta la Basilicata».

Il quadro abbozzato durante l’incontro parrebbe quella di una condizione ormai palesata di una «violenza contro le donne alimentata da una cultura sessista e misogina nella quale doppi sensi, sghignazzamenti, commenti pesanti, espressioni offensive e umilianti per le donne, purtroppo – spiega Perretti – sono una realtà con cui le donne si trovano a dover fare i conti».

Sulla quale la Commissione Regionale Pari Opportunità, in quanto organismo di garanzia del Consiglio regionale e rappresentativo, nella sua composizione, di associazioni, organizzazioni datoriali, sindacati e partiti, ritiene «doveroso avviare una profonda riflessione».

A tal fine, «oltre alle azioni sui territori attraverso la sensibilizzazione degli enti locali e al contatto diretto con le donne – sottolinea la presidente Crpo – vi è l’intenzione di convocare nelle prossime settimane una seduta dedicata della Commissione in cui saranno invitate a partecipare l’Onorevole Giorgia Meloni, l’Assessora Donatella Merra e il difensore Civico Antonia Fiordelisi ».

IL CASO MELONI

A tal riguardo la presidente Perretti ha ricordato l’episodio accaduto nel febbraio del 2021 che ha visto l’onorevole Meloni oggetto di insulti volgari e osceni da parte di Giovanni Gozzini, docente di storia contemporanea dell’Università di Siena, immediatamente sospeso e sottoposto a procedimento disciplinare. «Netta e dura – ha sottolineato – fu la posizione della nostra Crpo allora esplicitata con un comunicato stampa. La leader di Fratelli d’Italia è, quindi, perfettamente consapevole di come nel nostro Paese spesso le donne siano scoraggiate dall’avere un loro protagonismo, soprattutto in politica».

LA RICHIESTA A CICALA

«Abbiamo, inoltre, inviato – ha reso noto la Presidente della Crpo – una formale richiesta al Presidente Cicala, chiedendo di convocare in tempi rapidi una seduta straordinaria del Consiglio regionale a cui sia invitata a partecipare la Commissione, per avviare un dibattito su questa vicenda che toccano l’etica e la dignità della politica e dei suoi attori». «Richiesta che non è stata accolta – evidenzia Perretti – in quanto lo Statuto non contempla la possibilità di sedute congiunte, nemmeno con altri organismi consiliari».

«Abbiamo invece – continua – ricevuto la piena disponibilità ad un incontro con l’Ufficio della Presidenza del Consiglio per avviare un dibattito ed iniziative che tengano alta l’attenzione sul tema. L’esempio che la classe politica dovrebbe e può dare, soprattutto ai giovani, è per noi un punto di partenza importante nel percorso di crescita sociale e culturale di un territorio».

«Ben consapevoli di quanto previsto dallo Statuto regionale – ha ancora affermato la Perretti – la nostra richiesta era finalizzata ad evidenziare la necessità di una riflessione pubblica ed istituzionale proprio nella sede in cui l’offesa all’Assessora si era consumata. Riflessione che – evidenzia Perretti – sarebbe dovuta avvenire nell’immediato dell’accaduto, e introdotta dai consiglieri presenti in Aula».

L’AUSPICIO DELLA CRPO

L’auspicio della Commissione, quindi, è che «il presidente della Regione o cinque consiglieri regionali vogliano richiedere la convocazione di un Consiglio straordinario sul tema con l’audizione delle componenti della Crpo, che si riprenda il cammino della pdl presentata un po’ di tempo fa dai consiglieri del Pd in tema di parità di genere per giungere quanto prima ad una legge regionale e che torni a riunirsi l’Osservatorio Regionale sulla violenza di genere e sui minori».

Ebbene, alla luce delle richieste avanzate, in assenza di convocazione di una seduta consiliare dedicata al tema della discriminazione, la Commissione si dice pronta ad essere presente negli spazi dedicati al pubblico, attraverso una staffetta, alle sedute dei prossimi Consigli regionali. «Un passo necessario – è stato sottolineato – per rimuovere quell’immagine retrograda e sessista che sulla stampa nazionale sta assumendo la nostra regione a causa di questo ed altri episodi accaduti in passato».

L’AUTOSOSPENSIONE DI LEONE

Per quanto concerne l’autosospensione del consigliere Leone la Commissione ha evidenziato come questa non sia prevista dal regolamento del Consiglio regionale che, invece, prevede che i provvedimenti di censura debbano essere deliberati dal Consiglio.

Sicché «l’iniziativa del consigliere Leone non ha alcuna valenza legale» commenta Perrtti, avanzando la richiesta che il presidente col suo Ufficio valutino come «ingiurioso ed offensivo» quel “consiglio” sui «gargarismi di pisello» pronunciato durante la seduta dell’ultimo Consiglio e che continua a rimbombare fuori e dentro le mura del parlamentino lucano.

«È evidente che – ha concluso Perretti – richiamandoci al rispetto della dignità delle donne e delle Istituzioni, la sintesi migliore di questa vicenda sarebbe la richiesta di dimissioni al consigliere Leone da parte del suo stesso partito, quelle stesse dimissioni che Fratelli d’Italia chiese ed ottenne per Gozzini all’epoca delle offese all’Onorevole Meloni, appellandosi all’esemplarità per le giovani generazioni». AFRA PACE

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